Lo scorso fine settimana sono andato a trovare una coppia di amici che abita in una zona un po’ sperduta al confine tra il New Jersey e la Pennsylvania. Mentre percorrevo la superstrada 78 per arrivare a casa loro, ho notato un cartello pubblicitario che mi ha dato l’ispirazione (o sarebbe quasi da dire l’aspirazione) per il post di oggi. Il messaggio a caratteri cubitali recitava “Our products suck”, con la foto di un bell’aspirapolvere a fianco. Il gioco di parole fa leva sul doppio significato del verbo to suck: letteralmente vuol dire succhiare, ma spesso lo si usa nell’accezione di fare schifo. Di questa tecnica dei doppi significati nella pubblicità ne avevo già parlato l’estate scorsa, quando vidi un cartellone in Florida che parlava di mogli e gnocche.

Questa cosa dei doppi sensi mi ha fatto ricordare un personaggio molto popolare tra i bambini americani, una cameriera pasticciona che spesso prende quello che le viene chiesto in maniera letterale: Amelia Bedelia. Ricordo ancora quando leggevamo i suoi libri alle nostre figlie, e loro si facevano un sacco di risate notando l’evidente fraintendimento della povera ragazza. Ad esempio, in una scena, il padrone di casa le chiede di “put the lights out”, ovvero di spegnere le luci. Ma la poveretta pensa che le luci invece vadano messe fuori per prendere un po’ d’aria.

In un altro capitolo, le viene chiesto di “dress the chicken for dinner”, ovvero di condire il pollo per la cena (si usa spesso anche per condire l’insalata). Ma già puoi intuire come Amelia, ancora una volta, capisca fischi per fiaschi. E così la si vede ritagliare e ricamare pezzi di stoffa per fare un vestito al povero pollo. Le meraviglie della lingua inglese sono infinite 🙂
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