due chiacchiere

L’ossessione per la raccolta differenziata

Incredibile a dirsi, ma è già passato più di un mese dal nostro viaggio in Italia. Eppure un particolare mi è rimasto particolarmente impresso: la presenza di contenitori per la raccolta differenziata un po’ ovunque, dai cestini attaccati ai pali della luce sul lungomare, ai contenitori opportunamente etichettati vicino alla spiaggia. I siciliani (e non solo?) sembrano essere ossessionati dal separare plastica, lattine, carta, umido e vetro. Mia sorella a casa mi faceva vedere il calendario della raccolta porta a porta: ogni sera gli addetti alla nettezza urbana passano a raccogliere una tipologia diversa di rifiuti, e guai a sgarrare, partono multe, avvisi e segnalazioni varie. Poi però se andavo a guardare cosa c’era nella plastica, ad esempio, ci trovavo dalle buste del supermercato ai bicchieri monouso, dal cellophane in cui sono avvolti alcuni alimenti freschi alle bottigliette d’acqua.

Alcuni bidoni della spazzatura vicino alla spiaggia

Ora, non so come funzioni il flusso del riciclo in Italia, ma qui ad esempio ogni oggetto di plastica è rigorosamente contrassegnato da un numero all’interno di un triangolino, che ne indica il materiale: 1 per il polietilene, 2 per il polietilene ad alta densità, 3 per i polivinilici e via dicendo. Il volantino distribuito ogni anno dal nostro comune americano, sul quale è stampato il calendario della raccolta differenziata, ci ricorda che soltanto i prodotti marchiati con i numeri 1, 2 e 5 sono ammessi nella plastica, e che è assolutamente vietato mettere le buste del supermercato, spiegando che finiscono per aggrovigliarsi agli ingranaggi dei macchinari che sminuzzeranno quella montagna di plastica.

Limitazioni a parte, qui esiste un unico flusso del riciclo, per rendere la vita più facile ai residenti: invece che separare le varie tipologie, a noi è consentito di buttar in un unico bidone plastica, lattine, carta e vetro. Che saranno, immagino, separati poi al centro di raccolta, e poi spediti alle industrie che daranno loro una seconda vita. Figuriamoci se gli americani hanno la diligenza per  mettere ogni cosa nel proprio contenitore. Sarei curioso di sapere come funziona nel resto d’Italia.

Commenti

  1. Paolo
    ha scritto:

    Ogni comune (o Ambito Territoriale Ottimale) ha le sue regole che dipendono sostanzialmente dalle caratteristiche degli impianti in cui i rifiuti saranno smaltiti.
    Molte aziende che gestiscono la raccolta hanno anche delle app (di solito orribili wrapper di pagine web) che dicono dove buttare cosa. Alcune hanno persino un lettore di codice a barre che semplifica la cosa. Le indicazioni sono anche piuttosto chiare sulle confezioni, tranne che diventano praticamente inutili dato che comunque ti dicono di consultare le disposizioni del comune.
    Le buste della spesa di plastica classiche non vanno nella plastica semplicemente per il fatto che per legge ormai da anni non sono più di plastica ma in materiale compostabile.
    La fregatura è che per esempio nel mio comune non è consentito buttare piatti o bicchieri compostabili nell’umido perché l’azienda di smaltimento non li accetta.

    Risposte al commento di Paolo

    1. Trap
      ha scritto:

      Il punto è che “compostabili” e “biodegradabili” sono due cose completamente diverse, la gente li confonde spesso.
      Ad esempio buttare via un bicchiere biodegradabile richiede processi (anche chimici) diversi da quelli di una banana e dipende dal tipo di impianto.
      Neanche qui in Trentino si può fare, comunque c’è talmente così tanta richiesta di compost (da parte dei contadini) che l’impianto che lo gestisce non riesce nemmeno a tenerlo per i 2 mesi minimi per avere un buon compost.

    2. ha scritto:

      Confermo quanto scritto da Paolo: qui la differenziata varia abbastanza tra i vari comuni e in base al luogo troverai differenti livelli di efficienza/organizzazione.
      La tecnica di smistamento industriale è varia e non è una scelta dei comuni ma dipende dalle caratteristiche dell’impianto di raccolta cui fanno riferimento. Nel tempo gli impianti hanno sviluppato decine di tecniche per filtrare e separare i materiali ma come potrai immaginare è un settore ancora con ampi margini di miglioramento.
      Richiedere al cittadino un piccolo sforzo (iniziare a separare grossolanamente i materiali) credo abbia senso perché ogni parte del processo (per quanto tecnicamente risolvibile) ha un costo (e una quota di inquinamento).
      Ciao,
      Emanuele

      Risposte al commento di Emanuele

      1. ha scritto:

        Concordo sul fatto di richiedere al cittadino un piccolo sforzo, ma quello che mi faceva vedere mia sorella in Sicilia è uno sforzo immane, con 4 secchi della spazzatura diversa, ed un’attenzione maniacale a cosa buttare quando e dove. Poi c’è il rischio che il cittadino sbagli e “rovini” quel tipo di raccolta, no?

    3. ha scritto:

      Il fatto che le buste siano in materiale compostabile è 🤯Qui nel New Jersey invece hanno scelto la strada, a mio parere idiota, di VIETARE l’uso delle buste di plastica. La gente quindi si deve portare da casa le buste in tessuto per andare a fare la spesa. Ovviamente solo l’anziano che va tutti i giorni si ricorda di portarsi la busta, tutti gli altri invece continuiamo a dimenticarle in auto 🙂 Se poi ordini la spesa da casa, ogni volta te la imbustano in questi sacchetti di tessuto-non-tessuto, che secondo me inquinano più della plastica, a lungo andare. A casa ho una pila alta così di questi sacchetti. Cose da idioti.

      Grazie per aver condiviso uno spaccato della tua realtà!

  2. Trap
    ha scritto:

    Qui da noi abbiamo:
    – bidone per la raccolta carta e cartone
    – bidone per la plastica e l’alluminio (queste possono essere chiuse in quei sacchetti del supermercato, che saranno tolti dagli addetti e finiranno nell’inceneritore di Bolzano)
    – bidone per il vetro
    – bidone per il compost (ci regalano i sacchetti di carta per l’umido)
    Tutto il resto lo si porta all’ “isola ecologica” (ad esempio mobili, metalli, pietre, materassi ecc) oppure c’è un servizio che a 30€ può venire a casa tua a ritirare 3 cose ingombranti.

    Risposte al commento di Trap

    1. ha scritto:

      Quindi anche da voi, immagino, il camion per la raccolta passa ogni sera? Ma anche il compost lo vengono a ritirare? Sarebbe l’umido in pratica?

      Risposte al commento di camu

      1. Trap
        ha scritto:

        No, qui è un po’ diverso. Non abitando in centro:
        – abbiamo comprato il bidone verde personale da 15 litri per l’indifferenziato (il camion passa il primo, terzo e quinto martedì del mese)
        – la plastica, per chi non la vuole portare all’isola ecologica (dove la ritirano gratuitamente), c’è il bidone blu, il camion passa il secondo e il quarto martedì del mese
        – per il compost invece c’è il bidone marrone “in comune” (che si trova sul piazzale), sempre da 15 litri, il camion passa ogni martedì.
        – ci sono i cassonetti della carta e del vetro, nei luoghi pubblici

        Risposte al commento di Trap
        1. ha scritto:

          Ecco, così mi sembra molto più sensato dell’impazzimento a cui sono sottoposti i cittadini nel ragusano…

        2. Trap
          ha scritto:

          @camu: ho notato che i link diretti ai commenti non vanno più, come questo che puntava al tuo prima di questo:

          https://duechiacchiere.it/lossessione-per-la-raccolta-differenziata#comment-61001

        3. Trap
          ha scritto:

          @camu: come non detto, ora va 🙂 sarà stato un qualche malfunzionamento momentaneo

        4. ha scritto:

          Me ne sono accorto anch’io, a volte le ancore non funzionano. Però non sono riuscito ad individuare la causa. Per caso eri sul tuo cellulare quando non ha funzionato?

        5. Trap
          ha scritto:

          No, ero sul desktop con Chrome. Probabilmente i commenti non erano ancora stati caricati e non trova l’anchor al momento.

        6. ha scritto:

          Si anch’io pensavo si trattasse di quello… perché a volte va e a volte no, sulla stessa pagina.

  3. Paolo
    ha scritto:

    Altra cosa ridicola sono i centri di raccolta che non ritirano tutto (ad esempio cartucce di inkjet, toner laser, CD…). E poi ci si sorprende se qualcuno li smaltisce illegalmente buttandoli nelle campagne.

    Risposte al commento di Paolo

    1. ha scritto:

      Si, mi dicevano che, ad esempio in Sicilia, i centri raccolta non sono bene organizzati, ed è per questo che si vede la spazzatura per le strade. Comunque, rispetto a 7 anni fa, devo ammettere di aver trovato molta meno spazzatura in giro. Segno che piano piano la mentalità sta cambiando…

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