due chiacchiere

I gattini in affidamento temporaneo

Da anni il nostro canile municipale offre la possibilità a famiglie che non vogliono impegnarsi con un animale domestico a lunga scadenza, di tenerne uno o più in affidamento temporaneo (fostering, in inglese) finché non trovano chi li adotta in maniera permanente. Di tanto in tanto vedevamo i loro annunci sul sito, e così un giorno abbiamo deciso di farci avanti anche noi, anche per far contente le figlie che da tempo insistevano per aggiungere un cagnolino al nucleo familiare. Un compromesso che fa contenti un po’ tutti: il canile che può far posto a nuovi arrivati, l’animale che non deve passare l’intera giornata chiuso in una gabbietta, la famiglia che può godersi il nuovo inquilino senza impegnarsi per sempre, e la comunità che vede ridurre il numero di animali randagi per le strade. La nostra prima esperienza è stata con una cucciolata di quattro mici di circa un mese di età: trovati abbandonati ed infreddoliti per le strade di Newark (una delle poche grandi città del New Jersey), sono stati svezzati in canile e subito messi a disposizione di famiglie che volessero occuparsene.

Sin da subito si è creato un certo legame con questi quattro mascalzoncelli. I tre fratelli, appena arrivati a casa, non hanno perso tempo a cominciare ad esplorare tutti gli angoli del bagno dove li abbiamo tenuti in quarantena per i primi dieci giorni, mentre la sorellina era la timida del gruppo, ed appena ci vedeva correva a nascondersi dietro la gabbietta. Ma sapevo che sarebbe stata la più affettuosa: serviva solo molta pazienza per farle capire che quegli esseri umani spaventosamente grandi che entravano nella stanza con una certa cadenza e portavano quelle gustose scatolette di cibo, non erano tutto sommato cattivi.

Ed in effetti così è stato. Grazie anche al fatto che ancora mi è concesso di lavorare da casa, ho avuto modo di passare molto tempo con i quattro birbanti durante le prime settimane di permanenza. Cinnamon, la femminuccia, dopo un paio di settimane, ha cominciato a venire di sua spontanea volontà nel mio ufficio ad accovacciarsi sulle mie gambe mentre lavoravo. Tutto filava liscio, insomma. Finché non è arrivato il momento di portarli al canile per il primo giro di vaccini e controlli veterinari, che è il traguardo dopo il quale sono ufficialmente adottabili. Dato che il veterinario li ha trovati in ottima forma (e ci credo, questi mi hanno salassato da quanto mangiavano 😀 ), i loro profili sono stati pubblicati sul sito e sul canale Facebook del canile. Neppure un paio di giorni dopo, qualcuno si è fatto avanti per adottare Clove. Un paio di settimane più tardi è stato il turno di Nutmeg (Noce Moscata), ed a seguire una signora di New York s’è presa Cinnamon.

Allspice (Pepe di Giamaica), l’ultimo del gruppo, è rimasto per noi per un altro mese e mezzo, fino a due giorni fa. Certo, più rimangono e più ti ci affezioni, e non nascondo che quando è arrivato il momento di consegnarlo alla famiglia che lo voleva adottare, c’è scappata qualche lacrimuccia. Sunshine, mia moglie, ancora oggi si fa cogliere da momenti di nostalgia e non sa se vuole continuare ad accogliere altri gattini in affidamento temporaneo. Io, per cercare di riempire questo vuoto, sono andato a prenderne altri due al canile. Ma si sa che la “prima volta” è sempre speciale. E poi questi altri due hanno un carattere molto ma molto più timido, ed ancora scappano a nascondersi sotto i mobili appena ci vedono avvicinarsi.

Per me rimane comunque un’ottima occasione per dare a queste povere bestiole un tenore di vita più umano di quello che li attenderebbe stando in canile, chiusi dentro una gabbietta di un paio di metri quadrati 24 ore su 24, con gente che va e viene, animali che si lamentano, e via dicendo. E sto cercando di convincere Sunshine a continuare questo servizio di volontariato. Qualcuno potrebbe dire che forse la soluzione è adottarne uno noi, ma visto che entrambi lavoriamo, quando io dovrò tornare in ufficio a tempo pieno, rimarrà in casa solo soletto tutto il giorno, no? Tu ce l’hai un animale domestico? Che ne pensi? Ed in Italia esiste un servizio simile?

Commenti

  1. Nancy Ruhling
    ha scritto:

    Adopt 2 kittens so they can play with each other while you are at work. They don’t need near the attention that dogs need.

    Risposte al commento di Nancy Ruhling

    1. camu
      ha scritto:

      Hi Nancy, that’s the plan, as I was mentioning in my email 🙂 It’s true that you need at least two, so that they can play and stay active.

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