due chiacchiere

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Anche Mario Draghi è critico sull’Europa

Il mio euroscetticismo non è mai stato un segreto, già da tempi non sospetti, con buona pace di alcuni miei lettori che storcono il naso quando mi esprimo in tal senso. Per carità, lo so benissimo che l’unione fa la forza, come ci ricorda un vecchio adagio. Il problema è che quest’unione è appiccicata con la colla vinilica, e tiene insieme realtà strutturalmente e culturalmente profondamente diverse tra loro, che fanno e faranno sempre fatica a trovare un equilibrio comune in grado di migliorare le condizioni di vita di tutti. La mia critica spazia dalla gestione frammentata dell’immigrazione clandestina, in cui il Belpaese finisce sempre per prenderla in quel posto, alla politica economica tutt’altro che uniforme, in cui i vari Stati membri anzi continuano a farsi concorrenza sottobanco. Bisogna lavorare ancora molto per costruire un’Europa unita come la volevano i nostri padri, e forse non ci si arriverà mai. Leggi il resto : Anche Mario Draghi è critico sull’Europa

Sono tornato a… scrutare gli elettori

Volevo intitolare questo post “Presidente per un giorno”, ma poi ho pensato che mi avresti preso per un gradasso, così ho optato per qualcosa di meno pomposo. Come forse ricorderai, da anni sono iscritto alle liste degli scrutatori del mio comune, e vista la cronica penuria di gente che vuole alzarsi alle 4 del mattino per essere al seggio alle 5 ed aprire agli elettori alle 6, per poi rifare tutto al contrario alle 20, mi chiamano puntualmente. Anche in virtù del fatto che da quando hanno introdotto le nuove tecnologie digitali (tablet al posto dei libri cartacei per trovare gli elettori), cercano sempre qualcuno che mastichi un goccetto di tecnologia, per non impappinarsi al primo contrattempo. L’anno scorso non ero potuto andare grazie al Covid, e quest’anno a Giugno ho saltato la tornata delle primarie per conservare qualche giorno di ferie extra per il nostro viaggio in Italia. Quindi era da parecchio che non vedevo i miei colleghi di seggio, ed è stato piacevole scambiare due chiacchiere, specialmente considerando che non si sono presentati molti elettori nell’arco della giornata (circa 100 persone). Leggi il resto : Sono tornato a… scrutare gli elettori

In America i pignoli sono anali

Torno di tanto in tanto a parlare su queste pagine dei modi di dire americani, inspirato da una frase che sento durante una conversazione, o da qualcosa che leggo su qualche forum. L’altro giorno, ad esempio, con un amico si parlava dei nostri rispettivi responsabili in ufficio, e lui ad un certo punto dice my boss is really anal when it comes to forms. No, non stava alludendo a qualche eccentrica fantasia sessuale del suo capufficio, ma capisco come un non-madrelingua possa sentirsi confuso ed a disagio dopo aver sentito questa frase. Ecco allora il buon Camu venire in tuo soccorso per spiegarti che in questo contesto la parola anal, come ci ricorda il Merriam-Webster (una specie della nostra Treccani), si usa to describe someone as extremely or excessively neat, careful, or precise. Quindi occhio a non metterti strane idee in testa, almeno non subito. Leggi il resto : In America i pignoli sono anali

Diner: il ristorante dove si mangia di tutto

Ho pensato di concludere questa settimana a tema culinario portandoti in giro con me per il Paese a stelle e strisce. Capita spesso di vedere nei film americani il protagonista andare a mangiare in un locale con i tavoli disposti perpendicolarmente alla vetrina, e panchine con schienali alti a separare ogni gruppo. Si tratta dei cosiddetti diner, ristoranti che servono spesso un lunghissimo elenco di pietanze, dalle famose pancakes (altrimenti note come frittelle?) alle insalate, dagli hamburger al milkshake. Informali e caratteristici, hanno radici che risalgono alla fine del 1800, quando i primi imprenditori del Far West inventarono carrozze ambulanti per sfamare le persone nei villaggi che nascevano come funghi. Da allora, i diner sono diventati una vera e propria istituzione nella storia della cultura gastronomica degli Stati Uniti, e per questo sono spesso immortalati in film e serie televisive. Per noi ragazzi cresciuti negli anni Ottanta all’ombra del Drive In e dei telefilm a stelle e strisce, il diner per definizione è sicuramente quello immortalato nella serie Happy Days, dove Fonzie ed i suoi amici passavano le serate a parlare del più e del meno. Leggi il resto : Diner: il ristorante dove si mangia di tutto

Peperoncini sott’olio senza botulino

Come ho raccontato in altre occasioni, dopo il liceo in Sicilia, decisi che la mia passione erano i computer, e seguendo il consiglio di alcuni amici, mi iscrissi alla facoltà di Informatica all’Università di Pisa. Lì trovai un appartamento in affitto in pieno centro, ed incontrai per la prima volta il mio coinquilino calabrese amante di peperoncini e nduja. Nel corso dei mesi, dall’alto della sua esperienza culinaria piccante, Giuseppe mi introdusse alle varie specialità della sua regione, tra cui un buonissimo olio aromatizzato al peperoncino e basilico, che lui aggiungeva sapientemente ai 250 grammi di pasta al sugo che si cucinava per cena. Così mi feci spiegare la ricetta, che da allora è diventata una mia tradizione personale: ogni estate compro una piantina di peperoncini piccanti ed una di basilico, ed a fine stagione preparo anch’io quest’olio magico da consumare poi durante i mesi invernali sulla pizza, sulla pasta ed insieme ad altre pietanze. All’inizio mi ci sono voluti alcuni anni di prova, quando mi sono reso conto che il mio amato olio avrebbe potuto uccidermi. Eh già, non molti sanno che certe conserve, se non fatte con i giusti criteri, possono sviluppare una tossina molto pericolosa, il botulino. Eccoti allora la mia ricetta per evitare di finire al pronto soccorso. Leggi il resto : Peperoncini sott’olio senza botulino

Luigi Scotti, chef in famiglia

Non posso credere che sia già passato un anno e mezzo da quando ho scritto di un simpatico nonnino italo-americano, il signor Pasquale Sciarappa, che condivide le sue ricette su YouTube, grazie al supporto dei nipoti tecnologici. Si vede che l’algoritmo della piattaforma di Mountain View ha capito che mi piacciono questi influencer casarecci, perché nel tempo ha cominciato a propormene altri. Come ad esempio Luigi Scotti, un cuoco napoletano emigrato in Germania, dove si vanta di far conoscere ai crucchi le vere prelibatezze della cucina partenopea. A differenza del suo connazionale residente nel New Jersey, Luigi condivide video in cui si diverte a commentare le pazzie degli americani in cucina, come questa ragazza che pensa di poter fare la pasta in casa partendo dalla pasta in scatola. Ma i video più divertenti sono quelli in cui commenta le doti culinarie degli indiani. Le risate sono garantite. Leggi il resto : Luigi Scotti, chef in famiglia

Addormentarsi con la meditazione

Siamo oramai nel pieno dell’autunno, le giornate si sono accorciate notevolmente, ed il caldo sole dell’estate sembra, almeno qui nel New Jersey, un lontano ricordo. Di tanto in tanto mi capita di svegliarmi nel bel mezzo della notte, spesso verso le 3 del mattino, e di non riuscire a riprendere sonno. Così quando l’insegnante del corso di meditazione che sto seguendo in questi giorni ha parlato proprio di questo argomento, non potevo non prendere appunti. Ci ha mostrato una tecnica che può aiutare a tranquillizzare la mente e rilassare il corpo per prepararsi al sonno, concentrandosi sulle parti del proprio corpo. Allora ho pensato di condividerla qui sul blog, per dare una speranza a coloro che soffrono dello stesso problema. Leggi il resto : Addormentarsi con la meditazione

Le auto elettriche e l’infrastruttura insufficiente

Tante cose nel Paese a stelle e strisce, negli ultimi anni, sono diventate appannaggio di questo o quel partito politico in maniera spesso estrema e senza possibilità di confronto dialettico. Democratici e repubblicani sembrano seguire un copione scritto da chissà chi, ogni volta che interagiscono su un determinato argomento. Le auto elettriche sono uno dei tanti esempi di questo fenomeno: spesso mi sono imbattuto in post su Facebook dove masse di boomer di destra recitano la solita litania di motivi per cui le detestano, vantandosi dei loro SUV da 5000 cc turbo aspirati che consumano un litro di benzina ogni volta che tocchi il pedale dell’acceleratore. Uno degli argomenti che spesso tirano fuori è quello dell’inadeguatezza dell’infrastruttura di distribuzione dell’elettricità, e del fatto che se tutti avessimo un’auto elettrica, il sistema collasserebbe nel giro di pochi minuti. Leggi il resto : Le auto elettriche e l’infrastruttura insufficiente

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