due chiacchiere

Siamo la generazione più felice

L’altro giorno, durante un momento di pausa, scorrevo distrattamente tra le cavolate che mi proponeva il mio feed di Google, e sono inciampato in un intervento che già dalle prime righe ha colto la mia attenzione. Una riflessione agrodolce di un autore sconosciuto sulla spensieratezza della generazione a cui appartengo, quella dei nati negli anni ’70. Un breve viaggio tra i bei ricordi d’infanzia che ancora oggi sono conservati in uno specialissimo cassetto della memoria che tutti, chi più chi meno, custodiamo gelosamente per il suo valore inestimabile. E così ho pensato di conservarlo su queste pagine, per poterlo apprezzare in futuro, quando mi capiterà per caso nuovamente tra le mani.

Siamo noi la generazione più felice di sempre. Gli ormai cinquantenni (o quasi), i nati negli anni ’70. Siamo quelli che erano troppo piccoli per capire cos’era successo nel ’68, troppo piccoli per interessarci della politica e dei movimenti studenteschi, per comprendere gli anni di piombo, le brigate rosse e le stragi nere. Siamo quelli cresciuti nella libertà assoluta delle estati di tre mesi, delle lunghe vacanze al mare, del poter giocare ore e ore per la strada o nei cortili. Siamo i ragazzi delle prime televisioni a colori e dei primi cartoni animati giapponesi. Siamo la generazione dei gelati Eldorado e dei ghiaccioli da 50 lire. Dei Mondiali dell’82 e della formazione dell’Italia a memoria. Di Bearzot e Pertini che giocano a scopa.

Siamo quelli che andavano a scuola con il grembiule e la cartella sulle spalle, e non ci si aspettava da noi nulla che non fosse di fare i compiti e poi di giocare, sbucciarci le ginocchia senza lamentarci e non metterci nei guai. Nessuno voleva che parlassimo l’inglese a 7 anni o facessimo yoga. La domenica guardavamo Drive In, e ci vestivamo con i giubbotti da paninari, girando con il Ciao (o la Vespa, per i più fortunati) in due, rigorosamente senza casco. Tifavamo per il Grande Puffo contro Gargamella, e He-Man quando combatteva contro Skeletor. Tutto filava più o meno liscio fino all’esame di maturità, seguito per i maschietti dal servizio militare: 12 mesi lontani da casa, i capelli rasati e tante amicizie. Laureati o diplomati non faceva differenza, che tanto il lavoro c’era per tutti.

Siamo cresciuti nella spensieratezza assoluta, nella ferma convinzione che tutto quello che ci si aspettava da noi era che diventassimo grandi, lavorassimo il giusto, trovassimo un fidanzato o una fidanzata, e vivessimo la nostra vita senza creare problemi. Non abbiamo mai dubitato un istante che non saremmo stati nient’altro che felici. Per quanto il futuro ci sembri difficile, e per quanto questa situazione ci appaia incomprensibile e dolorosa, siamo stati felici. Schifosamente felici. Molto più dei nostri genitori e parecchio più dei nostri figli. Siamo la generazione più felice di sempre.

Commenti

  1. Si abbiamo goduto del periodo forse più spensierato dal dopoguerra ad oggi, gli anni ottanta. Poi dal 1995 è iniziato il lento tracollo.

    Risposte al commento di DANIELE VERZETTI ROCKPOETA ®

    1. ha scritto:

      Da un lato penso che sia un peccato che questa magia sia svanita, dall’altro mi chiedo se non sia implosa per il nostro desiderio smodato di trasmetterla a chi veniva dopo di noi, che ha finito per causare invece più danni che altro.

  2. ha scritto:

    Periodo sicuramente spensierato, ma se lo analizziamo oggi quello è stato l’inizio del disastro economico in cui ci troviamo ora.

    Risposte al commento di Piero_TM_R

    1. ha scritto:

      Assolutamente d’accordo. E non solo in Italia, s’intende.

  3. Trap
    ha scritto:

    Quegli anni sono stati anche gli anni del boom economico, dei pensionati a 40 anni (specie militari), dell’onnipresenza dei Partiti (con la P maiuscola in contrapposizione a quelli di oggi), il boom delle scoperte tecnologiche e mediche.
    Purtroppo, se si guarda alla storia della Belle Époque, tutti pensavano che durasse all’infinito e poi è iniziata la prima guerra mondiale con la sua morte e distruzione.
    La storia spesso si ripete, ma molti non la studiano

    Risposte al commento di Trap

    1. ha scritto:

      Ho proprio paura che tu abbia ragione. Ci aspettano pianti e stridore di denti, in Occidente.

  4. Aldo
    ha scritto:

    Ho un fratello tuo coetaneo e devo dire che è tutto giusto. Estati, cartoni e tutto il resto. Invidia 😅

    Risposte al commento di Aldo

    1. ha scritto:

      La speranza è che, dopo le sofferenze, i figli dei nostri figli possano avere una situazione simile alla nostra.

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