due chiacchiere

E dunque niente nucleare in Italia

I giochi sono fatti: per la seconda volta (guarda caso sempre a ridosso di tragedie mondiali che riguardano qualche centrale nucleare) il popolo italiano ha detto che questi impianti per la produzione di energia, sul suolo nazionale, non li vuole. Peccato che i promotori però:

  • Non spiegano come si farà a far fronte al crescente fabbisogno di elettricità in un Paese che la paga 10 volte di quanto costa in America ed in Francia. Non ci sarà da smaltire le scorie, ma cosa dire del carbone ancora largamente usato in Italia? Questo non inquina ancora di più dell’uranio? Se davvero si dovessero fare le cose per bene, bisognerebbe tapezzare l’intero sud di pannelli fotovoltaici, tanto per cominciare. Ma non mi pare che si stia correndo in tale direzione. E così l’Italia continuerà ad inquinare alla grande, pur avendo firmato il famigerato protocollo di Kyoto
  • Non dicono che lo Stivale è in realtà circondato da 148 centrali (lo dice Wikipedia, mica noccioline) attive nel resto d’Europa, di cui un bel po’ (Francia, Germania, Slovenia) ad un passo da casa nostra, e quindi teoricamente micidiali in caso di nube tossica
  • Dimenticano che in realtà le centrali in Italia ci sono già, e che ogni cittadino paga fior di soldi in bolletta per tenerle… spente!

C’è un bellissimo commento ad un post di Salvo Gullotto che mi sento di condividere:

Il referendum sul nucleare è stato inutile per una moltitudine di motivi, ma il più importante è legato alla natura troppo tecnica e scientifica della questione stessa. In fondo quante sono (ammesso che ce ne siano) le persone che per competenze tecniche o per formazione/informazione sono in grado di avere una cognizione tale sull’argomento da poter prendere una decisione così netta su “centrali si” “centrali no”.
Il problema è che ancora una volta in italia si è persa l’occasione di fare le cose per bene, mandando a votare dei cittadini allo sbaraglio, che, o hanno avuto la forza, la voglia ed i mezzi per formarsi/informarsi in autonomia sulle questioni referendarie, oppure sono andati a votare di pancia o peggio ancora “politicamente”.

Commenti

  1. Emanuele ha scritto:

    Non voglio entrare nel merito (altrimenti lo sai, non ce ne usciamo più). Ti lascio un link che non hai considerato nella tua riflessione.
    In Italia sai anche quanto ci vuole per avviare una qualsiasi “grande opera”.
    Ciao,
    Emanuele
    PS: Carl F. Von Weizsaecker, direttore dell’Istituto Max Plance, ha detto che la questione delle scorie è irrisolvibile. Sono bombe che noi lasciamo alle prossime generazioni. Solo il plutonio ha una emivita di 250.000 anni. E noi stiamo infarcendo il sottosuolo di scorie che potrebbero, anche per un semplice terremoto, distruggere interi Paesi e ogni forma di vita per migliaia di anni…

    Risposte al commento di Emanuele

    1. camu ha scritto:

      @Emanuele: tutte le fonti di produzione di energia “non rinnovabili” sono destinate, per loro definizione, a finire prima o poi, anche l’uranio. Non lo metto in dubbio πŸ™‚ Ma allora perché non vedo una corsa sfrenata ad intensificare il lavoro sulle rinnovabili? L’eolico a che punto è? L’idroelettrico? L’Italia è piena d’acqua e di fiumi, sfruttiamoli santo cielo.

      La mia “polemica” è sul fatto che s’è detto NO al nucleare senza però pianificare una politica energetica chiara ed alternativa, in grado di rispondere alla crescente domanda di “potenza” dell’Italia moderna.

      Riguardo al lasciare qualcosa alle prossime generazioni, l’aria inquinata dal petrolio e dal carbone mi sembra più “urgente” πŸ™‚ E poi le scorie non si possono spedire nello spazio? Io non ho mai capito perché non lo fanno…

      Risposte al commento di camu

      1. Emanuele ha scritto:

        Tra l’aria che, grazie a politiche (future?) può riprendersi ragionevolmente in archi di tempo “umani, pensare che la radioattività dei residui nucleari rimane per 250.000 anni penso di preferire la seconda. Non mi va di condannare l’umanità per un errore della gente e delle tecnologie di questo secolo.
        Ci sono già posti, sulla terra, che non possiamo più vivere per colpa di questi errori.
        Ciao,
        Emanuele

        Risposte al commento di Emanuele
        1. camu ha scritto:

          @Emanuele: mah che l’aria possa riprendersi è tutto da dimostrare πŸ™‚ Secondo me tra effetto serra già in azione e politiche ancora tutt’altro che ecologiche di Paesi come Cina ed India, non è così semplice. Ma sono d’accordo che anche il nucleare è allo stesso modo difficile da gestire. Ripeto: secondo me basterebbe mandarlo nello spazio, fuori dalle orbite convenzionali, tipo verso Marte!

  2. lurebu ha scritto:

    Camu .. così scateni un flame di proporzioni … πŸ™‚
    Le cose che scrivi comunque, sono state ampiamente dette in più di una occasione. In sostanza, non pensare che chi è contro non le sappia. E quando il contro assume una valenza di oltre la metà di un paese .. bè puoi immaginare che qualche considerazione la si sia fatta πŸ™‚

    Senza scendere in polemica.
    Tu risolvi i problemi tecnici. Se il tuo datore di lavoro ti da un compito difficile, immagino che ti impegni a cercare di risolverlo nel miglior modo possibile. No ?

    Sinteticamente.
    I nostri governanti hanno il compito di trovare soluzioni, a problemi anche difficili. L’impressione del paese è che questo non lo stiano facendo. La Politica energetica dell’Italia (Come di tutti gli altri paesi) è un compito certamente difficile e di lunga durata. Ma il popolo non li paga per questo ? (E direi profumatamente) E la domanda è … lo stanno facendo come lo fai tu ? Nel miglior modo possibile ? A guardarsi intorno non sembra … πŸ™‚

    Risposte al commento di lurebu

    1. camu ha scritto:

      @lurebu: lo so, in effetti sotto sotto c’era proprio la voglia di scatenare un piccolo flame πŸ˜€ Scherzi a parte, mi piace discutere su questi argomenti, per capire se c’è qualcosa che non ho considerato, aprire i miei orizzonti ed allargare il mio punto di vista.

      Concordo pienamente sul discorso dei politici, la classe che comanda il Paese non lo sta facendo nel migliore dei modi. Tutti sperano in un cambiamento, ma non vedo all’orizzonte nessuno in grado di fare una cosa come Obama qui in America. Che zitto zitto (ed a volte con dei compromessi) sta riportando il Paese a stelle e strisce sulla retta via. In Italia anche se ci fosse un Obama (il sindaco di Firenze? la butto a caso) i “vecchi” al potere non lo farebbero passare mai…

  3. Caigo ha scritto:

    Come ha detto Emanuele “rischiamo di non uscirne più”.
    Provo a a inserire qualche punto per creare ulteriore confusione (mica posso risolvere tutto io!) πŸ˜‰
    A)Vero, i referendum non danno le soluzioni anche perché gli sforzi del “paese” erano già rivolti verso la strada opposta.
    B) Non considero il nucleare un nemico a prescindere ma puntare su una tecnologia dichiaratamente vecchia era assurdo. I costi di costruzione e dismissione sono faraonici, il nucleare conviene solo a chi già ce l’ha e lo deve ammortizzare.
    Resto comunque favorevole alla ricerca.
    C)Paesi come la Spagna stanno dimostrando che alternative ci sono.
    L’eolico in Spagna è diventata la prima fonte di energia superando anche quella nucleare (circa 20%), per l’anno prossimo contano di vendere energia anche all’estero.
    D)L’eolico è ad oggi la forma d’energia che in prospettiva da maggiori garanzie.
    Funziona su un principio elementare (e le cose semplici si sa danno meno problemi).
    Funziona giorno e notte.
    Agli impianti più moderni basta un filo d’aria per funzionare.
    D)Di qualunque fonte d’energia si parli il problema resta sempre lo stesso: gli interessi di chi “muove i fili”.
    Solo per fare un esempio: in Italia abbiamo il boom del fotovoltaico ma c’è già nutre seri dubbi sulla convenienza del sistema.
    Non del fotovoltaico in se (apprezzabile) ma su come vine gestito e commercializzato.
    C’è anche il problema a lungo termine: quando i nostri impianti saranno vecchi ed andranno sostituiti come verranno smaltiti?
    Non è tutto riciclabile e si parla di un problema di stoccaggio rifiuti simil-amianto.

    Fatalmente sono stato lungo e dispersivo. Scusate πŸ˜€

    Risposte al commento di Caigo

    1. camu ha scritto:

      @Caigo: sono d’accordo, il problema di fondo sono gli interessi di chi muove i fili πŸ™ Però mi spiace che alla fine il referendum sia stato più pubblicizzato come un modo per “cacciare” Berlusconi. Il fatto che si votasse per il nucleare o per l’acqua era del tutto opzionale…

  4. Gasmiro ha scritto:

    Le centrali nucleari nel mondo sono ca. 440, in Europa ce ne sono 148 di cui alcune in Germania spente di recente. Per cui non è vero che siamo circondati da 400 centrali nucleari e non lo dice neanche Current.TV.

    Risposte al commento di Gasmiro

    1. camu ha scritto:

      @Gasmiro: beh io mi sono fidato dell’immagine (a cui puntava il link qui sopra nell’articolo) che era proprio sul sito di Current.tv πŸ™‚ Comunque grazie per la precisazione, ho provveduto a correggere le mie note. Resta il fatto che anche se non sono 400 sono sempre 148, di cui circa un terzo vicine ai confini nazionali…

  5. Keper ha scritto:

    Il no al referendum, non è un si al programma energetico attuale.
    Semplicemente gli Italiani hanno fatto una scelta che non si limta alla sostenibilità economica dei prossimi 30 / 40 anni, ma alla sostenibilità ambientale dei prossimi 25.000 anni.
    E’ vero che il piano energetico potrebbe essere folle per l’ambiente nei prossimi anni, ma tu immagina una popolazione umana tra 3.000 anni (che si spera non abbia problemi di global warming) che debba affrontare problemi di inquinamento atomico per un incidente o per le scorie.

    Per il problema scorie avevo pensato anche io alla spedizione (verso il Sole?) delle scorie, ma immagina se una di queste spedizioni andasse a finire male, si spargerebbe polvere di scorie nucleari in atmosfera ammorbando l’intero paese.

    Mi spiace, ma l’unica tecnologia nucleare possibile è la fusione (magari a fredddo).

    Risposte al commento di Keper

    1. camu ha scritto:

      @Keper: si ma se continuiamo ad ammorbare l’aria ed il terreno come stiamo facendo adesso, non ci sarà nessuna popolazione umana tra 3000 anni πŸ™‚

  6. Lorenzo Ascani (@loasca) ha scritto:

    Ciao,
    vorrei commentare solo 2 punti del tuo post perché da “bravo” elettore ho cercato di informarmi bene per questo referendum:

    1) …crescente fabbisogno di elettricità…

    L’Italia è un paese a saturazione di consumo, non c’è nessun fabbisogno crescente [link]
    (addirittura se consideriamo la crisi economica del 2009, i nostri consumi si sono ridotti in misura tale da farci rientrare negli standard di Kyoto)

    2) …ogni cittadino paga fior di soldi in bolletta per tenerle… spente!

    In realtà stiamo pagando ancora i costi di gestione delle scorie ed il lento smantellamento delle nostre 4 centrali spente da prima del ’90.
    La Francia con i sui 58 reattori si è garantita un lungo futuro di spese di smaltimento.

  7. Arquen ha scritto:

    Camu, nucleare in Italia? Col nostro territorio sismico, 4 mafie, una classe politica che fa ridere e gli italiani che lavorano a c.? πŸ˜›

  8. Lavoratore c. ha scritto:

    Arquen, come ti permetti di offendere il popolo italiano dicendo che gli italiani lavorano a c.
    Pensi che gli altri Paesi siano migliori dell’Italia? L’estero vede l’Italia come un Paese di Inventori e con una ricerca universitaria molto avanzata.
    Consiglio di andare a vedere il Rubbiatron di Carlo Rubbia, un vero lavoro di c italiano.

    Risposte al commento di Lavoratore c.

    1. camu ha scritto:

      @Lavoratore c.: una cosa è come gli altri ci “vedono”, una cosa è come poi siamo veramente πŸ˜‰ Ricerca universitaria molto avanzata? Ah ah ah ah… questa è proprio bella. Si vede che non sei mai stato in un ateneo scandinavo o peggio americano, mio caro.

      Risposte al commento di camu

      1. Lavoratore c. ha scritto:

        Sei un grande camu: sei entrato in un ateneo scandinavo o meglio ancora americano. Complimenti!
        Volevo solo precisare che gli italiani non lavorano a c. mentre sulla politica (dx e sx) e sulle 4 mafie, non ho nulla da ribadire.

        Puntualizzo che lavoro nel campo della ricerca (sono ing e successivamente ho conseguito il titolo di phd), ho scritto delle pubblicazioni scientifiche internazionali, ho realizzato prodotti sotto brevetto in Italia, attualmente collaboro con un’azienda di New York per un prodotto americano.

        Risposte al commento di Lavoratore c.
        1. Arquen ha scritto:

          @Lavoratore c.: io non vivo all’estero, vivo in Italia. Non so come ci vedono all’estero e probabilmente non lo sai nemmeno tu. Però da italiano che vive in Italia so come sono gli italiani. E gli italiani (ovviamente generalizzo) lavorano a c. πŸ˜‰

        2. Arquen ha scritto:

          @Lavoratore c.: aggiungo solo che il mio lavoro mi permette di conoscere altre realtà lavorative. Quindi ho l’opportunità di osservare i comportamenti delle persone nello svolgimento delle loro attività lavorative. E dalle mie osservazioni posso tranquillamente affermare per la terza volta che gli italiani lavorano a c.
          Se poi sei un genio inventore buon per te, ma ciò non cambia che gli italiani, lo ripeto per la quarta volta, lavorano a c. Affermando questo non sto offendendo il popolo italiano. Sono le persone che lavorano a c., lo ripeto per la quinta volta, che si offendono da sole. Se vuoi posso andare avanti all’infinito nell’usare frasi dove accostare il “lavorano a c.”. Ti posso fare anche le paginette con la frase: “lavorano a c.”. Per me non c’è problema. πŸ˜€

        3. Arquen ha scritto:

          @Lavoratore c.: il lavorano a c. era ovviamente usato in forma generica e tu che sei un ing. l’avresti dovuto capire. Ma non mi stupisce che tu non ci sia arrivato. C’ho avuto a che fare più di una volta con gli ing.. Uno che voleva avere a scrocco la grafica per un sito. Altri talmente disorganizzati che per inviare due cose ci mettono le settimane.
          Il lavorano a c. era in riferimento al fatto che se gli italiani lavorano a c. con lo smaltimento dei rifiuti e lavorano a c. nel costruire strutture antisismiche, figurati che sarebbero in grado di combinare con una centrale nucleare tra le mani. Come minimo per sicurezza si dovrebbe evacuare tutto il continente europeo. πŸ˜‰

          Ed è anche per questo che il referendum ha avuto quell’esito. Alcuni italiani non sono completamente contrari al nucleare, basta però che non ci siano gli italiani di mezzo. πŸ˜€

          Dai, finito, veramente. πŸ˜€

  9. camu ha scritto:

    Via Arquen, lascialo stare, è un ingegnIere, va compatito πŸ™‚

    Risposte al commento di camu

    1. Arquen ha scritto:

      @camu: non che ce l’abbia con gli ingegnIeri, non vorrei che dopo “lavoratore c.” mi arrivasse anche “il capo degli ingegnIeri c.”. πŸ˜€
      Potrei raccontare robe incredibili anche su altri, come penso anche altri potrebbero fare. πŸ™‚

      Risposte al commento di Arquen

      1. camu ha scritto:

        Assolutamente πŸ™‚ Io potrei raccontarne a palate sulla mia categoria, gli informatici! Come quella tipa che stava scrivendo la sua tesi su sistemi ed algoritmi vari, che mi andò nel pallone quando le si scaricò la batteria del bios del pc eheh

      2. Lavoratore c. ha scritto:

        @Arquen: Mi hai pensato per più di 50 minuti, un record! Credimi, non era mia intenzione farti andare in escandescenza, sono un tipo tranquillo! Purtroppo c’è poco da dire, malgrado sei italiano, hai una sfiducia negli italiani altissima basta vedere quante volte lo hai ripetuto. Poi sei passato anche agli ingegneri… una strage! Una reazione nucleare non prevista!!

        Mi hai detto: “il lavorano a c. era ovviamente usato in forma generica e tu che sei un ing. l’avresti dovuto capire. Ma non mi stupisce che tu non ci sia arrivato. […]”.
        Volevo che mi insegnavi il concetto, è giusto dire:
        Come gli italiani curano dei SETTORI CRUCIALI per l’Italia, cureranno allo stesso modo anche le centrali nucleari. Le procedure utilizzate in Italia saranno le stesse identiche di quelle estere e nessuno può fare di testa propria.

        Tu stai sicuramente pensando, fanno un lavoro da c. quindi niente centrali nucleare in mano agli italiani. Ma non capisco (mi spiace), come ti comporti dormendo nelle case che hanno progettato e costruito gli italiani, quando viaggi sui viadotti o dei trafori italiani, quando acquisti prodotti nei supermercati italiani, quando devi operarti (non te lo auguro ovviamente ma è un esempio) da un chirurgo, quelle persone la cui salute dipende da apparecchiature costantemente attive alla rete elettrica, delle maestre che devono far crescere i tuoi figli (e fargli rispettare gli altri) nella società, e quando prendi un aereo, la freccia rossa, l’autobus, la metropolitana…….
        Se vivi in camper (costruito all’estero), vai rigorosamente a piedi (con scarpe non italiane perché rovinano il piede) evitando di oltrepassare viadotti (e stai lontano dalle auto FIAT in circolazione alle quali si potrebbero rompere i freni con conseguenze disastrose), se mangi e bevi sempre in Svizzera, se il tuo medico curante e la tua clinica non si trova in Italia, allora vivi benissimo!!!
        Come farai mai a vivere in Italia, con queste preoccupazioni?

        Come mi fido dei settori cruciali gestiti dagli italiani mi fido della loro gestione della centrale.

        La centrale nucleare è inevitabile, comprando energia elettrica di origine nucleare non facciamo altro che incentivarla indirettamente. Il miglior metodo per produrre elettricità senza nucleare è l’idroelettrico, l’eolico ed il solare termico (non fotovoltaico) solo in Sicilia e Calabria (per rendimenti soddisfacenti), peccato che sono fonti imprevedibili. Per questa ragione, era opportuno AFFIANCARE anche centrali nucleari che avrebbe colmato questa carebza con una produzione continua e senza emissione di CO2. Ma le centrali nucleari attuali non hanno buoni rendimenti, costi alti e tempi di costruzione lunghi. Insomma può essere un azzardo costruirla in termini economici. Due italiani (purtroppo), Rossi e Focardi (purtroppo pure ingegneri) dell’Università di Bologna (purtroppo ateneo italiano con un laboratorio scadente rispetto ad uno americano ma fortunatamente funzionano le macchinette del caffé) hanno il merito di essere riusciti a realizzare una fusione a bassa temperatura che permetterebbe di risolvere il problema delle scorie e ridurre drasticamente i costi produzione. E poi c’è il progetto Rubbiatron di Carlo Rubbia (sempre italiano purtroppo). Queste ricerche sono avanzate ma il problema italiano sono i fondi per poi mettere in pratica queste intuizioni. IL GOVERNO DI OGGI E DI IERI HA SBAGLIATO: avrebbe dovuto finanziare “come si deve” la ricerca sulle NUOVE TECNOLOGIE DI CENTRALE ELETTRICHE NUCLEARI costruendo centrali pilota e poi informare in modo professionale tutti i cittadini (e lavoratori del c.) italiani, prima di arrivare ad un referedum. Certo tutta questa procedura richiedeva tempo ma questo è ciò che doveva essere fatto.

        Scusatemi, ho scritto tantissimo, ma mi trovavo è ho voluto esprimere anche la mia visione sull’argomento.

        Buona giornata a tutti

        P.S.
        Dimenticavo, spero che il messaggio arrivi perché in questo momento utilizzo internet mobile di 3 e la corrente elettrica dell’ENEL (tutto sotto la stretta vigilanza dei lavoratori del c. italiani, che schifo!!).

        Risposte al commento di Lavoratore c.
        1. camu ha scritto:

          @Lavoratore c.: ottima e pacata riflessione. Il problema è che questa cosa di non fare le centrali in Italia per via degli Italiani, oltre che Arquen, l’hanno detta anche persone un pelino più influenti ed intelligenti (mi pare Margherita Hack sia tra questi). E poi, come citavo nel mio articolo, alla fine è stato il solito pastrocchio all’italiana. Un voto più politico che “tecnico”, ahimè.

        2. Arquen ha scritto:

          @Lavoratore c.: non sono andato in escandescenza, ti ho solo preso in giro ripetendo all’infinito lo “slogan”. πŸ˜‰
          E’ noioso dover spiegare tutto…

          Risposte al commento di Arquen
          1. Lavoratore c. ha scritto:

            @Arquen: Per la miseria! Cosa fai se vai in escandescenza? Forse, preferisco non saperlo…

            @camu: grazie per l’ottima e pacata riflessione. L’ho detto sono un tipo tranquillo e non mi piace offendere.

            Ho letto l’articolo è molto interessante.

            Mi ricordo che tempo addietro mi dovevo operare dietro la schiena ed avevo una preoccupazione terribile. Il tempo stimato per eseguire l’operazione era di circa 5 minuti con anestesia locale a spray! Proprio una semplice operazione del c. (chiedo il Copyright ad Arquen per questa espressione).
            Con mia grande meraviglia, il medico chirurgo mi disse che il mio atteggiamento era normale. Mi spiegò, infatti, che poiché non potevo vedere con i miei occhi come procedeva l’operazione, era normale la mia preoccupazione. Per calmarmi mi fece collaborare, cioè mi diceva di tenergli degli strumenti. Il fatto di capire cosa stesse facendo anche senza vedere, è stato straordinario: mi calmai e l’operazioni finì in breve tempo.

            Forse il vero problema è che l’ignoranza, cioè il non sapere come funziona e cosa succede, induce paura?

            Credo che tu abbia ragione camu, “Un voto più politico che “tecnico””.

            Risposte al commento di Lavoratore c.
            1. Arquen ha scritto:

              @Lavoratore c.: in escandescenza ci sei andato tu quando hai letto il mio primo commento. πŸ˜‰
              Io ti ho semplicemente preso in giro scrivendo all’infinito lo stesso slogan. πŸ˜›

        3. Arquen ha scritto:

          @Lavoratore c.: utilizzando il tuo metodo, affermando che le centrali nucleari sono inevitabili, qualcuno potrebbe credere che stai anche affermando, per associazione, che, al referendum, i milioni di italiani che hanno votato sono stupidi. Però non penso tu volessi affermare anche questo, quindi non capisco perché hai pensato che io pensassi a tutto quello che hai scritto nella tua risposta. πŸ˜‰

          Nemmeno Carlo Rubbia è favorevole al nucleare in Italia. πŸ˜‰
          http://www.tusciaweb.it/notizie/2011/marzo/17_26intervista_rubbia.htm

          Ciao!

          Risposte al commento di Arquen
          1. Lavoratore c. ha scritto:

            @Arquen: Si, sono andato in escandescenza al tuo primo commento, non mi piace quello che hai scritto e sono in pieno disaccordo. Ma comunque vorrei evitare la questione, mi sono già espresso.
            Sui “votanti stupidi” non ho capito il ragionamento, ma è chiaro che non volevo intendere questo. Dove l’ho detto o pensato?

            Io sono favorevole al nucleare solo se: viene utilizzato per affiancare le rinnovabili e si adopera una NUOVA tecnologia anche se ci vorranno anni ma “prima si fa e meglio è”. Infatti (faccio un copia e incolla): “le centrali nucleari attuali non hanno buoni rendimenti, costi alti e tempi di costruzione lunghi. Insomma può essere un azzardo costruirla in termini economici”.

            Oltre tutto, L’EUROPA E QUINDI ANCHE L’ITALIA, finanzia il progetto ITER (dove partecipa l’italiana ENEA) nel territorio della Francia attraverso i soldi pubblici (anche se hai votato SI al referendum) sul reattore nucleare a fusione. Questo reattore entrerà in funzione nel 2019 e sfrutta il Tokamak (non sono sicuro del nome) di tecnologia sovietica. Questa è la tecnologia dove puntare! Ottima l’intervista di Carlo Rubbia che infatti ribadisce che ci vogliono 10 anni per un nucleare sicuro, forse si riferiva all’ITER, chissà… Il suo disaccordo era sulle centrale giapponesi che non sono quelle allo studio odierno, sono vecchie.

            Se le multinazionali e le nazioni guardano con molto interesse e spendono milioni di dollari per lo sviluppo di questi reattori, un motivo ci deve essere.

            Ma nel referendum si parlava di reazione di fusione o di fissione? Come si fa a scegliere si o no senza conoscere le “caratteristiche tecniche” di ciò che si vuole fare?

            Ciao!

  10. Arquen ha scritto:

    @Camu, ti ringrazio per essere gentile e simpatico. Per la discussione pacata, e per tutto il resto. Ahahah. πŸ˜€

    @Lavoratore c. Ti sei espresso, ma non hai capito cosa volevo dire nel primo commento, quindi ho fatto il tuo stesso ragionamento. Siccome sei per il nucleare, siccome pensi che chi ha votato Sì lo ha fatto senza informarsi (ignoranti) questo potrebbe voler dire: offesa. Offesa nei confronti di milioni di italiani. Come ti permetti? πŸ˜‰

    Non sono d’accordo col nucleare perché non sarà mai sicuro, perché ci sono le scorie, e perché non è eterno. Se a questi motivi ci metti i motivi del mio primo commento puoi trarre le conclusioni.

    “Oltre tutto, L’EUROPA E QUINDI ANCHE L’ITALIA, finanzia il progetto ITER (dove partecipa l’italiana ENEA)”
    L’Italia che partecipa e finanzia non vuol dire che gli italiani partecipano e finanziano.

    “Questo reattore entrerà in funzione nel 2019 e sfrutta il Tokamak (non sono sicuro del nome) di tecnologia sovietica.”
    La tecnologia sovietica è garanzia di affidabilità? Bah.

    “Se le multinazionali e le nazioni guardano con molto interesse e spendono milioni di dollari per lo sviluppo di questi reattori, un motivo ci deve essere.”
    Sì, i soldi!

    Se ne trovano tante di interviste dove Carlo Rubbia afferma che il nucleare in Italia non sa da fare.

    Ti faccio notare solo un’ultima cosa. Io e Camu la pensiamo in modo diverso sul nucleare, ma come vedi io e lui non stiamo discutendo. Io e te invece non ci capiamo. Chiediti il perchè. πŸ˜‰

    Risposte al commento di Arquen

    1. Lavoratore c. ha scritto:

      @Arquen: quante domande!
      1) Riassumento dicevo che tutte le cose che conosciamo poco ci spaventano ed è normale. Ma un processo che non si conosce lo si ignora, da qui l’ignoranza. Ma non è che sono ignoranti gli altri ed io no, tutti al mondo sono ignoranti in molte cose. Non è un offesa.
      Camu ha ragione “Un voto più politico che “tecnico””, perché è stata la politica (di destra e di sinistra) che ci vogliono ignoranti. “nel referendum si parlava di reazione di fusione o di fissione? Come si fa a scegliere si o no senza conoscere le “caratteristiche tecniche” di ciò che si vuole fare?”

      Le offese sono “certi ingegneri fanno…” gli italiani “lavorano a c.” ed ecc. Insomma quello che hai scritto tu, ma non diciamo sempre le stesse cose…

      2) L’affermazione sul nucleare non eterno e le scorie, è falsa! L’ITER che stanno costruendo in Francia non produrrà scorie. E’ sicuro perché “se spegni l’interrutore della centrale” il processo si spegne senza tutte le conseguenze disastrose.

      3) Certamente molti italiani IGNORANO che i loro soldi siano spesi per progetti che non vogliono, visto il referendum. Finché i politici non faranno qualcosa che inducono gli italiani a pensare che i loro soldi, anziché nel rinnovabile, finiscono in questi progetti. Ed eccoti con una nuova bufera. Sono loro che ci muovono come marionette.

      4) Non lo so se il Tokamak è il migliore, sono IGNORANTE in questa materia, ma considerando che l’ITER è costato 10 miliardi di euro e che la forza lavoro è tanta, forse si. Nel 2007 ho partecipato ad un seminario di 7 giorni per giovani ricercatori dove avvenne un dibattito sullo sviluppo dell’ITER in Francia. Ma il progetto era talmente complesso che in alcune parti mi sono perso. Per di più la lingua era ovviamente l’inglese e ciò non mi aiutava affatto. Non era e non lo è tuttora la mia materia. Insomma non lo so.

      5) Se una multinazionale spende 100 euro, spera di fatturare come minimo 1000 euro nei tempi più brevi possibili.

      6) Carlo Rubbia non vuole centrali nucleari tradizionali a fissione e NEANCHE IO. Ma non conviene economicamente (forze è la terza volta che l’ho scrivo!!). Per ottenere dei buoni risultati bisogna sostenere la ricerca, poi realizzare dei progetti pilota come l’ITER e poi produrre energia = 10 anni almeno. Tutto ciò per ottenere il giusto mix di produzione di energia.

      7) Non so dare una risposta all’incompatibilità nella discussione tra me e te. Visto che l’hai tirato in ballo, chiediamo anche a camu, cosa ne pensa.

      Risposte al commento di Lavoratore c.

      1. Arquen ha scritto:

        @Lavoratore c.: non ho fatto nessuna domanda, quindi continuiamo a non capirci. πŸ˜‰

        Risposte al commento di Arquen
        1. Lavoratore c. ha scritto:

          @Arquen: ma è possibile che tutte le cose che ho scritto tu hai letto solo la prima riga?

          Credo di scrivere ad una macchina: non c’è discussione perché tu non vuoi discutere sul nucleare, ma su altre argomentazioni che a me non interessano perché sono necessarie solo per farsi il battibecco.

          E poiché non c’è nessun altro in questo forum, non voglio perdere tempo con te a ribbatere “e gli italiani sono…”, e “gli ingegneri sono…” e tu hai scritto “domanda” ma invece non l’ho fatta.

          Io non sono un bimbo lo sono stato tempo addietro!

          Addio!

          Risposte al commento di Lavoratore c.
          1. Arquen ha scritto:

            @Lavoratore c.: io non voglio discutere né sul nucleare, né su altre argomentazioni. Sei tu che stai facendo un casino per nulla. πŸ˜‰

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