due chiacchiere

Archivio del mese di maggio 2025

Io non pago le accise

Uno dei motivi per cui qui in America c’è molto astio nei confronti di coloro che guidano un’auto elettrica è il fatto che, non acquistando carburante, di fatto non pagano l’obolo per la manutenzione delle strade, ovvero le cosiddette accise (ma chi ha coniato questo nome era per caso di Napoli?). Già avevo espresso la mia opinione in merito l’anno scorso, proprio di questi tempi, e continuo ad usare quell’argomento ogni volta che mi prende lo sgiribizzo di trollare qualcuno sui social. Il consenso del governo Meloni, come mi ricorda il mio amico Trap, continua a crescere, cosa mai vista nella recente storia della Repubblica Italiana. Eppure su questo fronte mi pare di capire che continuino a fare orecchie da mercante, e non ci rendiamo conto che servono investimenti pesanti, se vogliamo arrivare al fatidico 2035 preparati. Leggi il resto di Io non pago le accise

Come mi manca questa spensieratezza

Spulciando nell’archivio del blog, mi è capitato tra le mani l’altro giorno un video che avevo condiviso nel lontano 2009, ben 16 anni fa. In cui un gruppo di attori improvvisa un piccolo musical tra la gente incuriosita all’interno, pensa un po’, di Trump Tower. Era l’America in cui sarei voluto vivere per sempre, un Paese sereno che pian piano avrebbe corretto i suoi errori del passato. Invece quei tempi oggi sembrano così lontani. Immagino già la scena se una cosa del genere venisse tentata ai nostri giorni, e per lo più all’interno del palazzo del Presidente supremo: qualche repubblicano chiamerebbe subito la polizia, che non perderebbe tempo ad arrestare i poveretti senza risparmiare loro un po’ di sana e meritata violenza, per aver turbato la quiete pubblica. Un Paese in cui la gente comune non sorride più in maniera spensierata. Leggi il resto di Come mi manca questa spensieratezza

Fiori di loto bianchi in Sicilia

Un amico siciliano mi parlava tempo fa di questa serie televisiva, The White Lotus, e della seconda stagione che hanno girato nientepopodimeno che dalle parti di Taormina. E così, un po’ per sano orgoglio nazionale di vedere la propria terra come palcoscenico di una produzione americana, un po’ per la curiosità di uscire dal canone delle serie distopiche che seguo spesso, in questi giorni ho fatto un po’ di binge watching mattutino (si potrà tradurre in italiano, questo modo di dire?) ed ho appena finito di guardare la seconda e la terza stagione. Forse sarò di parte, ma mentre quella ambientata in Sicilia mi è tutto sommato piaciuta per l’ironia tricolore che permea le varie storie, quella ambientata in Thailandia mi ha lasciato abbastanza deluso, per la narrazione lenta, le colonne sonore deprimenti, e le storie quasi scontate. Leggi il resto di Fiori di loto bianchi in Sicilia

La pretesa di esportare democrazia

Questo video qui di seguito è apparso qualche giorno fa nel mio feed su Reddit. Mostra un estratto del processo messo in piedi contro Saddam Hussein nel lontano 2003, quando ancora non sapevamo che le armi chimiche erano soltanto una grande bufala, e che pur non essendo stato uno stinco di santo, quest’uomo alla fine rappresentava un punto di equilibro in un Paese flagellato da decenni di imperialismo occidentale, come ci raccontano anche gli autori di Nova Lectio in quest’interessante mini documentario. Le parole pronunciate da Saddam, che all’epoca pensavamo fossero soltanto gli anatemi di un pazzo scriteriato, oggi assumono un significato ed un sapore diverso. In un mondo in cui Netanyahu continua indisturbato a trucidare migliaia di innocenti, mentre Trump pensa soltanto al portafogli facendo accordi con i sauditi, Saddam d’un tratto non sembra più il carnefice che i media occidentali ci avevano presentato. Leggi il resto di La pretesa di esportare democrazia

Una sensazione di pace e tranquillità

Nell’esplorare il circondario del palazzo dove mi sono trasferito, ho scoperto un parco a circa dieci minuti di distanza, dove la mattina vado a fare due passi quando ho bisogno di ricaricare le batterie. E così, l’altra mattina, ho pensato di portarti con me alla scoperta di questa zona rurale del New Jersey, lontano dal caos e dal logorio della vita moderna. Un’oasi naturale dove il tempo sembra essersi fermato.

D’amore e di rabbia

Qualche mese fa, una mia amica mi ha suggerito la lettura di un romanzo ambientato nella Sicilia degli anni 20, D’amore e di rabbia, di Giusy Sciacca. In cui si racconta la storia di Amelia Di Stefano, donna catanese trasferita a Lentini come punizione per un errore commesso da giovane. Una storia in cui amore e politica s’intrecciano formando un qualcosa di delicato e piacevole, ed il ruolo della protagonista si dipana tra sotterfugi ed odio viscerale nei confronti di una situazione che la tiene prigioniera. “Che madre sarebbe stata lei. Se lo era chiesto più volte. Se lo domandava ogni volta che il ventre di una donna la turbava, perseguitandola quasi. Forse era anche per questo che nella disperazione aveva scelto di cimentarsi come maestra a Catania. Magari era solo un modo per redimersi, per perdonarsi e ritrovare negli occhi dei figli degli altri quelli che lei aveva messo al mondo”. Leggi il resto di D’amore e di rabbia

La sostanza che ti ringiovanisce

Ricordo ancora quando, nel lontano 1992, uscì un film diretto dal leggendario Robert Zemeckis, La morte ti fa bella, con Meryl Streep,  Goldie Hawn, Bruce Willis e la nostra Isabella Rossellini. Raccontava la storia di due donne ossessionate da impossibili canoni di bellezza, che finiscono sotto i ferri di un chirurgo estetico dalle dubbie competenze, che ha sviluppato un elisir di lunga vita in grado di far ringiovanire chiunque decida di usarlo. A quella pellicola pensavo quando, di recente, ho seguito il suggerimento della mia tv smart di guardare The Substance, con Demi Moore. Un film horror che oserei definire splatter, con tanto, ma proprio tanto sugo di pomodoro (altrimenti noto come sangue finto). Leggi il resto di La sostanza che ti ringiovanisce

Che conservatori, questi americani

Mi dicono dalla regia che, di questi tempi, farei bene a stare attento a scrivere questi post in cui critico qualcosa del Paese a stelle e strisce, specialmente se ho in programma di fare un salto in Italia nei prossimi mesi. Pare infatti che gli agenti alla dogana siano abbastanza rigidi e non si facciano scrupoli a chiederti di fargli vedere il cellulare per assicurarsi che tu non abbia detto nulla di male contro il leader supremo che governa questa nazione. Però poi sento parlar male della Cina. Già, la Cina che invece da poco ha esteso la durata di un permesso di soggiorno turistico senza visto per noi europei a trenta giorni, tant’è che sto facendo un pensierino di coronare il mio sogno di andare a visitare questo Paese misterioso l’anno prossimo. Comunque sia, oggi volevo parlarti di un esperimento che ho fatto l’altro giorno al supermercato. Leggi il resto di Che conservatori, questi americani

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