due chiacchiere

Drivalia, autonoleggio inaffidabile

Come avevo promesso, continuo questa mini serie di post per conservare alcune riflessioni di ritorno dal nostro viaggio in Italia. Oggi in particolare vorrei soffermarmi sulla brutta esperienza che abbiamo avuto con la compagnia di autonoleggio che abbiamo dovuto scegliere giocoforza all’ultimo minuto. Già, perché per risparmiare qualche soldo, ci eravamo già messi d’accordo con mia sorella che ci avrebbe prestato la sua macchina, una volta giunti in Sicilia. Peccato che poi, del tutto inatteso, si è verificato un incendio all’aeroporto di Catania, che ha mandato in tilt per alcuni giorni l’intero traffico aereo verso l’isola. Io seguivo con trepidazione l’evolversi degli eventi, visto che il nostro volo sarebbe stato pochi giorni dopo l’incendio, e fino all’ultimo ho sperato che non ci avrebbero dirottato. Ma si vede che non era il nostro giorno fortunato: a meno di 24 dalla partenza, la Ryanair ci comunica che ci avrebbero portati a Trapani anziché a Catania.

Ora, se non sei pratico della viabilità siciliana, devi sapere che al contrario di tante altre regioni italiane, le autostrade nell’isola sono poche e mal collegate, e che per andare da Trapani a Ragusa bisogna percorrere tutta la litoranea sud, per la bellezza di quasi 4 ore di guida. Puoi immaginare la mia felicità nel ricevere questa notizia, considerando che sarei stato già stanco per il fuso orario, per la trasvolata transatlantica e per tutto quello che comporta un tale viaggio per quattro persone. L’autobus messo a disposizione dall’aeroporto tornava a Catania, che dista circa un paio d’ore dalla nostra destinazione finale, quindi ho deciso di noleggiare un’auto con cui arrivare a casa. Spulciando fra i vari siti, mi casca l’occhio su un’offerta speciale della compagnia Drivalia, di cui non avevo mai sentito parlare prima.

Cartina della Sicilia con evidenziato il percorso tra Mazara del Vallo e Ragusa

E così effettuo la prenotazione, sperando che si tratti di un’azienda affidabile che non ci faccia trovare un catorcio stile aereo di Fantozzi (lo so, non è un film di Fantozzi, ma giusto per capirci) con il buco sotto i sedili. Giunti a Trapani, oramai allo stremo delle forze, mi avvicino al banco autonoleggi, e noto che l’addetto allo sportello non è proprio di buon umore. Anzi, sembra proprio incazzato nero. Il poveretto, come mi spiegherà lui stesso quando cerco di fare due chiacchiere spicciole per farmelo amico, è lì dall’alba a dare auto a destra e manca a tutti i passeggeri che come noi si sono ritrovati paracadutati in quel piccolo aeroporto di periferia.

Chiaramente nessuno, dal personale di servizio alle compagnie di autonoleggio, era preparato ad un repentino afflusso di viaggiatori, ed i servizi sono andati in tilt nel giro di qualche ora. Dopo un’oretta d’attesa, riesce a trovarmi una macchina. “E per fortuna che lei la vuole con il cambio automatico”, mi fa, “altrimenti sarebbe stato un guaio”. Mi consegna le chiavi e mi fornisce delle indicazioni approssimative su dove andare a ritirare il veicolo. “Guardi, esca di lì e dopo 300 metri c’è l’addetto”. Si vede che in Sicilia le distanze si misurano in maniera diversa: altro che 300 metri, mi sono dovuto fare più di mezzo chilometro nel sole bollente (già, perché in quei giorni c’è stato anche un picco di caldo, evvai!) prima di scorgere un casotto piccolo con una minuscola tabella con il nome della compagnia.

Qui trovo altri tre clienti già in fila prima di me, che aspettano l’addetto per riconsegnare il loro veicolo. Passa un’altra mezz’oretta, e finalmente arriva il mio turno. Porgo la copia del contratto a quest’omino in camicia sudata e capelli scompigliati, lui guarda le carte e mi mette in mano una chiave. “La macchina dovrebbe essere parcheggiata in quella zona” mi fa cenno prima di cominciare a parlare con il cliente successivo. Pare che il caldo tolga la voglia di parlare a tutti, in quell’aeroporto dimenticato da Dio: l’arte di imparare a cavartela da solo devi apprenderla in fretta, altrimenti t’attacchi al palo. Premo il pulsante del telecomando per far suonare la macchina, ma non la vedo. Giro intorno al parcheggio per una decina di minuti, e finalmente la scorgo. Lui aveva detto che la macchina era nera, ed invece quella che risponde al telecomando è bianca. La apro: un odore strano mi s’intrufola nel naso. La macchina è sporchissima, sia fuori che dentro. Due graffi evidenti alle fiancate per fortuna sono riportati nel contratto.

Automobile parcheggiata a bordo strada in città

Mi metto al volante e cerco di uscire dal parcheggio (figurati se c’è un cartello che indica da dove si esce), per andare a prendere Sunshine e le figlie che sono rimaste in aeroporto al fresco dell’aria condizionata. Siamo senza cellulare: le nostre SIM americane non sono abilitate al roaming in Italia, e dunque anche Google Maps non funziona. Giunti in un paesino giusto fuori dall’aeroporto, chiediamo indicazioni su dove trovare un centro TIM per comprare una scheda italiana. Tutti quelli che incontriamo sono gentilissimi, ed hanno voglia di chiacchierare, appena capiscono che veniamo dall’America. Ma noi siamo stanchi e vogliamo solo andare a casa. Per farla breve (magari in un altro post ti racconterò i dettagli), a mezzanotte arriviamo a casa, stremati. La macchina, una Jeep Renegade vecchia di qualche anno, ci ha portati da Trapani a Ragusa sani e salvi, per fortuna.

I giorni passano, ed il momento di partire s’avvicina. L’aeroporto di Catania è sempre nel caos, così pensiamo di disdire i biglietti Ryanair per il ritorno, e di volare da Comiso invece. Però questo vuol dire che la sera prima dovrò andare a Catania a restituire l’auto. Chiamo la Drivalia, ed il servizio clienti m’inventa mille scuse sul perché non mi possono rimborsare il giorno extra di cui non usufruirò. Provo più volte, ed un addetto del call center addirittura mi sbatte il telefono in faccia, quando gli faccio notare che non è così che un’azienda dovrebbe trattare i propri clienti. Allora chiamo il call center di Roma, per sapere se posso magari lasciare l’auto da qualche parte più vicino, magari nella provincia di Ragusa. Mi danno un numero di telefono da chiamare, ma quando chiamo, mi risponde un tizio che mi spiega che loro da parecchio tempo non sono più convenzionati con Drivalia, e che a Roma non hanno ancora aggiornato il loro database.

Insomma, un’assistenza clienti che ha lasciato molto a desiderare. E devo ritenermi fortunato che l’auto non abbia avuto nessun guasto tecnico o chissà cosa, altrimenti figurati in che guai ci saremmo trovati con questa compagnia. La morale della favola: mai fidarsi di compagnie sconosciute, e di stare lontani da Drivalia, specialmente in Sicilia. La prossima volta andrò con qualcuno di più affidabile e che abbia una reputazione migliore.

Commenti

  1. Trap
    ha scritto:

    Che storia! Alcune domande:

    1) la sostituzione della SIM su telefono Android, cosa comporta? Si mantengono tutti gli applicativi (ad es, Whatsapp funziona ancora?)

    2) com’è andata la riconsegna dell’auto?

    Risposte al commento di Trap

    1. ha scritto:

      1) Si, tutti gli applicativi pensano ancora che ci sia la SIM americana, quindi non ho avuto problemi ad usare Whatsapp e la gente mi scriveva sul mio numero. Lo stesso per la mia app di autenticazione a due fattori che uso al lavoro. La figata è stato scoprire che in Italia ti danno camionate di giga (la mia scheda ne aveva 90 per un mese), quando qui in America dobbiamo elemosinare 15 giga e ce li fanno pagare a peso d’oro. Quindi ho potuto fare videochiamate e scaricare tonnellate di dati senza preoccuparmi di finire il credito.

      2) La riconsegna è stata simile al giorno in cui l’ho presa: coda di gente anche a Catania, il tizio non è neppure andato a verificare le condizioni dell’auto. S’è preso le chiavi e mi ha fatto firmare un foglio ed è finita lì. Per fortuna Catania ha un edificio separato dove ci sono tutte le compagnie di autonoleggio, quindi è più semplice la trafila, rispetto a Trapani, dove gli sportelli sono invece all’interno del piccolo terminal.

  2. ha scritto:

    Certo che è stata una “bella avventura”. Io mi sono iscritto al loro servizio di car-sharing per quando sono a Milano e hanno risolto il problema di mancato riconoscimento della patente solo 70 giorni dopo con 3 email e 3 telefonate da 45 minuti fatte con loro.
    Mi hanno chiamato a 40gg dall’ultimo contatto, quando ormai avevo perso le speranze ed ero prossimo a cancellare l’account, e ho potuto re-inviare la foto della patente (già mandata 2 volte tramite app e chiaramente leggibile a detta degli operatori).

    Vedo anche non hai parlato dei costi. L’anno scorso venni in Sicilia con la mia auto perché il noleggio sarebbe costato più del volo (per 3 persone), del taxi e del soggiorno in b&b scelto in centro a Catania.

    Risposte al commento di kOoLiNuS

    1. Trap
      ha scritto:

      Anche noi, l’anno scorso volevamo prenotare un’auto (una SUV) per il viaggio della Francia di 2 settimane. Solo il noleggio del SUV sarebbe costato il doppio di tutto il resto (alberghi, musei, ristoranti, benzina). Alla fine andando con la mia abbiamo speso tre volte di meno…

    2. ha scritto:

      Si, avete ragione entrambi. Volevo stendere un velo pietoso sulla questione economica, perché oramai è una storia risaputa. Abbiamo speso la bellezza di 650 euro per un noleggio di 9 giorni. Ed era la più economica: Hertz e soci volevano quasi mille euro per un’auto simile. Cose da pazzi. Per questo l’idea era di usare la macchina di mia sorella. Poi l’incendio a Catania ha fatto saltare tutti i piani. Vorrà dire che mangeremo riso ed olio per qualche settimana 😅

      Risposte al commento di camu

      1. ha scritto:

        Per una Panda con aria condizionata ad inizio agosto 2022 chiedevano almeno 140€ al giorno … fai un po’ te i conti per 8 pernotti. 😒

        Risposte al commento di kOoLiNuS
        1. ha scritto:

          Me cojoni, come direbbe Giallini.

      2. ha scritto:

        Mi unisco al coro: quest’anno ho comprato un’auto usata perché a conti fatti sul lungo termine sarà più conveniente che fare saltuariamente affidamento su auto a noleggio.
        Ciao,
        Emanuele

        Risposte al commento di Emanuele
        1. ha scritto:

          Si, se andate in Sicilia spesso, è di sicuro la scelta ideale. Anche lo zio di mia moglie, che abita qui in America, s’è preso un’auto usata per quando va in vacanza nel suo paesello sperduto tra gli Appennini. Più economico che affittarne una ogni volta, e poi divide le spese con una famiglia che abita in zona e che usa l’auto il resto dell’anno. Noi quando andiamo in Italia, facciamo il giro dello Stivale, tra amici e parenti miei e di Sunshine, quindi è meno pratico. Ma sicuramente un’idea da tenere a mente per il futuro!

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