due chiacchiere

La rocca e la collezione

Sessantacinque! No, non sono gli anni che compirò quest’anno: magari lo fossero, vorrebbe dire che me ne potrei andare in pensione e dedicarmi tutto il giorno al blog. Sono invece le interviste doppie “andate in onda” su queste pagine, da quando ho deciso di partire per quest’avventura. Centotrenta blogger intervistati sugli argomenti più vari ed inconsueti. Un piccolo traguardo, il risultato di una cernita paziente e (non sempre) attenta della blogosfera italiana. Spesso non quella che “conta”, quella delle classifiche o delle star, ma dei piccoli gioielli nascosti che vorrei contribuire a far scoprire. Perché, come entrambi i miei ospiti di oggi confermano, in Italia ancora oggi se dico blog, non dico molto. Vediamo cosa m’hanno detto Alberto La Rocca e Collezione di Uomini.

In Italia, se dico blog dico…

ASe dici blog, ancora oggi che viviamo in pieno nell’epoca della tecnologia, parli di un termine a molti sconosciuto. Perlopiù utilizzato come mezzo personale, pochissime aziende e imprese sfruttano quello che ritengo essere un buon compromesso per mettere in contatto più persone tra di loro. In fondo il blog inteso come “diario”, è morto. Con l’avvento dei social network, che rubano risorse e fantasia a chi scrive, il blog è diventato un passatempo poco sostenibile. Se un tempo c’erano le lettere, poi è stato il tempo delle mail, dei blog ed oggi dei vari facebook, twitter e soci. Sempre più immediato, sempre più striminzito, sempre più “fast information”, giusto per sfornare un termine inappropriato ma forse abbastanza chiaro.

C…niente. O quasi, se proprio si vuole essere ottimisti. La blogosfera è di dimensioni e di impatto ridicoli sulla realtà italiana. E’ solo chi ci sta dentro che se la racconta diversa, ma a volersi guardare con un po’ di realismo si vede che gli italiani informatizzati sono relativamente pochi e la maggior parte di quei pochi non va oltre a Facebook. Roba da farsi venire la depressione, insomma.

La tua web-routine mattiniera inizia da…

ALa mia mattinata inizia con una sbirciatina alla mail e subito dopo una “twittata” veloce per salutare gli amici del web. Poi verifico eventuali messaggi nei blog su Facebook. Di fatto resto connesso tutta la giornata con il cellulare, se non ho il PC con me, in qualche modo lascio una traccia. Soprattutto con twitter, che trovo divertente e molto interessante. Rispetto a Facebook, qui in Italia ha avuto ancora poca visibilità, ma credo che quest’anno sarà una delle nuove novità del mercato della telefonia. Ormai siamo perennemente connessi a qualunque cosa!

C… non avere una web routine. O meglio la mattina leggo i giornali online e sempre nello stesso ordine (lasciatemi un po’ di ossessione-compulsione): repubblica, corriere, il fatto, il giornale, l’avvenire. Di lì hic sunt leones.

Leggo quando ne ho voglia, scrivo quando ne ho voglia, mi concedo il lusso di latitare o di abbuffarmi di news. Una volta mi son fatta convincere ad aprire un account su friendfeed: non ne ricordo più la password da quanto l’ho usato. Non leggo il celeberrimo Spinoza e nemmeno il celebrato Mantellini. Indulgo spesso (sulla mia scala s’intende) a Quintarelli o Antonio Sofi. E non dovrei dirlo, ché quei due potrebbero danneggiare la mia immagine di donna vanesia…

Cos’è la vanità per te?

ALa vanità è un concetto per il sottoscritto molto astratto. Per quanto curi il mio aspetto, non sono uno che perde ore davanti allo specchio. Preferisco tenere la barba incolta, vestire comodo e non necessariamente “firmato”. Esattamente, preferisco la sostanza all’apparenza. Poi ognuno è padrone di far ciò che vuole del proprio aspetto!

CAutocompiacimento. Delle qualità che si hanno, per chi se lo può permettere. Di quelle che si vorrebbero avere, per tutti gli altri.

C’è un progetto che ti piacerebbe portare avanti?

APiù che un progetto, un sogno… Insieme alla mia futura moglie, fantastichiamo sulla possibile apertura di un agriturismo/bed&breakfast. Ci piacerebbe poter avere un posto tutto nostro dove poter stare vicini ai clienti e gestire la loro permanenza in modo più diretto, sfruttando la nostra bravura tra i fornelli! E’ davvero un sogno, ma chissà che un giorno la fortuna non ci dia una mano! Intanto ci dilettiamo nel nostro foodblog pubblicando le nostre ricette!

CSe non fosse assolutamente impossibile, diventare lesbica per avere la splendida Penelope tutta per me.

Le donne temono principalmente la mia…

ACredo nulla… Si può dire? Non sono mai stato un vero “cacciatore”. Le donne principalmente in me non hanno mai visto un latin lover o un macho sexy. Per natura ho sempre lasciato che il tempo facesse il suo corso, perdendo probabilmente molte occasioni o comunque comportandomi onestamente con loro. Comunque a questa domanda rispondo serenamente dicendoti che a breve sposerò la mia futura moglie, quindi mi ritengo fuori dai giochi!  E di me, le donne al massimo temono la mia bravura tra i fornelli! Ahaha 😀

C…testa.

Commenti

  1. Alberto
    ha scritto:

    Wow Camu! Alla fine ce l’abbiamo fatta! 😉
    Ti ringrazio per avermi dato la possibilita’ di partecipare alle tue interviste!
    Buona settimana!

    Risposte al commento di Alberto

    1. camu
      ha scritto:

      @alberto, l’onore è stato tutto mio 🙂

  2. fiordicactus
    ha scritto:

    Quando io dico che ho un blog, la gente mi guarda attonita, se giovane mi chiede: “Alla sua età?” oppure:” ma non è roba da adolescenti?” :-/

    Andrò a leggere un po’ di più i due blog, ad Alberto, un incarico, mandare un bacio a Citta Alta! Grazie! 🙂

    Ciao, R

  3. ha scritto:

    @fiordicactus: Anche a me succede la stessa cosa, oppure mi dicono è la solitudine delle persone che porta a scrivere un blog.
    A quel punto sono io che il guardo attonita.
    Questa idea di Camu delle interviste doppie è bellissima; è così che ho scoperto un sacco di blog interessanti.

  4. camu
    ha scritto:

    @Silvana: grazie, in effetti è proprio quello lo scopo delle interviste doppie, far conoscere ai miei lettori nuovi blog che vale la pena leggere (secondo il mio personalissimo parere, s’intende). Anche io ho avuto la stessa reazione da parte di gente che a volte mi dice “ma come, alla tua età?” In Italia c’è la cultura della rete come giocattolo per adolescenti (vedi Facebook o blog vari) e non spesso come strumento serio tramite cui svolgere attività anche importanti…

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