due chiacchiere

Outlook 2007 e le email in HTML

Ho dovuto prendere un paio di pillole antiacido, per digerire questo “ritorno al passato” da cui sono appena riemerso. Ma andiamo con ordine. Mi è stato chiesto, qualche settimana fa, di sviluppare un tema grafico per una newsletter, che si rifacesse allo stile usato sul sito web del cliente. Ho subito pensato: me ne esco in mezz’ora, con un bel copia e incolla dello scheletro della pagina web nel loro sistema di gestione delle newsletter. Mai previsione fu più sbagliata, ahimè. Preparo tutto il mio bel layout con <DIV> fluttuanti a sinistra, margini ed immagini di sfondo. Lo provo con Gmail e Thunderbird e funziona alla perfezione. Così mando una mail di test al mio cliente, che nel giro di pochi minuti mi risponde che “proprio non ci siamo”. Vado a guardare nelle intestazioni che client ha usato, e già vedo una cosa che non mi piace: Outlook 2007. Lo configuro sul mio computer per fare io stesso delle prove, ed in effetti è tutto spaginato. Una rapida gugolata sull’argomento, mi apre un mondo fatto di disperazione, incazzature e frustrazione: tutta gente che, prima di me, s’è arenata sullo stesso scoglio.

Uno stato di abbandono disarmante

L’ultima volta che avevo “disegnato” una newsletter era stato almeno 12 anni fa, quando questo strumento andava tanto di moda ed i blog praticamente neppure esistevano. All’epoca avevo usato un’impaginazione tabellare, visto che i fogli di stile erano ancora agli inizi ed i client email li supportavano a stento. Non avrei mai immaginato che in 12 anni le cose, di fatto sono cambiate poco o nulla. Ed invece è proprio così: per curiosità ho spulciato nel sorgente delle newsletter inviate da Google Adsense. Mi son detto: userò le stesse tecniche dei giganti di Mountain View. Ma rimango basito quando vedo che persino loro usano le tabelle per impaginare tutto l’ambaradan. Unbelievable, direbbero da queste parti.

Un salto nel 1998

Possibile che la gente si strappi i capelli per l’accessibilità (o la sua assenza) nel web, ma che nessuno si curi di quello che succede nel mondo parallelo della posta elettronica? Mi sono venuti i capelli bianchi a leggere di gente disperata per il limitato supporto dei fogli di stile, per la mancanza di funzioni di base come le immagini di sfondo per certi elementi HTML, o per l’impossibilità di usare persino margini e padding su determinati elementi. Mi sembra tutto d’un tratto d’essere tornato, come dicevo in apertura, indietro nel tempo. Ho dovuto sforzarmi non poco per convincere le mie dita a digitare la parola TABLE sulla tastiera 🙂 Morale della favola: se ti è mai capitato o mai ti capiterà di sviluppare un template per una newsletter, sappi che non ti ci vorrà solo… una mezz’oretta.

Commenti

  1. Emanuele ha scritto:

    I motori di rendering dei client di posta non si sono evoluti di pari passo a quelli dei browser. Poco male… io non amo la posta in html e, al contrario, leggo con piacere specialmente chi mi scrive in plain-text. Capisco bene che in certi contesti (pubblicità?) mandare e-mail senza html non raggiunge i goal prefissati ma forse è anche questa difficoltà che ha salvaguardato (in parte) la funzionalità della posta nei suoi 40 anni di vita! Ti immagini una e-mail che fa partire tre popup quando si apre?! 😐
    Ciao,
    Emanuele

    Risposte al commento di Emanuele

    1. camu ha scritto:

      @Emanuele: si, neppure a me piacciono le mail in HTML, ma è disarmante che ancora nel 2011 bisogna usare le tabelle per avere un’impaginazione consistente 🙁 Non dico che vorrei il supporto per javascript o HTML 5, ma almeno un po’ più di stili non guasterebbero.

    2. Trap ha scritto:

      @Emanuele: Thunderbird ha quasi lo stesso motore di rendering di Firefox

  2. Davide ha scritto:

    Le mail html sono il male! Io uso esclusivamente il plain text. Ma si sa che il cliente ha sempre ragione, anche quando ha torto… 😉

    Risposte al commento di Davide

    1. camu ha scritto:

      Mah, i motivi elencati da quella pagina mi sembrano ormai “superati”, da tempi di modem a 56k 🙂 Ciò non toglie che siano comunque una cattiva idea. Ma come tu stesso dici, il cliente ha sempre ragione. Comunque anche google le usa, quindi non è più una gran tragedia 🙂

  3. Stefano Bagnara ha scritto:

    Il grosso problema non è il fatto che un client decida o meno di supportare l’HTML: questa è una libertà che le specifiche della posta elettronica lasciano a chi implementa un client.

    Il grosso problema, dicevo, è quello che nel momento in cui un client decide di far vedere le newsletter html in modalità grafica allora dovrebbe farlo in maniera decente, limitando solamente quelle funzionalità che possono andare ad impattare sulla sicurezza/usabilità (javascript/forms).

    Ma ancora peggio è quando un client non solo decide di supportare solo parte dei tag HTML ma quando quelli supportati non si comportano secondo specifiche.

    E peggio ancora, se ci fosse spazio per un tale peggio, è quando un client che dice di non supportare un tag, invece di ignorarlo come se non ci fosse (come richiedono le specifiche) decide di comportarsi in maniera arbitraria e incomprensibile in presenza dello stesso.

    E non è finita qui, ma non so con che parole esprimere il peggio del peggio: la prima volta che aprite una newsletter html con outlook 2007/2010 tale newsletter potrebbe renderizzarsi diversamente dalla seconda e successive! Interessante? Abominevole?

    Quindi mi sembra evidente che indipendentemente dalle discutibili scelte di usare il motore di Word per visualizzare l’html (è questo che fa Outlook dal 2007 in poi) la cosa viene fatta anche decisamente male, ai limiti della truffa.

    La scelta di usare il motore di Word invece di Internet Explorer è stata fatta a partire da Outlook 2007 perchè fino al 2003 i client microsoft visualizzavano perfettamente qualunque email html. Tra l’altro i vari Windows Mail/Outlook Express continuano a visualizzare tramite Internet Explorer, quindi non si può certo parlare di “scelta di sicurezza” o l’avrebbero fatta anche su questi.

    La scelta è stata fatta perchè gli utenti outlook si lamentavano che componendo una email in html (e qui si usava il motore word anche negli outlook precedenti) poi tale email ricevuta dagli stessi utenti outlook non si visualizzava allo stesso modo (ritorniamo al discorso che word non supporta l’html ma lo imita solo malamente). Tale situazione era difficilmente sostenibile da Microsoft visto che non potevano dare la colpa a terzi trattandosi sempre del loro programma in invio e ricezione. E quindi? Sistemare Word era un lavoraccio e quindi qual è stata l’ideona di Microsoft? Usarlo anche per la visualizzazione, così poi gli utonti avrebbero pensato che Outlook era il programma che funzionava bene e gli altri client non andavano bene.

    Per chi fosse interessato esiste anche un sito: http://fixoutlook.org/

    PS: per chi dice che l’email testuale è meglio, sappia di essere oggigiorno in netta minoranza: dati sistemi di iscrizioni a newsletter in cui è possibile scegliere tra la modalità html e quella txt il 95% decide di ricevere in modalità html. In ogni caso non metto in discussione la preferenza: l’importante è che i client seguano le specifiche e quindi se vogliono farti vedere l’html lo facciano bene, altrimenti facciano vedere la parte testuale (magari lasciando questa scelta all’utente).

    Risposte al commento di Stefano Bagnara

    1. camu ha scritto:

      @Stefano Bagnara: grazie davvero per i dettagliati retroscena sulla vicenda. Non conoscevo i dettagli su Explorer / Outlook come motore di rendering, ma ora tutto ha molto più senso anche per me. E mi spiego come mai su alcuni siti suggerivano di fare copia e incolla su Word per ottenere l’HTML da usare per il template 🙂

  4. Arquen ha scritto:

    Se faccio un sondaggio e chiedo a persone a caso se è meglio internet explorer o mozilla firefox (o qualunque altro browser), mi risponderanno in maggioranza internet explorer, senza avere la più pallida idea delle differenze, come non hanno idea dei rischi delle email in html.

    Però, com’è stato detto, il cliente ha sempre ragione pure quando ha torto e chiede senza sapere quello che sta chiedendo. 😉

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