due chiacchiere

Il trucco del fare insieme

No, non perché questo articolo è inserito nella zona notte del mio appartamento virtuale, devi allora pensare che tratterò argomenti piccanti. Però dato che abbiamo intrapreso questa nuova buona abitudine della serata senza tv, ieri abbiamo commentato sui nostri vicini (si, qui è molto simile a Desperate Housewives), che sono sposati da una vita.  Così mi sono ricordato di aver già scritto qualcosa sul mio blog in merito, che prendeva spunto da un intervento letto sul gruppo di discussione dei sentimenti, e da lì siamo partiti. Molto dipende anche dal carattere dei due, e dal modo di rapportarsi con gli altri.

Mi sento però di condividere l’idea suggerita da un frequentatore di quel gruppo:

Io credo sia importante avere interessi in comune. Nel senso che bisogna basare la coppia non sullo “stare insieme” ma sul “fare insieme”. Stare assieme e basta, pensando che tutto il piacere dell’avere una fidanzata stia nello stargli vicino può essere vero all’inizio, ma poi si rivela drammaticamente falso.

Quante volte la vostra lei vi ha detto: facciamo quello che vuoi, andiamo dove vuoi, a me importa solo stare con te? Lei è sincera in quel momento, ma non adagiatevi su questa frase. Se la prendete per oro colato, prima o poi vi dirà: non provo più quello che provavo un tempo. L’unica speranza è trovare interessi in comune e quindi aver piacere di fare quelle cose insieme, per arrivare al punto in cui lei penserà che difficilmente possa trovare una persona con cui fare quelle cose con l’armonia che ha raggiunto con voi. Non accontentatevi di passeggiare mano nella mano. Per quanto romantico sia, quello son buoni a farlo tutti.

Per quanto mi riguarda, aggiungerei un altro ingrediente a questa ricetta (che posso farci, sono un fissato con le personalizzazioni, eh eh): la sincerità. Molti sono convinti della validità della frase “occhio non vede, cuore non duole”, e la usano come pretesto per nascondere piccole sciocchezze alla persona con cui stanno insieme. Io invece, anche per via della mia memoria labile che non mi aiuterebbe a reggere il gioco a lungo, preferisco dire la verità, anche se può essere difficile. Anche se può mettere a rischio il rapporto: quello che non uccide, fortifica, si dice.

Commenti

  1. Emanuele ha scritto:

    Sincerità che va legata – a filo diretto – col rispetto. Non porta a nulla essere sinceri se poi, comunque, ci si comporta come amebe. Anzi, forse si può fare il doppio del male!
    Con questo non voglio dire che il tuo discorso sia errato ma mi sembrava doveroso scrivere questa precisazione!
    Ciao,
    Emanuele

  2. camu ha scritto:

    @Emanuele: beh quello per me è sottinteso. Voglio dire, che ci stai a fare con una persona, se non la rispetti? Forse per i suoi soldi?

  3. Emanuele ha scritto:

    Io, tu, lo diamo per scontato. Non è così per tutti però.
    E qui si potrebbe iniziare a parlare delle *ancestrali* visioni che hanno certi uomini delle donne o, per controparte, delle assurde attrazioni che hanno le donne verso il potere…
    Ciao,
    Emanuele

  4. camu ha scritto:

    @Emanuele: raggiunatu è (si dice così?) ma io veramente, anche sforzandomi, non riesco proprio a mettermi nei panni di queste persone. D’altro canto è vero che ancora la visione “ancestrale” è molto radicata, specialmente nei popoli latini. Basta fare il confronto di un’ora di tv italiana (qualsiasi canale) con quella americana o inglese 😉

  5. Emanuele ha scritto:

    “raggiunatu è”?! Che vuoi dire? 😐 😀
    Ciao,
    Emanuele

  6. camu ha scritto:

    @Emanuele: speravo volesse dire… sono d’accordo con te?!

  7. Emanuele ha scritto:

    MMM… decisamente no! 😀
    Ciao,
    Emanuele

  8. Silvana ha scritto:

    Fare le cose insieme o avere interessi comuni è senz’altro importante, ma senza esagerare.
    E’ assolutamente necessario avere anche interessi che non siano coincidenti con la persona con cui si vive perchè altrimenti il rapporto diventa totalizzante e chiuso.
    Interessi diversi inducono nell’altro curiosità, convergenze inaspettate.
    Il rispetto è anche quello di accettare l’altro senza la pretesa assurda (tipica di molte di noi donne) di cambiare la persona che si ha accanto.
    Io e mio marito, che siamo insieme da ventiquattro anni, siamo diversi come il giorno e la notte e come tali complementari.
    Ciao
    Silvana

    Risposte al commento di Silvana

    1. camu ha scritto:

      @Silvana, sottoscrivo le tue parole. In effetti anche io e la moglie siamo diversi in praticamente tutto, dai gusti in cucina al modo di organizzare la casa, dagli hobby al modo di affrontare le cose nella vita. Eppure come dici siamo complementari e questo aiuta, perché consente di mantenere vivo il rapporto e la curiosità, anche se l’effetto collaterale sono le visioni divergenti che sfociano a volte in alterchi 😉

  9. juliette ha scritto:

    HELP!!!! quante cose interessanti scrvete!cercavo un caffetteria A ROMA o qualcosa del genere- che avevo visto tempo fa- in cui si poteva a una certa ora parlare in inglese con chi capitava. Non la trovo più! qualcuno sa dov’è? un’altra cosa: io sono tecnicamente una single, ma-per varie ragioni- dipendo economicamente da un anziano signore- lontano parente – per il quale faccio piccole traduzioni e consulenze varie. Solo che costui-sposatissimo in un’altra città-è da tutti interpretato come il mio “compagno”, cosa che il signore in questione non smentisce per fare bella figura alle cene. Così nessuno si avvicina. Che devo fare? va da sè che ormai sono perennemente depressa. Mi farebbe piacere che qualcuno mi scrivesse, qualcuno disponibile a chiacchierare con me ogni tanto. Ho moltissimi interessi, gioco a bridge e con l’inglese mi arrangio. grazie! j.

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