Quando mi cimento tra i fornelli, mi piace sentirmi per qualche minuto come quei grandi chef che in televisione spiegano come preparare manicaretti prelibati al loro pubblico. Non che le mie doti culinarie siano a quei livelli, ci mancherebbe, ma almeno nel tempo ho imparato ad usare strumenti di qualità. Ad esempio, tutte le padelle che abbiamo sono oramai di marca buona e d’acciaio inossidabile, e solo un paio sono antiaderenti al teflon per fare le frittate e due uova strapazzate la mattina. Anche con i coltelli ho cominciato ad apprezzare la soddisfazione di avere una lama sempre affilata, per tritare quelle cipolle per il soffritto con un gesto leggero e preciso (e senza lasciarci un dito). Peccato che con l’uso, tutti i coltelli, anche quelli giapponesi che costano fantastilioni di dollari, perdono un po’ il filo, e quindi bisogna ripristinare la loro funzione in qualche modo. Per anni ho usato un affilacoltelli di metallo comprato su Amazon per una quindicina di dollari, che faceva il suo mestiere senza infamia e senza gloria. Poi un giorno, ho guardato un video in cui uno chef spiegava come usare la pietra ad acqua, e la mia vita è cambiata per sempre.
Il video qui sopra è uno dei tanti che si trovano in rete, in cui viene spiegato il procedimento per affilare i propri coltelli (specialmente quelli buoni) usando questa tecnica. Ho dovuto fare un bel po’ di pratica (e graffiare qualche coltello) per capire a che angolazione tenere la lama, a che velocità andare, in che direzione effettuare la procedura e via dicendo. Il risultato finale, comunque, vale davvero la proverbiale candela. C’è chi sostiene che un affilacoltelli elettrico sia più veloce e richieda meno destrezza, specialmente nell’ambito di un ristorante dove la velocità è tutto, e non si può sgarrare neppure di un minuto. Ma a casa mia, dove nessuno mi mette fretta se il soffritto di cipolle non è in tavola in 10 minuti, la pietra ad acqua è diventata un’inseparabile compagna nella cucina di tutti i giorni.