due chiacchiere

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La portalettere forestiera di Lecce

Dopo aver letto (o meglio ascoltato) le due opere che raccontano le vicende della famiglia Florio, dietro consiglio di mio zio, ho scoperto questa nuova passione per i romanzi storici che non sapevo di avere. Così ho chiesto a San Google di consigliarmi altri romanzi storici che abbiano riscosso un certo successo, ed il verdetto insindacabile è stato La portalettere, di Francesca Giannone. Nel suo libro, l’autrice, una quarantenne pugliese laureata in Scienze della Comunicazione, ci racconta la storia di Anna che, dalla sua Liguria, approda nel Salento negli anni Trenta, per seguire il marito Carlo che ha ricevuto in eredità dei terreni. Una storia che ha un sapore antico, fatta di radici, di terra, basilico e sole, di uomini abituati alla fatica ma anche ad aver ragione per forza. Una storia che, alla luce dei femminicidi a cui assistiamo basiti nel 2024, sembra quanto mai attuale, per quel desiderio di libertà ed emancipazione che ancora oggi nutrono molte donne nel Belpaese. Come al solito, fermati qui se non vuoi saperne di più sulla trama. Leggi il resto di La portalettere forestiera di Lecce

Arancione o Addormentato, non importa

La scorsa settimana si è svolta in Iowa (ma ‘ndo cavolo si trova sto Iowa, qualcuno lo sa, senza chiedere a Gugulù?) la prima tornata di elezioni primarie degli Stati Uniti, che si concluderà, se non erro, a Giugno, incoronando i due candidati alla presidenza del Paese dell’aquila calva. Si votava soltanto per il partito repubblicano, ed ovviamente Trump è stato proclamato il vincitore assoluto. Leggendo i vari editoriali sull’argomento, ho notato quasi un senso di stupore tra gli autori, come se in un certo senso nessuno si aspettasse che questo sarebbe stato il risultato di questo esercizio di facciata. C’è chi dà la colpa al meteo, particolarmente rigido, che avrebbe scoraggiato molti elettori a presentarsi alla riunione (già, il voto tramite caucus è un retaggio dell’America del Far West, ma questa è una storia che merita un post a parte), c’è chi critica le scelte degli avversari di Trump di concentrarsi su questioni che non suscitano l’interesse degli elettori. La verità, secondo me, è che il copione è stato già scritto dai capi del partito, e noi elettori non siamo altro che pedine nelle loro mani. Però poi vengono a scassarmi i cabbasisi perché le elezioni in Russia sono pilotate. Leggi il resto di Arancione o Addormentato, non importa

Salvataggio offline del database del blog

Nelle scorse settimane ho seguito un corso di aggiornamento al lavoro sulla sicurezza delle applicazioni web. Ci hanno persino fatto giocare al piccolo hacker, esplorando una serie di strumenti per effettuare le scansione di vulnerabilità di un sito, ed insegnandoci tecniche per proteggersi da quegli attacchi. A parte tutti i tecnicismi, c’è stato un concetto basilare, citato dall’insegnante, che mi ha fatto riflettere: l’importanza delle copie di backup separate, anche fisicamente, dall’ambiente dove si trova l’applicazione o il sito. Perché eseguire il salvataggio della base di dati è si importante, ma cosa succede se l’azienda dove sono ospitati dati e sito web va a gambe all’aria (di servizi gratuiti online per far siti ne sono spariti a bizzeffe negli ultimi dieci anni) oppure viene attaccata da malintenzionati in grado di mettere sotto chiave anche i backup, o ancora è vittima di un disastro naturale che colpisce il datacenter? Leggi il resto di Salvataggio offline del database del blog

I guerrieri delle tastiere uccidono davvero

I nuovi social media, sin dall’inizio, si sono proposti come una piattaforma per la condivisione di esperienze. Ben presto ci si rese conto che potevano diventare terreno fertile per comportamenti dannosi e minacce online. Ho scritto nuovi perché, prima dell’avvento di blog e piattaforme come Facebook e soci, esistevano altri ambiti di ritrovo virtuale, come Usenet, accessibili ad un ristretto numero di utenti, prevalentemente nell’ambito accademico. In questi contesti, comunque, il gruppo che si formava era più importante del singolo individuo, ed i protagonismi e gli attacchi personali erano solitamente circoscritti all’interno di quella stanza, se così possiamo dire. Con l’avvento dei social e dei cellulari intelligenti, le cose sono cambiate radicalmente, ed è stato messo in mano ad ognuno di noi un megafono anonimo che ci consente di amplificare e rendere pubblica la nostra stupidità collettiva. Allo stesso tempo sono nati gli influencer. Nient’altro che agenti di commercio che sfruttano il nuovo mezzo social per rifilarci pandori a centinaia di euro, facendo leva sulla stessa stupidità collettiva che identifica la felicità e lo status sociale nell’appartenenza ad un gruppo: se io compro il pandoro firmato, posso far vedere a tutti che sono una persona felice. Leggi il resto di I guerrieri delle tastiere uccidono davvero

Lion, la strada verso casa

Qualche settimana fa, la professoressa di lettere della figlia grande ha fatto guardare loro il film Lion, la strada verso casa, e ne ha fatto l’analisi dei personaggi, dei loro sentimenti e via dicendo. Come compito per casa, una serie di domande sul perché questo o quel personaggio avesse detto qualcosa o compiuto una certa azione. Così lo abbiamo riguardato a casa insieme una sera, per aiutarla a spacchettare i vari messaggi inclusi in questa pellicola. Il film racconta la storia di Saroo, un bambino di cinque anni che abita in uno sperduto villaggio dell’India centrale. Un giorno convince il fratello maggiore Guddù a portarlo con se in città per guadagnare qualche soldo, ma essendo troppo stanco finisce per addormentarsi su una panchina, per poi salire sul treno sbagliato, che lo porterà fino a Calcutta, a 1600 chilometri di distanza da casa. Immagina un bambino di un villaggio di poche anime dell’entroterra siciliano che si ritrova catapultato da solo alla stazione centrale di Berlino. Saroo non parla la stessa lingua degli abitanti di quella metropoli, e trovandosi in un posto dove i mendicanti, anche in tenera età, abbondano, nessuno si preoccupa di aiutarlo. Leggi il resto di Lion, la strada verso casa

Come funziona l’assicurazione sanitaria americana?

Visto che qualche settimana fa ti parlavo di come la sanità sia standardizzata nel Paese a stelle e strisce, ho pensato di riprendere l’argomento per approfondire la questione burocratica. Spesso l’argomento è trattato dai media stranieri in maniera superficiale e con molti stereotipi, e c’è tanta disinformazione quando si parla di assicurazioni sanitarie. Per carità, la situazione è lungi dall’essere idilliaca, ma in questo post vorrei concentrarmi sul funzionamento, senza esprimere opinioni su pregi e difetti di un sistema complesso e burocratizzato. L’idea, a dirla tutta, m’è venuta l’altro giorno, quando ho ricevuto un’email dalla mia assicurazione (gentilmente offerta dal mio datore di lavoro), che mi avvisava che uno dei medici che avevo visto nelle scorse settimane, aveva inviato la sua fattura, e che era pronta sul portale per essere pagata. Leggi il resto di Come funziona l’assicurazione sanitaria americana?

Qualche statistica su questo blog nel 2023

Oggi vorrei fare due conti e riassumere l’anno che abbiamo appena concluso dal punto di vista delle attività all’interno di questa casetta virtuale. Nel 2023 ho scritto la bellezza di 169 post, contro i 271 del 2022, quando avevo un ritmo serrato di un articolo al giorno: mi sono reso conto che era un po’ troppo intenso, sia per me che per i miei piccoli lettori. La nuova cadenza a giorni alterni, che uso anche per mantenere un po’ di disciplina con me stesso, sembra essere più digeribile, stando al flusso costante di commenti che genera. A proposito di commenti, nel 2023 ne ho ricevuti la bellezza di 410, in crescita rispetto ai 321 del 2022. Il ripostiglio è la categoria che ho usato di più l’anno scorso, con 41 post, seguita a ruota dal salotto con 38 e dall’angolo pc con 27. Leggero cambio nella leadership dei commentatori rispetto al 2022: Trap rimane il protagonista assoluto con 124 commenti, seguito a distanza da Daniele con 26, e kOoLiNuS terzo con 20. Leggi il resto di Qualche statistica su questo blog nel 2023

Slimstat Analytics continua a crescere

Come forse ricorderai, all’inizio dell’anno scorso ti parlavo di come il mio plugin per le statistiche, che oramai non riuscivo più a mantenere per conto mio, fosse stato adottato da un’azienda estone, la VeronaLabs, che da anni proponeva un prodotto analogo, WP Statistics, e che quindi aveva una certa esperienza in questo campo. Negli ultimi mesi, abbiamo collaborato per ripristinare le funzionalità avanzate del mio plugin, che all’epoca offrivo a pagamento come software a parte, come si è solito fare in quest’ambito, per cercare di monetizzare i proprio sforzi. Per semplificare l’offerta, abbiamo deciso di passare da un ventaglio di una quindicina di opzioni, ad una che incorporasse tutto sotto un unico tetto: Slimstat Pro. Sono rimasto molto contento nel vedere che Mustafa ed il suo gruppo abbiamo deciso di investire tempo e risorse per far crescere questo progetto, e sono certo che, in un’epoca in cui Google Analytics 4 è diventato più ostico che mai da gestire e soprattutto da comprendere, soluzioni alternative che non regalino informazioni al gigante di Mountain View saranno sempre più popolari. Leggi il resto di Slimstat Analytics continua a crescere

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