due chiacchiere

Una settimana in Sicilia

Terza puntata di questa raccolta di appunti sparsi sul mio viaggio in Sicilia di qualche settimana fa. Oggi vorrei condividere la scaletta che abbiamo seguito, ed i posti che abbiamo visto in quei giorni, per darti un possibile spunto nel caso tu stia meditando di organizzare una vacanza in quest’isola che, pur con tutti i suoi difetti, ancora oggi conserva nella sua semplicità un qualcosa d’incantato, quasi come se il tempo si fosse fermato da quelle parti. Non penso di averne mai parlato qui sul blog, ma la zona dove abita la mia famiglia è in provincia di Ragusa, ed è quindi lì che abbiamo speso quei dieci giorni respirando l’aria salmastra portata dal vento che soffiava dal Mediterraneo, increspando il mare e facendo volar via qualche ombrellone. La zona non è particolarmente turistica, nel senso che la viabilità lascia un po’ a desiderare (ma c’è l’aeroporto di Comiso a due passi!), e le spiagge a volte non sono proprio pulite ed organizzate. In compenso il pesce è freschissimo, i costi sono abbordabili e la gente ti accoglie a braccia aperte.

Arrivo. Giunto all’aeroporto di Comiso, puoi andare a riposarti in uno degli alberghi o degli agriturismi della zona. Noi ovviamente siamo stati ospiti a casa dei miei, quindi non mi sento di consigliare nessuno stabilimento in particolare. Ti consiglio di noleggiare un’auto (possibilmente non con Drivalia), per avere la libertà di scorrazzare in lungo e largo senza dover dipendere dai (pochissimi) mezzi pubblici.  Dopo esserti dato una rinfrescatina, una bella passeggiata sul lungomare di Marina di Ragusa è d’obbligo, magari con cena in uno dei ristoranti della zona. Le giostre poco distanti possono essere una piacevole occasione per grandi e piccini di passare qualche ora in allegria.

Giorno 1. Ad un’oretta e mezza di distanza da Ragusa si trova la punta meridionale della Sicilia, nello specifico la zona di Portopalo e Marzamemi. Parti la mattina presto, così da essere in zona prima che il caldo afoso tolga il respiro. Parcheggia l’auto vicino al molo da cui partono i battelli per l’Isola di Capo Passero, a due passi dal bar gelateria più a sud d’Italia. Prendi una di quelle barchette e fatti portare sull’isolotto, dove l’acqua cristallina e la sabbia finissima ti daranno l’impressione di trovarti ai Caraibi (se non fosse per le alghe e la sporcizia lasciata dai maleducati). Pianta il tuo ombrellone e passa il resto della giornata a gironzolare intorno all’isolotto o a crogiolarti al sole con i piedi a bagno. La sera, fermati a Marzamemi, un paesino che sembra quasi uscito da un dipinto d’altri tempi. Parcheggia l’auto all’ingresso del paese, e poi inoltrati a piedi verso il centro, dove potrai anche mettere qualcosa sotto i denti.

Uno scorcio del porticciolo di Marzamemi, con tutte le barche e la luna piena sullo sfondo

Giorno 2. Se hai ancora voglia di spiaggia, oggi la tua destinazione si chiama Torre di Mezzo. Inserisci sul navigatore come destinazione il locale Piper, così da trovare facilmente il posto, altrimenti è facile perdersi tra viuzze di campagna senza segnaletica. Qui per pochi euro trovi ampio parcheggio (sterrato), a due passi dal mare. Se vai nel periodo estivo, la spiaggia sarà gremita di persone, al punto che il tuo vicino d’ombrellone sarà a forse un metro di distanza da te. Oppure puoi camminare un po’ di più ed allontanarti dalla confusione: giovani che per la maggior parte aspettano che il locale, il Piper appunto, apra le danze. Per noi che siamo rimasti fino a pomeriggio tardi, era come trovarci a Santorini, in Grecia. Quel profumo di mare, quei giovani pieni d’energia, quel tramonto che ti toglie il fiato, tutto ci ricordava la nostra esperienza ellenica.

Biglietto per l'accesso al parcheggio custodito vicino a Torre di Mezzo

Giorno 3. Dopo tanto mare e tanto sole, ti puoi riposare facendo una visita al Castello di Donnafugata, che spesso è stato protagonista in televisione in serie televisive ambientate in Sicilia (Montalbano, per citarne una). La visita ti porterà tra le stanze del palazzo, dove sono esposti abiti dell’epoca, e dove si passa per un grande salone con tutti gli stemmi delle famiglia più importanti dell’epoca. Al lato del castello c’è un giardino con un albero secolare immenso, e poco distante il famoso labirinto di pietra, nel quale sono certo ti perderai anche tu. A seconda dell’orario, puoi fermarti a pranzare al ristorante poco fuori dal cortile del castello, dove preparano pietanze che ti faranno sentire i cori degli angeli ad ogni boccone. Il pomeriggio puoi passarlo passeggiando in riva al mare, oppure facendo una capatina al vicino centro commerciale ibleo alle porte di Ragusa.

Giorno 4. A Marina di Ragusa, e sparsi un po’ per tutta la costa del ragusano, troverai i cosiddetti lidi o chalet, ovvero degli stabilimenti balneari forniti di tutti i comfort, dalle sdraio alle docce, dal ristorante alla musica in riva al mare la sera. Prenota una giornata in uno di questi posti, non te ne pentirai. La sera, due passi  sul lungomare di Marina di Ragusa, a prendere un gelato e chiacchierare con persone del posto, è un vero e proprio massaggio per l’anima.

Un tramonto in riva al mare con una persona che si fa il bagno

Giorno 5. E così siamo giunti alla fine di questa breve vacanza di una settimana nel ragusano. Per finire in bellezza, ti consiglio di passare la mattinata in spiaggia, tipo a Punta Secca, così puoi  anche visitare la casa di Montalbano. Il ristorante vicino al faro ti farà assaggiare dei piatti a base di pesce o una pizza buonissimi, quindi puoi andare a colpo sicuro. Poi nel tardo pomeriggio, dopo una doccia rinfrescante, dirigiti a Ragusa Ibla, dove potrai passeggiare tra i vicoletti della città antica, visitare la villa aperta fino a mezzanotte, ed ammirare la bellissima chiesa di San Giorgio con il suo meraviglioso stile tardo barocco. I più facoltosi potranno fermarsi a cena da Don Serafino (dove un primo costa 130 euro a persona).

Certo, di cose da vedere in zona ce ne sarebbero tantissime, dalle chiese di Comiso al centro storico di Caltagirone, ma per brevità mi fermo qui per oggi, lasciandoti scoprire il resto per conto tuo.

Commenti

  1. Trap ha scritto:

    Quanti ricordi! Eravamo stati in Sicilia orientale anche noi. Quando fa troppo caldo non è consigliabile girare per Ragusa Ibla dove non c’è quasi un albero, meglio la mattina presto o la sera tardi (specie per chi alloggia a Ragusa città e poi deve fare tante scale per raggiungere Ibla). Abbiamo visitato pure Marzamemi e Porto Palo.
    A Marina di Ragusa c’è una ottima paninoteca (mi son dimenticato il nome) che fa delle focacce ottime.

    p.s. a Siracusa nella zona dell’anfiteatro troverai (finalmente) dei parcheggiatori abusivi, ogni tanto “sgomberati” dai vigili

    Risposte al commento di Trap

    1. camu ha scritto:

      Si, a Marina di Ragusa si mangia benissimo, posso confermare. Tra i paesini litoranei è la più rinomata, anche perché ci sono le discoteche dove i giovani passano nottate intere a saltare e scatenarsi. Interessante la questione dei parcheggiatori abusivi, sono più rari a Ragusa, dove è tutto strisce blu.

  2. Davide ha scritto:

    Ma bravo, sei stato qua zitto zitto…

    Risposte al commento di Davide

    1. camu ha scritto:

      Chiedo venia, carissimo. Mi è proprio sfuggito di mente che tu eri in zona. Vorrà dire che dovrete venire a trovarci da questa parte dell’oceano 🙂

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