due chiacchiere

Ed anche stavolta ho… scrutato

Martedì si sono svolte le primarie qui nel New Jersey, per eleggere i candidati che si sfideranno a novembre per diventare il nuovo governatore dello stato in cui abito. Da anni mi chiamano a fare lo scrutatore elettorale, ed anche nel nuovo comune dove mi sono trasferito, il fabbisogno di personale non manca. Così, ho fatto il corso di aggiornamento un paio di mesi fa, dove ti spiegano come usare (e far usare) le macchine con le quali gli elettori esprimono il proprio voto: una specie di iPad giganti con accanto una macchinetta che stampa e conserva su una striscia di carta il proprio voto, in caso la versione digitale abbia problemi.

Essendomi spostato di provincia (county, come le chiamano qui), l’impostazione è un po’ diversa da dove ero prima, quindi ho imparato un paio di cose che lì non facevo, ma tutto sommato l’idea è la stessa. Martedì mi sono svegliato di buon’ora alle 4 del mattino, per essere al seggio alle 5, avviare tutte le macchine e firmare tutti i fogli, in modo da essere pronti ad accogliere i primi elettori alle 6 in punto.

In genere le primarie non vedono un gran numero di persone presentarsi alle urne, ma con mia grande sorpresa c’è stato un lento ma costante flusso di elettori, il che ha aiutato a far passare la lunga giornata (dalle 6 alle 20) più facilmente, tra una chiacchiera e l’altra con i colleghi. Per me è stata anche un’occasione per conoscere alcuni dei miei nuovi concittadini, ed ottenere qualche dritta su dove mangiare, cosa fare, eventi, iniziative e via dicendo. Una signora con cui ho avuto il piacere di parlare, Patty, vive qui da quand’è nata, una sessantina d’anni fa, ad occhio. Mi ha suggerito un po’ di ristorantini e cosette da fare, oltra a raccontarmi vita, morte e miracoli di suo figlio Sean, un ragazzo autistico di 37 anni, e di come si sia riuscito ad inserire socialmente in un paesino così piccolo.

La giornata è passata piacevolmente anche grazie al fatto che uno dei miei “colleghi” lavorava anche lui nel settore informatico, quindi ci siamo messi a parlare di tecnologia e di come ai suoi tempi era tutto così diverso. A differenza dell’Italia, qui il concetto di quorum o soglia di sbarramento non esiste, né per i referendum, né per le elezioni, quindi sebbene non abbiano votato tantissime persone, alla fine i due candidati sono stati scelti comunque. Candidati che non mi sconfinferano per nulla. M’informerò un po’ meglio, prima di decidere se, anche stavolta, sulla scheda (o meglio sullo schermo) a novembre scriverò Xi Jinping.

P.S.: io non ho votato per le primarie, essendo registrato come indipendente. Solo coloro che sono registrati come repubblicani o democratici possono votare per i rispettivi candidati. Lo schermo nella cabina mostra loro soltanto i propri candidati, riconoscendo l’elettore tramite un codice a barre che gli consegniamo al tavolino dove si presenta. Il problema è che questo sistema esclude i partiti minori, che data la loro dimensione, non hanno accesso alle primarie.

Commenti

  1. Paolo ha scritto:

    una specie di iPad giganti con accanto una macchinetta che stampa e conserva su una striscia di carta il proprio voto, in caso la versione digitale abbia problemi

    Una striscia di carta continua? Praticamente il voto non è segreto 😮

    Risposte al commento di Paolo

    1. camu ha scritto:

      La striscia la puoi considerare alla stregua delle schede elettorali che ti danno in Italia. Con la differenza che invece che una matita per scrivervi sopra, ti danno un iPad che stampa la tua scelta. Però in effetti hai ragione, essendo la striscia sequenziale, incrociando i dati con il registro al tavolo, si potrebbe risalire all’elettore, non ci avevo mai pensato…

  2. Samuele ha scritto:

    Gli scrutatori sono pagati?

    Risposte al commento di Samuele

    1. camu ha scritto:

      Si, 300 dollari fissi per la giornata. Anni fa erano volontari, poi hanno introdotto una paghetta misera, e nessuno tranne qualche vecchietto, si presentava. Così circa 5 anni fa, hanno messo una paga leggermente più sostanziosa.

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