Gli ultimi giorni del 2011, con un leggero disappunto della moglie, li ho passati in parte nel mio seminterrato dove, come forse ricorderai, ho trasferito da qualche mese la mia “attrezzatura” informatica. Tutto è iniziato una mattina, quando non riuscivo a collegarmi al mio server casalingo dal lavoro. Scendo giù e scopro inorridito una terribile schermata blu della morte che laconica annuncia un errore irreversibile a causa del quale il computer è stato posto in sicurezza. Prima che i fedelissimi di san Steve Jobs arrivino sghignazzando, ci tengo a precisare che il problema non era legato a Windows 7, come scoprirò più tardi.
Aperte formalmente le indagini, parte la caccia al colpevole di questo delitto. Indiziato numero uno, il buon vecchio disco rigido, che ha fatto onestamente il suo dovere per più di 6 anni. Ma controlli approfonditi lo scagionano su tutti i fronti. Continuando in ordine di anzianità, sospetto che si tratti della scheda madre. Provo ad installare Windows 7 da zero su un disco che tengo nell’armadietto, mi si blocca sempre al 47% della copia dei file. DVD rovinato? Provo l’installazione dalla mia fida chiavetta USB. Nulla da fare: al 47% riappare lo stesso errore di copia dei file.
Che sia il processore? Smonto il dissipatore, e noto una piccola sbavatura di pasta termica su un paio di piedini: l’ultima volta che l’ho usata, c’ero andato un po’ abbondante… un po’ troppo a quanto pare. Pulisco con pazienza tutto quanto e rimonto. Ma il 47% continua a perseguitarmi: mi sa che dovrò giocarmi quel numero, sia mai che becco il mega million. Rimane un’ultima possibilità: la memoria RAM, acquistata esattamente un anno prima. Tolgo i due banchi da 2 giga e ne metto uno da 1 giga che tengo nell’armadietto: tutto fila liscio, questa volta, e l’installazione arriva alla fine senza alcun problema. Ma visto che mi trovo a condurre quest’intervento a cuore aperto, penso tra me e me (mentre la moglie mi chiama perché la cena è pronta) di approfittarne per condurre un esperimento che avevo in mente da tempo: attivare il supporto RAID SATA di cui la scheda madre è dotata.
Dall’armadietto di cui sopra pesco un altro disco, li monto entrambi come da foto qui sotto, attivo la funzione RAID nel BIOS e vedo che succede. Il sistema mi chiede se voglio attivare i dischi in modalità striping o mirroring, io scelgo la seconda dato che non mi serve una grande performance, e procedo per l’ennesima volta ad installare il sistema operativo.
Tutto fila più che liscio e nel giro di un paio d’ore ho già riconfigurato tutto: il web server, la VPN e l’accesso tramite Desktop Remoto, eccetera. Nel frattempo ho mandato i moduli di memoria al produttore, dato che erano ancora in garanzia, vediamo che mi dicono 🙂 Per me è stato un modo piacevole per rispolverare i bei tempi andati, quando mi divertivo a montare computer per lavoro.
Commenti
Hai visto se la mobo supporta il raid 1+0? Così godi all’incirca di entrambi i vantaggi (quando si opta per un Raid1 secondo me è l’ideale).
Ciao,
Emanuele
Risposte al commento di Emanuele
Si, supporta anche lo striping appunto, ma se non sbaglio questa modalità necessita di più spazio per mantenere le informazioni…
Risposte al commento di camu
@camu: Esatto, minimo 4 dischi rigidi.
Nel caso di 4 dischi i dati vengono scritti solo su due (in RAID 0 striping) e la restante coppia tiene il mirroring. Nel caso di 6, 3 “lavorano” e gli altri mirroring, ecc… basta che il numero dei dischi sia sempre pari e se sono della stessa marca modello è meglio 😀
Vedi qua per approfondire: http://it.wikipedia.org/wiki/RAID
Risposte al commento di Peter
@Peter: grazie per il chiarimento 🙂 Nel mio caso sono due dischi praticamente identici della Western Digital. L’unico “problema” è che nel caso si rompesse uno dei dischi nella mia configurazione, dovrei trovarne un altro uguale o più grande. In quest’ultimo caso il resto dello spazio sarebbe sprecato 🙂
Risposte al commento di camu
Raid 1+0 = striping + mirroring. In pratica hai i dati mirrorati sui due dischi ma in lettura viene effettuato l’accesso su entrambi i dischi. In questo modo in lettura sei mediamente veloce il doppio rispetto ad una soluzione senza raid ma non perdi i vantaggi della sicurezza portati dal raid1.
Ciao,
Emanuele
Risposte al commento di Emanuele
@Emanuele: Giusto, mi era espresso male… 🙄
Ne so qualcosa di questi problemi avendo un informatico in famiglia 🙂
Risposte al commento di Barbara
@Barbara: anche lui si rinchiude nello scantinato per ore ed ore? 😀
Uh, ma hai ancora il blog sotto attacco?
“Blocked by mod_slotlimit. More information about this error may be available in the server error log.” …e quando si riesce, carica lentissimo.
Ciao,
Emanuele
Risposte al commento di Emanuele
@Emanuele: si, anzi le cose stanno pure peggiorando, e non so proprio come arginare questo tsunami spammifico 🙁
@Emanuele: ecco, ma non ci vogliono almeno 4 dischi per il RAID 1+0 o 0+1?
Risposte al commento di camu
@camu: Ti rispondo io camu: SI; Comunque non l’ avevo già detto ❓
Risposte al commento di Peter
@Peter: si infatti, ma dal messaggio di Emanuele mi sembrava d’intuire che anch’io, con i miei due dischi, avrei potuto mettere in campo questa soluzione 😉
Risposte al commento di camu
No ovviamente no, servono altri 2 dischi. 😛
Ciao,
Emanuele
Risposte al commento di Emanuele
Ah ecco, perché stamattina ero rimasto confuso 🙂
noto con piacere che per tutti la cena e’ pronta proprio nel bel mezzo del divertimento
Risposte al commento di Jack
@Jack: Si è sempre così 😆
@Jack: concordo! Mai che si possa stare in pace a smanettare sul PC invece di aiutare a piegare i panni 😛
Wow che bello rileggere i vecchi articoli… Per caso l’Athlon della foto lo avevi preso a Pisa?
Risposte al commento di Trap
Hai ragione, rileggo anch’io questo post con piacere, m’ero dimenticato di quell’avventura post-natalizia. D’altro canto è proprio questo il bello del blog! La CPU non ricordo se l’avevo presa a Pisa. Da allora comunque mi sono evoluto: ora sul server casalingo gira Ubuntu, ha un processore Intel molto più performante, 10 TB in RAID-0, Plex, server LAMP per i miei progettini di sviluppo web, ed archivio per tutti i documenti importanti di famiglia.