due chiacchiere

La mia nuova postazione di lavoro

Correva l’agosto del 2022 quando, in una tranquilla giornata d’estate, decisi di condividere una foto della postazione dove spesso nascono questi post, invogliando i miei lettori a fare lo stesso. In realtà, non era la prima volta che facevo questo esperimento, ed immaginavo che non sarebbe neppure stata l’ultima. Così, mentre in Italia vi state godendo una sfilza di ponti tra pasqua, festa della liberazione e festa dei lavoratori, e quindi immagino siate poco attenti a quello che succede nella blogosfera, ho deciso di fare oggi un post leggero. Anche per prendere un minimo di respiro dai vari drammi che caratterizzano la mia vita ultimamente, incluso quel minchione di Trump. E se tra un arrosticino ed una focaccia ti venisse in mente di seguire il mio esempio, non dimenticare di farmelo sapere nei commenti qui sotto.

La scrivania con due monitor, i due laptop, e la sedia ergonomica

Per la nuova scrivania, un po’ per motivi di spazio ridotto, un po’ perché i miei gusti in materia sono cambiati negli anni, ho deciso di adottare una soluzione più snella e minimalista. Un requisito era quello di avere una di quelle scrivanie che si alzano e si abbassano, così da poter lavorare al computer anche in piedi. Ne avevo una in ufficio anni fa, e da allora mi è sempre mancata la possibilità di sgranchirmi le gambe durante la giornata lavorativa. Lo so che a prima vista potrebbe sembrare scomoda, ma ti assicuro che se non hai mai provato quest’esperienza, non sai proprio cosa ti perdi 🙂

Sulla scrivania ho poi installato i due monitor su un braccio, per liberare superficie utile sul piano di lavoro (che altrimenti sarebbe stata occupata dalle basi dei due monitor) e per consentirmi di girare i monitor di 90 gradi, quando mi tuffo nelle intense sessioni di programmazione, e mi serve uno schermo “lungo” per scorrere su e giù per il codice. Il computer fisso ha lasciato il posto a due portatili, quello personale e quello gentilmente concesso dall’università per cui lavoro. I due computer sono appoggiati ognuno su una propria base ventilata, che stando ai bene informati, aiuta a prolungare la vita della batteria e del processore.

Il portatile dell’università è quello sulla stampante. Per ottimizzare i cavi (io odio i cavi che pendono dappertutto, è un disturbo ossessivo compulsivo 😅 a quanto pare) l’ho configurato in modo tale da potermi collegare via desktop remoto dal portatile personale, che quindi diventa il centro nevralgico di tutta la giornata. In questo modo, all’altro computer sono connessi solo il cavo di rete, quello dell’alimentazione e quello per far funzionare le ventole della base su cui poggia, senza dover collegare quelli di monitor, tastiera e stampante. Si, avrei potuto usare uno switch USB-HDMI per fare avanti e indietro tra i due computer, ma posso dirti che la soluzione via desktop remoto mi piace di più. Posso persino “condividere” la webcam ed il microfono (attaccati al portatile personale) per fare le chiamate in Zoom sull’altro computer.

La nuova postazione mi consente ora di guardare fuori dalla finestra, così da poter riposare ogni tanto gli occhi facendo gli esercizi di “focalizzazione” che mi aveva consigliato l’oculista anni fa. I piccoli dettagli, come il portacellulare (che avevo già da tempo), la tastiera illuminata (per vedere i tasti anche di sera), il copri-moquette in PVC e la sedia ergonomica, completano il tutto. Devo ammettere che sono così soddisfatto che a volte devo resistere alla tentazione di passare troppo tempo davanti a quello che mia nonna chiamava il “compiuto”.

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Commenti

  1. Blogredire ha scritto:

    La mia umile e artigianale postazione fissa è questa ormai la tengo solo per scaricare distro Linux da provare,per tutto il resto uso un portatile Lenovo .
    Un saluto

    Risposte al commento di Blogredire

    1. camu ha scritto:

      Semplice ed essenziale, direi 🙂 Ubuntu è la mia distribuzione preferita, tant’è che la uso all’interno di Windows 11 (grazie alla macchina virtuale inclusa con il sistema operativo) per fare un bel po’ di cose a riga di comando.

  2. Piero_TM_R ha scritto:

    Sembra incredibile, odio anch’io i fili, tendo a nasconderli e raccoglierli in modo che non diano fastidio. Nella mia postazione il cable managment potrebbe migliorare, ma ogni volta che penso di aver messo tutto in ordine capita di dover aggiungere o qualcosa nella matassa e il caos è sempre presente, purtroppo.
    Ecco la mia -> http://losfogo.netsons.org/wp-content/uploads/2025/05/1746528978307-scaled.jpg
    Sulla tua onda penso che farò un post dedicato.

    Risposte al commento di Piero_TM_R

    1. camu ha scritto:

      Io ho usato un bel po’ di nastro adesivo per attaccare i fili sotto la scrivania in modo che non penzolassero dappertutto. Certo, sarà interessante vedere cosa succede se devo aggiungere qualcosa, come dici tu… ma al momento la situazione è… stabile 🙂 Comunque devo dire che la tua sistemazione mi piace molto: minimalista, ben organizzata, e gli sfondi che hai scelto sono proprio belli.

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