C’è una trasmissione su Radio24 che da anni è un piacevole appuntamento quotidiano per me: Focus Economia. Le riflessioni critiche ed a volte polemiche del conduttore, Sebastiano Barisoni, sono sempre piacevoli e mai scontate. Una trasmissione che serve a chi di economia capisce ben poco, come me, e vuole però imparare a decifrare i segnali economici quotidiani che arrivano dal mondo. Ieri ad esempio si parlava della Banca Centrale Europea, e dell’annuncio dato da Trichet (il capoccia, da quelle parti) di voler alzare il tasso d’interesse nel mese di luglio. Io non ci capisco più nulla: i consumi sono al palo, il petrolio galoppa e loro che fanno? Alzano il costo dei mutui e dei prestiti chiesti dalle aziende per ripartire.
Lo so, il manuale del buon economista, al primo capitolo riporta “in caso di pericoli di inflazione, alzare il tasso ufficiale di sconto” a caratteri cubitali. Perché l’inflazione, almeno quella che si studia al primo anno di Economia, significherebbe che le cose stanno andando molto bene: le aziende vendono un sacco e la domanda è elevata, così i prezzi salgono. Allora le banche fanno “costare di più” il denaro che prestano, per raffreddare un po’ gli animi. E fin qui tutto liscio e regolare. Ci arrivo persino io che ho studiato tutt’altro che Economia. Ma la situazione attuale in cui versa l’Europa, ed in questo concordo con Barisoni, è differente: l’inflazione ci arriva dall’esterno, dal petrolio che importiamo dai Paesi produttori.
Aumentare il tasso ufficiale di sconto, in questo contesto, potrebbe solo servire a peggiorare le cose: i consumi si fermano completamente, ma i petrolieri ingordi aumenteranno lo stesso il prezzo del petrolio, tanto mica loro devono pagare gli interessi alla Banca Centrale Europea. Risultato: stagflazione. Ancora una volta la “vecchia” Europa si dimostra antiquata rispetto all’America: qui il Governatore della Banca Centrale sta facendo scendere i tassi ed effettivamente ci sono segnali di ripresa, anche se siamo solo al giro di boa. Ma la fiducia dei consumatori è in risalita, mentre i cugini europei non sanno più a che santo votarsi.
Commenti
Ho scoperto un’altra passione in comune: Radio 24. Premetto che la radio la ritengo ottima e di contro preferisco una trasmissione come “La Zanzara” di Cruciani per tastare un po’ il polso del Bel Paese.
Consolidato inoltre che i politici sono lo specchio degl’italiani potrei dire questo:
Esiste una forte demagogia in italia misto ad un spettrale immobilismo. Il fatto di aumentare i tassi d’interesse sembra solamente l’avvio della routine.
L’Italia da che mondo e mondo è un paese che predica bene e razzola male basti vedere le “accise” che gravano sul prezzo alla pompa: Vajont, Contratto metal meccanici, tassa sull’invasione del libano.
L’introito statale che ne deriva è irrinunciabile.
Noi siamo il paese delle moglie ubriache e delle botte piene.
A parole nessuno va tassato, tutti perseguiti, senza ici che, posso approvare benissimo; ma poi ci riduciamo a tasse effettive sulla benzina, leggi immigrazione incomprensibili e comuni che piazzano autovelox.
Nessuno decide e il paese si trova in balia degli eventi.
Sempre sulla benzina aleggia ora la “Robin Hood Tax” che però ho scoperto, andrebbe a colpire l’Eni (ossia lo stato) ma devo informarmi.
Siamo il Paesello del campanile accanto. Mentre la benzina sale c’è chi litiga un posto in parlamento, chi intenta la causa per avere il vitalizio statale, chi fa da pianista.
Se, come detto, i politici sono lo specchio degli italiani … beh .. mi sembra che sia rotto da un pezzo.
passo di corsa perchè sto per chiudere solo per augurarti buona domenica 😉
Jgor, avevo già notato la passione in comune per Radio24 sul tuo blog 🙂 Cruciani a me fa venire un po’ il nervosismo, a volte tratta malamente i suoi ospiti o le persone che chiamano per intervenire sull’argomento del giorno. Barisoni mi sembra più “aggraziato” in questo senso!
🙂 Ehehe … Ti dico io sono spesso allineato con Cruciani e di solito il nervosismo mi sale sentendo alcuni ragionamenti dei suoi ospiti. Qui siamo in posizioni diametralmente opposte. Barisoni è un grande giornalista economico, quello che so lo devo a lui ed a Radio 24 (a dire il vero leggo anche il Sole 24 Ore ma non sempre) mentre la Radio la ascolto al lavoro e volentieri …
@jgor: ti e’ chiaro che ormai da anni le decisioni son prese dalla BCE? Nella variazione del costo del denaro l’Italia (annessi e connessi) non ha voce in capitolo.
In merito alla decisione questa sicuramente non verra’ presa a cuor leggero.
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Riguardo gli USA, io che l’anno scorso vi ho passato parecchio tempo ed ora li amo, non credo proprio che siano al giro di boa.
Un tasso di cambio disastroso (si, gia’, puo’ esser utile per l’esportazioni e il turismo) e il petrolio alle stelle non son problemi da sottovalutare.
Credo che l’economia mondiale si appresti ad affrontare un periodo non facile, e credo purtroppo neanche breve.
Concordo con il presidente russo di decentralizzare l’economia mondiale StatiUniti-centrica.
Un’ultima parola: e’ ovvio che tutte le accise che tengono il prezzo della benzina cosi’ elevato han perso le motivazioni originarie (e’ inutile elencarle) ma servon semplicemente, come avete ben detto, a procurare un gettito fiscale sicuro.
Piuttosto non e’ da sottovalutare che e’ una variabile (come imposta indiretta) che distorce pesantemente il carattere “progressivo” e “redistributivo” della nostra politica fiscale.
Ovvio che la BCE decide autonomamente. Infatti la decisione verrà presa di “Routine” … dicevo solamente che non è quella la via … a mio modesto avviso.
Ovviamente sarà impossibile l’abbattimento delle accise …
pura follia 😀
Smart, la tua analisi sull’economia americana non è che mi conforti molto, visto che io ci vivo adesso. Che dirti, in giro vedo tanta difficoltà: le case in vendita spuntano come funghi, le “code” dal benzinaio sono sempre meno e la gente nel fine settimana preferisce stare in casa piuttosto che prendere la macchina per andarsene in giro con la famiglia. L’ipotesi del presidente russo di decentralizzare l’economia è molto facile a dirsi, ma molto meno a farsi. Ci sono equilibri ormai ben consolidati che non si possono scardinare in quattro e quattr’otto. E tutti i dollari che le varie banche (specialmente asiatiche) tengono come “sicurezza”, non si possono rimettere sul mercato senza creare conseguenze ancora peggiori. Ecco perché, oltre alle belle parole, mi piacerebbe che il presidente russo ci desse la sua ricetta per realizzare questa sua idea che, ripeto, condivido anch’io.
Il problema, a mio giudizio, leggendo ad un anno e mezzo da quando hai scritto è che purtroppo, anche con tassi tuttora bassi, il denaro non sta circolando.
Le banche stesse sono in difficoltà e ci pensano mille volte prima di finanziare i privati (anche nel caso in cui ci sia la garanzia della casa) e l’economia stenta a riprendersi.
Se poi si pensa che le previsioni per l’Italia, a causa del rientro dei capitali grazie allo scudo fiscale, si prevede una nuova ondata d’inflazione avremo veramente un 2010 poco allegro.