due chiacchiere

E se il mio blog chiudesse?

Ho ricevuto qualche giorno fa, da un affezionato lettore (la cui identità, se vuole, può svelare lui stesso), una domanda a cui mi prega di rispondere (mi pare d’essere l’esimio dottor Frustalupi, eheh). Probabilmente il suo dilemma nasce da un mio articolo in cui elencavo alcuni bei blog chiusi o abbandonati dai rispettivi proprietari. Infatti mi chiede: tu come te l’immagini la tua uscita dalla scena blogosferica? Bella domanda, non c’avevo mai pensato. E forse perché la parte scaramantica del mio essere preferisce non parlarne 🙂 Ma d’altro canto, come dice il proverbio, chi la fa, tiri la catena… no mi confondo sempre, è “chi la fa, l’aspetti” e visto che io la domanda in questione l’ho fatta, non potevo non aspettarmela! Ed allora mi sono seduto a pensarci ed ho cercato di mettere insieme una risposta esaustiva che rendesse al meglio ciò che penso sull’argomento.

Diciamo prima di tutto che se questo blog cesserà di essere il mio passatempo, e quindi decidessi di abbandonarlo al suo destino, non vivrebbe a lungo come relitto arenato su una spiaggia. Ho già espresso il mio parere in merito, e sebbene tanti siano convinti che le cose debbano sopravvivere, io non ne sono altrettanto sicuro. Guardiamo la realtà: molti articoli sono un’espressione del quotidiano, di quello che l’autore pensa in quel momento, spesso legati anche al preciso  momento storico in cui vengono scritti. Per non parlare dei contenuti: una narrazione della propria vita, fatta allo scopo di essere riconosciuti e ricordati dalla società virtuale in cui s’immergono. A chi giova conservare quell’articolo in cui tizio racconta cosa ha mangiato a cena, se non allo stesso autore? Certo la società non rischia di perdersi una grande scoperta scientifica o un contributo all’umanità, se quell’articolo verrà cancellato dalla memoria storica della rete.

Insomma, se un giorno questo blog dovesse chiudere, sparirebbe (quindi corri a farne il backup, non si sa mai), a meno che non diventasse una interessante fonte di guadagno. Già, l’unica cosa che potrebbe salvarlo (sarò venale, ma tant’è) dallo scomparire dalla pubblica scena, sarebbero i soldi. Che, potrai dirmi quello che ti pare, non fanno la felicità ma aiutano un pochino almeno. Oppure una grande insurrezione popolare che ne chieda il mantenimento, ma che dubito fortemente possa accadere 🙂 Spero che questa risposta sia più che esaustiva.

Commenti

  1. Emanuele ha scritto:

    Sembra quasi che solo i soldi siano l’anima di tante cose.
    Ciao,
    Emanuele

  2. camu ha scritto:

    @Emanuele: non fraintendere le mie parole, ho rettificato il finale dell’articolo almeno parzialmente. Il mio ragionamento è: se non gliene frega niente a nessuno, perché dovrei far vivere questi articoli in rete? Finirebbero per ammassarsi al ciarpame che già insozza il web, senza contribuire a nulla di costruttivo o utile, ti pare?

  3. Emanuele ha scritto:

    Secondo me, proprio questo blog, ha tanto materiale utile! Devo “insorgere”? 😀
    Ciao,
    Emanuele

  4. Piero_TM_R ha scritto:

    Ti faccio una domanda differente, se tu dovessi chiudere/abbandonare il blog, quale sarebbe l’impatto su chi ti legge quotidianamente (e ti stressa via mail)?
    Come dice Emanuele, il materiale contenuto nel tuo blog, le parti quantomeno utili a qualcuno un domani (quindi possiamo pensare che gli articoli più personali potrebbero essere ritenuti poco interessanti) dovrebbero comunque continuare ad esistere.
    Poi comunque non dimentichiamo che alcuni scrittori scrivevano delle cose che a loro potevano sembrare inutili, poi sono diventati delle pietre miliari della letteratura, aspetta però così potresti montarti la testa…. 😀

  5. jgor ha scritto:

    Chissà perché, ma alla domanda avrei pensato ad una risposta diversa 😀

    Io discordo in te, la sopravvivenza delle cose. Mi piacciono i derelitti. In fondo non si abbattono case perché sono sfitte (anche se c’è sempre il valore intrinseco), non si buttano i libri letti (forse il parallelismo è migliore).
    In pratica quando (e se) tu chiuderai, resteranno le tue idee del momento passato. Tutto qua, chi vuole rilegga. ^_^

    Grazie della risposta ^_^

  6. camu ha scritto:

    Sapevo che v’avrei spiazzato con la mia risposta controcorrente 🙂 Mi piace l’idea suggerita da Piero, di lasciare solo le cose che riterrei di pubblica utilità, e cancellare tutto il resto. Al momento non ho intenzione di chiudere baracca, ma se dovesse capitare ci farò un pensierino. Potrei eventualmente “donare” il mio blog a qualcuno che volesse mantenerlo e curarlo per farlo continuare ad esistere 😉

  7. jgor ha scritto:

    Che figo, adotta un blog a distanza 😛
    con solo 1 euro al giorno, il tuo blog potrà sopravvivere. I Blogger, ormai sulla soglia della povertà hanno bisogno del tuo aiuto.
    Adotta un blog, aiuta un blogger e ti citerà per la vita 😛

  8. Joja ha scritto:

    ehi, avvertici prima però. così mi salvo la ricetta degli onion rings!!

  9. camu ha scritto:

    @Joja: tranquilla, non vedo nel breve periodo un pericolo di chiusura imminente 🙂

  10. UomoMacchina ha scritto:

    Il mio pensiero sull’argomento ha un certo peso, e mi spiego: immagina di aver “chiuso” con il tuo blog, ma non il blog stesso, già da mesi; come ben sai io ti ho trovato da pochi giorni cercando tutt’altro su Google, incappando sul tuo blog e soffermandomi a capire chi fosse l’autore di questo splendido lavoro.
    Letta qualche pagina, l’ho subito amato ed ho persino sentito il bisogno di fartelo sapere (qui puoi linkare la mia lettera pubblicata, non so se posso inserire io html altrimenti lo farei io stesso); ho scritto chiaramente che le tue parole, il tuo modo di esprimerti, TUTTO il tuo lavoro, mi hanno lasciato qualcosa di appagante. Certo, sapere che il blog è ancora attivo mi fa piacere ulteriormente, ma avrei potuto goderne anche fosse stato abbandonato da tempo.

    Per concludere, perché privare un casuale lettore (ma anche gli affezionati) del significato e dell’importanza che ognuno di noi, individualmente, attribuisce o attribuirebbe ad uno qualsiasi dei tuoi articoli?
    Che senso avrebbe “potarne” i contenuti prima di un’eventuale “naufragio”.

    Lascia che resti per sempre (se possibile) almeno la traccia di ciò che (ritengo) sia l’ingrediente (come specifichi tu stesso nel footer) di queste tue pagine: il sentimento che ti ha portato a comporle, tutte, senza eccezioni.

    Grazie, mio nuovo amico.

  11. camu ha scritto:

    @UomoMacchina: ammetto di essere stato un po’ provocatorio nel mio articolo, volevo spingere i miei lettori, vecchi e nuovi, a dare un parere in merito. Dei 490 iscritti al mio feed, solo una manciata hanno sentito l’impulso di rispondere. Ma come si dice in questi casi, meglio pochi ma buoni 🙂 Le tue parole fanno molto piacere, non c’è dubbio. E probabilmente contribuiranno a farmi cambiare idea in merito. Hai ragione quando dici che non è bello privare un lettore dell’importanza che attribuisce agli articoli. Forse ho peccato un po’ troppo di egoismo nella mia riflessione…

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