Non c’è nulla di meglio che trascorrere le vacanze lontano dal traffico. Per smaltire il nervosismo, lo smog che si insinua nei polmoni, il lavoro che riempie la giornata di stress. Così è stato per la moglie ed il sottoscritto, ospiti di alcuni parenti in un piccolo paesino sperduto tra i monti. Dopo una breve tappa napoletana, siamo approdati nel cuore degli Appennini. Il buon cibo genuino ha fatto da “ovvio” contorno alla nostra permanenza agreste: erano anni che non mangiavo un baccalà fritto così buono. E viste le rimostranze pervenute per iscritto da parte del mio fegato, credo ne passeranno altri.
Ci siamo resi conto di come può cambiare la percezione dello spazio e del tempo in posti come questo. La frenesia lascia il posto al quieto passeggio, l’odore dei gas di scarico diventa il profumo della legna che arde nei camini, il rumore fastidioso si trasforma nel ticchettio delle gocce d’acqua che cadono dai tetti, residuo in discioglimento di un candida nevicata. E può capitare di incontrare il sindaco al bar in piazza, seduto al tavolo con gli amici davanti ad un buon bicchiere di vino.