Non so quanto sarà apprezzato quello che sto per dire, ma da tempo volevo fare un intervento relativo alle varie classifiche sui blog che esistono in giro: non per criticare chi le gestisce, quanto chi ne usufruisce. Perché vedo che un sempre crescente numero di persone continua a lamentarsi, più o meno pubblicamente, del fatto che il proprio blog è molto visitato, molto ben curato, con contenuti aggiornati ogni cinque millisecondi, eppure non si trova in cima alla classifica. Quasi che questa corsa alla visibilità a tutti costi sia il vero motivo per cui certa gente mette in piedi un blog. Ma davvero abbiamo bisogno di questo riconoscimento “sociale” per sentirci in pace con noi stessi?
La fama arriva se te la meriti
Personalmente sono sempre convinto di ciò che dicevo un anno fa, quando queste pagine erano ancora in linea da poche settimane: un sito, sia esso un diario personale o un portale commerciale, prima di tutto deve risultare utile. Poi viene tutto il resto, quasi come una normale conseguenza: visibilità, riconoscimenti, apprezzamento da parte dei visitatori. La fama a tutti costi non si ottiene inseguendo la chimera delle posizioni in classifica, al contrario è il frutto di un lento e paziente lavoro in cui si impara “il valore” delle cose. In fondo è ciò che accade nella vita di tutti i giorni: siamo troppo spesso abituati ad ottenere “senza sforzo” oggetti, diritti e privilegi che quasi pensiamo ci spettano di diritto. Ma non è così.
Tutto e subito
Vedo diciottenni sfrecciare con il Mercedes regalatogli per la maturità dai genitori, che vanno a sfracellarsi contro un albero alla prima curva. Vedo adolescenti sempre più viziati a cui basta schioccare le dita per avere il videogioco da 300 euro, il paio di occhiali firmati da 500 euro, i pantaloni di marca che metteranno si e no un paio di volte prima di considerarli già fuori moda. Tutto questo non fa bene a loro, non fa bene alla società: si tende a non soppesare più il valore di un oggetto, non lo si apprezza perché non è stato necessario “sudare fatica” per ottenerlo. Un circolo vizioso in cui sempre più spesso si entra per non ascoltare la voce della coscienza che taccia di incuranza l’operato del genitore.
Non è tutto oro ciò che luccica
Ok, come al solito l’ho presa molto alla larga, non è una novità. Tornando alle classifiche, credo che più che dare la colpa a chi le gestisce, i quali sembrano non usare mai i parametri di valutazione corretti (stranamente sono parametri che non fanno lievitare il proprio sito fino alla vetta), bisogna riflettere sul valore del proprio sito. Davvero credi che le tue pagine siano così importanti da stare lassù? Quanto hai faticato per contribuire in maniera utile ed originale alla presenza di contenuti italiani in rete? Il tuo tema è originale? Le tue idee lo sono altrettanto?
Commenti
Ti do ragione circa la ricerca (forsennata) di tanta gente di un po’ di successo. Ma non riguarda solo le classifiche. Come hai detto un po’ anche tu… è la società che mette in primo luogo questa caratteristica dell’uomo. Non c’è la “ricerca del bene comune” o la carità o l’amore… c’è il successo.
E così, tanta gente vive questa cosa anche sul web. Cerca di affermarsi, cerca di salire in classifica convinto che quello potrà far di lui qualcosa di migliore.
Eppure migliore non lo sarà. Sarà solamente più noto. Ma non guadagnerà alcuna qualità, alcuna capacità.
Riguardo invece la tendenza da parte dei gestori delle classifiche di apparire per primi… questa non è una cosa che riscontro così facilmente come tu dici. Ci sono tante ricerche serie sul web e tante classifiche serie…
Ciao,
P|xeL
PS: per l’ultima domanda, ti lascio con una provocazione. Perché cercare l’originalità?! Io voglio semplicemente essere me stesso…
pixel, concordo pienamente su quanto dici nel tuo commento… e riguardo alla tua domanda finale, sono il primo a dire che bisogna essere se stessi. La mia “provocazione” era da leggere nel senso: pensi che le tue idee siano abbastanza originali da risultare più interessanti di altre e quindi in grado di emergere nella “lotta” per la vetta della classifica? Perché il problema è che spesso pecchiamo (io per primo) di eccessiva presunzione eh eh…