due chiacchiere

Sto imparando il football

Se in Italia la domenica è il giorno dedicato al calcio, qui in America i tifosi possono scegliere tra baseball e football (da non confondere assolutamente con il soccer) che accontentano un po’ tutti. Del gioco con mazza e battitore per adesso ho rinunciato a capirne regole e dettagli: finché non avrò tempo e pazienza di guardare una partita, leggerne il funzionamento su Wikipedia mi serve a poco. Al contrario, per la palla ovale mio cognato si è proposto di insegnarmi tutti i trucchi. Che adesso voglio condividere con te. Può darsi che ci siano strafalcioni grossolani nella mia descrizione, nel qual caso ti prego di correggermi!
Lo scopo del gioco è fare più punti possibile: buttando la palla nella porta avversaria o facendola toccare nell’ultima striscia d’erba in fondo al campo avversario. In ogni fase c’è la squadra che attacca e quella che difende. Questi ultimi aprono il gioco calciando la palla dalla propria porta il più lontano possibile: gli attaccanti partiranno dal punto in cui atterra (o viene afferrata). I due gruppi quindi si mettono uno di fronte all’altro: gli uni con l’intento di “far avanzare” la palla del maggior numero di yard possibile (le righe disegnate sull’erba), gli altri a placcarli come meglio possono.

Gli attaccanti hanno a disposizione tre “colpi” per volta, dopo la palla passa agli avversari e si ricomincia. La partita è divisa in quattro tempi da 15 minuti ciascuno, ma ogni incontro dura almeno 4 ore: il tempo si ferma appena la palla tocca terra e riprende quando è lanciata dagli attaccanti, quindi rispetto al nostro calcio, qui sono 60 minuti “giocati” e non in totale. Ovviamente ad ogni pausa c’è un’interruzione pubblicitaria, tant’è che in un’ora praticamente fanno 45 minuti di spot (il vero motivo per cui credo che non mi appassionerò mai a questo sport).

Se entro le tre occasioni gli attaccanti raggiungono la zona gol avversaria, fanno 6 punti ed hanno diritto a tirare in porta: se fanno gol aggiungono un punto. Altrimenti si invertono i ruoli e si riprende. Come immagini, si tratta principalmente di un gioco di forza più che di strategia: sfondare la barriera umana da un lato ed acchiappare più giocatori possibile dall’altra. Ma con birra e patatine, è un modo carino per passare quattro ore in compagnia degli amici.

Commenti

  1. (Lady).Chobin ha scritto:

    Scusa se sono fuori tema, ma volevo augurarti Buon Anno (sono tornata sul web solo ora) e poi complimentarmi con te per i nuovi colori 😀

  2. Barbara ha scritto:

    Decisamente ho difficoltà a comprendere anche il rugby (me lo hanno spiegato tantissime volte) … mi sa che è troppo complicato

  3. camu ha scritto:

    @LadyChobin: ricambio gli auguri con molto piacere 🙂 Riguardo ai colori, mi sono ispirato alle notti stellate americane a cui sto assistendo ultimamente!
    @Barbara: già, noi italiani non siamo molto portati per questi sport di derivazione anglosassone, credo sia una questione mentale 😉

  4. Felter Roberto ha scritto:

    Due leggerissime imprecisioni (sicuramente colpa di tuo cognato :D)
    – per fare i 6 punti la palla non ha bisogno di toccare terra dopo la linea (contrariamente al rugby in cui effettivamente va appoggiata). Basta che superi la linea, tant’è che per spiegare come capire se è touch down spesso i commentatori dicono di immaginare in verticale sulla linea una sottile lastra di vetro, se la palla riesce a “rompere” questa lastra è fatta, anche se poi torna di nuovo nell’area di gioco.
    – i “colpi” a disposizione sono 4 e non 3 e nei 4 tentativi la squadra deve riuscire a guadagnare almeno 10 yardes, se si superano le 10 yardes il conteggio dei tentativi viene azzerato e si ricomincia da 1. Il fatto che dopo 3 tentativi la squadra calci il pallone è dovuto al fatto che se nel quarto tentativo non si riuscisse a superare le 10 yardes, la palla passerebbe agli avversari nel punto dove si trova, per cui, di solito, i giocatori preferiscono usare il 4 tentavivo per restituire la palla agli avversari il più lontano possibile dalla propria area di meta. (Infatti a volte, quando la partita sta finendo e una squadra è in svantaggio, può capitare di vedere utilizzato anche il 4 tentativo per guadagnare terreno).
    Ok. Ora, dopo il mio commento, o smetti di seguire il football o fai come me… tifa Cowboys 😀

  5. camu ha scritto:

    @Roberto, grazie per le correzioni, sto ancora imparando ed il tuo intervento è davvero prezioso! Però non potrei mai tifare Cowboys (credo sia la squadra più tifata dagli italiani in America eh eh) altrimenti mio cognato mi tira il collo 😉 Viva i Giants!

  6. emanuele ha scritto:

    Allora premetto di essere un baseball guy. Ho giocato a baseball per 20 anni in italia con buoni risultati e sono un amante di questo sport. Quindi Camu quando vuoi invitarmi a New York per una partita ….ci vengo di corsa a fartelo capire 😉

    Parlando di football devo dire che anche io non sopporto la sua lunghezza interminabile e soprattutto voluta (per eventi pubblicitari e per vendere piu birre nei pub) ma devo dissentire con te che si tratti un gioco di forza piu’ che strategia. Devi sapere che tutti i giocatori devono imparare un book di centinaia di pagine per tutte le varianti degli schemi e difficilmente si esce dallo schema studiato a tavolino…..e questo aspetto e’ davvero interessante. Esistono schemi anche nel calcio italiano ma farebbero ridere gli allenatori di football…tutto lasciato all’improvvisazione di un giocatore, ad un rimbalzo, ad una svirgolata di un difensore che fa autogol.
    Ho provato flag football in ITalia (senza armature ma con flag cioe’ bandiere o pezzi di stoffa alla proprio cintura e ti fermi quando ti tolgono la bandiera) e non esiste alcun contatto. Che poi invece nel football vero ci siano tremendi e pericolosissimi contatti….beh devo ammettere che non puo’ che far piacere solo ai sadici americani ….qualche bella commozione celebrale.

    In ogni caso …let’s go Steelers !!!

  7. Andrea Pinti ha scritto:

    Dai ragazzi che il rugby non è difficilissimo da capire.
    Per il resto, deve essere bello passare quattro ore così, il brutto delle partite di calcio nei pub è appunto che la gente è troppo concentrata e non fa aggregazione.

  8. Piero_TM_R ha scritto:

    Trovo più affascinante il baseball, forse ci vedo più tecnica, ma posso sbagliare.
    Sinceramente preferirei seguire gli sport motoristici come la Indy o la Nascar.
    Alcune regole di football e baseball le avevo studiate a scuola ma ne ricordo poche (come il fatto che nel baseball è vietato tirare direttamente sul battitore e poche altre cose).
    Buono studio! 🙂

  9. emanuele ha scritto:

    @Pietro tm r: Beh il fatto che nel baseball e’ di fatto vietato tirare sul battitore deriva dal fatto che una pallina di 150 gr che viaggia anche a 160 Km/h puo’ fare del male serio…ma molto serio.
    La tecnica nel baseball sicuramente e’ molto ma ci sono risvolti psicologici interessanti: il battitore contro nove avversari schierati, l’eterna sfida battitore – lanciatore, l’assenza completa di contatti……
    L’idea piu’ bella: il baseball e’ uno dei pochi sport-gioco il cui campo da gioco e’ infinito, si apre a casa base con due linee verso l’infinito.
    Beh mi fermo….potrei parlare per ore

  10. Felter Roberto ha scritto:

    esagerato… se il campo di Baseball fosse infinito non potresti fare fuoricampo. 😀
    Il contatto c’è, per l’eliminazione. Dove veramente non c’è e non può esserci contatto è la Pallavolo. 🙂

  11. zardo ha scritto:

    Dire che l’unico sport in cui non può esistere il contatto sia la pallavolo mi sembra un tantino eccessivo. E il tennis dove lo mettiamo (così, giusto per citarne uno a caso senza spodestare la regina atletica)?

    Lo sport migliore è decisamente il rugby – ma sono un tantino di parte. Quello del football americano è mio fratello.

    Comunque gli americani sono strani: si deve fare ‘touch down’ ma la palla non ha bisogno di essere schiacciata a terra..

  12. Felter Roberto ha scritto:

    Io non ho detto che la Pallavolo è l’unico sport in cui non c’è contatto, ma di certo sport di SQUADRA senza contatto ce ne sono molto pochi. Ancora meno sport di squadra in cui “per regolamento” devi passare la palla al tuo compagno e non cercare inutili protagonismi 😀

  13. camu ha scritto:

    @Zardo, in effetti aspettavo un tuo commento sull’argomento, e mi stupiva che tardassi a mettere un po’ d’ordine da queste parti 😉 Sulla diatriba “sport senza contatto” direi che la lista potrebbe allungarsi ancora: nelle gare di nuoto non credo ci si possa toccare. Ma il mio dubbio a questo punto è: chi se ne importa? Riguardo al touch down sono d’accordo con te, infatti a volte passano mezz’ore intere (vabbé sto esagerando) a decidere se una palla era touch down o no… povero arbitro! Lui non fa che alzare le mani. Però il microfono stile Amici di Maria De Filippi dovrebbero darlo in dotazione anche ai nostri arbitri di calcio!
    @Emanuele, vedo che l’argomento ti sta proprio a cuore. Qui dove lavoro io, a pochi passi c’è un campo di baseball della scuola, a volte passo il tempo a guardare questi ragazzi che corrono a destra e manca, ma senza capirci nulla 🙂

  14. camu ha scritto:

    Dimenticavo, una cosa che mi ha sempre affascinato del football americano sono i nomi delle squadre: le aquile di Filadelfia, i giganti di New York, i titani del Tennessee, i bucanieri di Tampa, e via dicendo. Altro che i noiosi nomi italiani 🙂 T’immagini se invece del Milan fosse “i diavoli di milano” oppure le zebre di torino o i lupi di roma!

  15. emanuele ha scritto:

    sull’assenza di contatti ovviamente il baseball e’ uno dei tanti e sul fatto che per eliminare si deve toccare….beh vogliamo paragonarlo al tocco di un calciatore, pallanuoto, basket, rugby, footballamericano, hockey vari, pallamano…

    Sul campo infinito mi sono spiegato male: intendevo dire che le sue linee di campo tendono all’infinito, cioe’ si chiudono solo a casa base ….ma forse e’ troppo filosofico. (avete mai visto Dream of fields ….dall’infinito arrivano i fantasmi dei giocatori )
    Saluti !!!

  16. Sba ha scritto:

    Il baseball non l’ho mai capito, anche se avevo fatto un provino come lanciatore (96 mph e non mi hanno preso perchè avevo gli occhiali). Il football americano è spettacolare se guardi le sintesi delle partite (sul canale NASN ne danno in continuazione e non ti rompi le balle perchè le pause sono “cancellate”). Il gioco più bello, secondo me, è il rugby, perchè è rude ma corretto, è violento ma intelligente, è rapido ma minimamente calcolato, e non ci sono pause nemmeno quando i giocatori sanguinano, salvo rari casi.

    Anzi, alla fin fine, lo sport più bello in assoluto è quello che puoi praticare divertendoti.

  17. emanuele ha scritto:

    Sba….se avessi tu avuto un braccio da 96 mph a quest’ora staresti guadagnando bunch of bucks come si dice da questa parti…..;)
    Detto questo adoro il rugby !!!

  18. Sba ha scritto:

    Emanuele, il test lo feci ma davvero mi dissero che con gli occhiali non potevo giocare, e poi qui in italia a chi vuoi che gli freghi di un lanciatore che non ama il baseball? Di fatto ho un lancio molto potente, perchè ho le leve lunghe e una muscolatura predisposta per tale attività, fin da bambino ho sempre lanciato sassi, quando facevamo le battaglie a palle di neve nel campo della chiesa, tutti si ammassavano a centrocampo per avere portata, io me ne stavo in porta e facevo il cecchino da distanza (un killer!). Se avessi vissuto negli states, ora sarei milionario 🙂

  19. Felter Roberto ha scritto:

    Mi dispiace per i tuoi Giants. Però durante la partita almeno ti hanno mostrato le regole che ti accennavo io. (Uso del 4 down per tentare il completamento delle 10 Yards, tentativo di touchdown “alto” portando in mano la palla sopra i difensori ecc.).
    Almeno non tutto da buttare. 🙂

  20. camu ha scritto:

    @Roberto, si si ho osservato le tue regole durante la partita. Io non sono più di tanto un tifoso, quindi non mi è dispiaciuto molto, ma dovevi vedere mio cognato: uno straccio. Lui si lascia così coinvolgere durante le partite… e poi la prende più emotivamente! Certo questa cosa dei play-offs non l’ho capita, almeno noi nella Champions League abbiamo sempre due partite (andata e ritorno) per arrivare alla finale. Questa eliminatoria “secca” rischia di lasciare l’amaro in bocca, specialmente quando, come i Giants, sono stati la prima squadra in classifica per tutto il campionato.

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