Dati i cambiamenti epocali degli ultimi mesi nella mia vita personale, il mio impegno da donatore di sangue era caduto un po’ in secondo piano, dopo l’ultima piacevole esperienza in Italia. Ora che pian piano le cose cominciano a stabilizzarsi, ho finalmente trovato il tempo per prendere un appuntamento presso la Croce Rossa americana, che qui svolge lo stesso compito dell’Avis in Italia. In realtà, quando ripresi a donare nel lontano settembre del 2023, mi ero iscritto ad un’altra associazione, la New York Blood Center. Sfortunatamente, pare che non abbiano eventi o sedi nella zona rurale in cui mi sono trasferito, che invece è coperta appunto dalla Croce Rossa.
E così, dopo aver prenotato il mio appuntamento online, mi sono presentato al palazzo del Comune per la mia quinta donazione. “Al Comune?”, diranno i miei piccoli lettori. Si, devi sapere che qui spesso queste associazioni non hanno una sede propria, e quindi si appoggiano alle istituzioni, che mettono a disposizione le loro sale riunioni in determinati giorni. Stanze che vengono appositamente allestite con macchinette portatili e sedie. Non ho mai capito come mai non si appoggiano all’ospedale di zona.
La Croce Rossa ha un tipo di donazione che la NYBC non aveva: la Power Red. Si tratta di una procedura simile alla donazione di piastrine, quella in cui la macchinetta prima ti ciuccia un po’ di sangue, poi separa le piastrine, ed infine rimette il resto al suo posto nel corpo. La differenza è che, invece che piastrine (che io non posso donare, come mi hanno detto in Italia), la macchinetta preleva globuli rossi. La procedura dura circa 45 minuti, più dei circa 15-20 minuti necessari per una donazione normale, ma non ha altre controindicazioni. L’unico effetto collaterale che ho notato è stata una tendenza ad affaticarmi più facilmente nelle prime 24 ore, ma questo è ovviamente spiegato dal fatto che meno globuli rossi in circolo vuol dire meno ossigeno nel sangue, e quindi la necessità del cuore di cominciare a pompare un po’ più in fretta per sopperire al bisogno di energia anche per una semplice passeggiata a pié lesto.
Uscendo dal palazzo del comune, sulla porta ho notato questo cartello che, dopo la piacevole chiacchierata con la nonnina che era all’ingresso ad accogliere i donatori, mi ha amaramente riportato alla realtà di questo Paese ancora fermo al Far West 😒.

Commenti
Carlo Calati (massimolegnani) ha scritto:
Questa scritta nella sua laconicità è agghiacciante: a chi, in Italia o in qualunque altro stato in Europa, verrebbe mai in mente di andare a donare il sangue armato di pistola?!
ml
Risposte al commento di Carlo Calati (massimolegnani)
camu ha scritto:
Il fatto è che nel New Jersey è legale portare la pistola quando si va in giro. Ci sono persone che circolano tranquillamente con la fondina e la loro bella pistolina, a prescindere dalla donazione di sangue. Proprio come nel Far West, appunto. E poi ci si chiede come mai il turismo verso gli States sia in declino…