Da qualche mese è disponibile su Netflix la seconda (e non ultima) stagione di Squid Game. Questa serie tv, di cui avevo parlato nientepopodimeno che quasi tre anni fa (ma che, davero davero?), all’epoca prese il mondo di sorpresa, con il suo format cinico e crudo come solo i coreani sanno mettere insieme (come dimenticare la passeggiata in treno verso Busan). La figlia piccola, che all’epoca era troppo piccola per poter guardare le scene intrise di sugo di pomodoro della prima stagione, ora si è appassionata alle avventure di Seong Gi-hun ed i suoi compagni di sventura. Dopo aver guardato qualche puntata insieme, ho deciso di scrivere una breve recensione in merito. Come sempre, gallo avvisato, mezzo accoppato: nel seguito citerò alcuni dettagli della trama, quindi se non vuoi rovinarti la sorpresa, per oggi puoi fermarti qui.
Questa stagione brilla per come introduce personaggi che ami o detesti. Un po’ come la prima stagione, anche qui abbiamo pochi protagonisti e molti personaggi di contorno, che ancora una volta finiscono per acquisire spessore puntata dopo puntata, ed in alcuni casi persino nuovi ruoli. La trama, oramai priva della sorpresa iniziale, è diventata più lineare ed accessibile, pur senza rinunciare a coinvolgimento e suspense (come la morte inaspettata di uno dei personaggi principali). Però ho avuto come l’impressione che alcune scene risultino affrettate, spiegate senza dare il tempo allo spettatore di capire cosa stia succedendo.
Un altro problema è stato l’impatto emotivo. Mentre questa stagione ha alcuni personaggi simpatici, non raggiunge le vette emotive della precedente, che aveva alcuni momenti davvero strazianti, come ad esempio il rapporto tra i due amici d’infanzia. Stavolta, mi è sembrato che abbiano preso delle scorciatoie per creare scene emotive, o che abbiano volutamente deciso di saltarle del tutto. Sì, i giochi sono ancora brutali e pieni di sugo di pomodoro, ma il peso emotivo non mi ha colpito altrettanto forte.
In Ho, il cattivo di turno, ha una parte da manuale di “villain”. Era ovvio che avrebbe tradito i suoi compagni alla fine in modo tragico, anche se il modo in cui lo fa è follemente malvagio. Pensavo che quest’uomo avesse un po’ di compassione, un po’ di buono rimasto in lui dopo aver visto suo fratello. Ma sembra che dopo aver pensato di averlo ucciso, perda tutte le vere emozioni e diventi solo una persona senza cuore. La crudeltà con cui salva Jung-bae solo per ucciderlo davanti a Gi Hun è tra i momenti più oscuri della serie.
Insomma, una stagione sempre piacevole per gli amanti del genere, con meno impatto emotivo rispetto alla prima, ma che porta in scena personaggi forti e colpi bassi ben orchestrati.
Commenti
Franco Battaglia ha scritto:
Una delusione cocente questa seconda stagione che attendevo con ansia. Del resto difficile replicare la meraviglia.
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camu ha scritto:
Speriamo si riprendano nella terza stagione, ma ho i miei dubbi…
Trap ha scritto:
Non è la prima volta che una serie TV peggiori dopo la prima stagione. È capitato a tante famose come Good Doctor, Heroes, ecc…
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camu ha scritto:
Ah guarda, io ancora dopo tutti questi anni, non mi sono ripreso dal disappunto che è stato Heroes 😅