due chiacchiere

La ricchezza casearia americana

La scorsa estate, quando siamo venuti in Italia, non ho fatto caso all’offerta casearia disponibile nei supermercati della zona. Non so se le cose siano cambiate nel Belpaese rispetto a sedici anni fa, ma una differenza che ho sempre notato con il Paese dello zio Sam è la variegata moltitudine di prodotti derivati dal latte. E prima che qualcuno storca il naso, questo post non è inteso come una critica verso l’Italia, ma più come una curiosità con la quale ti troverai a fare i conti se verrai in vacanza da queste parti. A partire dal fatto che è molto difficile trovare il latte pastorizzato ad alte temperature UHT, che invece è la norma in qualsiasi supermercato da Siracusa a Belluno. Stando ad un articolo di Reader’s Digest di qualche anno fa, il motivo è da attribuire all’ossessione degli americani per le cose fredde (ne avevo già parlato l’anno scorso), ma anche al fatto che il sapore del latte UHT non è particolarmente gradito.

La varietà, secondo me, è anche dovuta al fatto che l’America è un crogiolo di culture, tradizioni ed etnie che si mescolano e si contagiano a vicenda. Potrai trovare formaggi stagionati italiani (che, stando al professor Grandi, sono fatti seguendo ancora la ricetta originale di tanti secoli fa, al contrario di quelli che si trovano lì) ma anche tanti tipi di formaggio svizzero, dal Baby swiss al Lacey Swiss, passando per il famoso Cheddar, che a quanto mi dicono dalla regia, è oramai disponibile anche nei supermercati italiani. Gli americani che vengono in Italia si stupiscono spesso del fatto che lì, in pratica, la Philadelphia è l’unica marca di formaggio di quel tipo, fino al punto da identificarlo con la marca stessa. Qui di formaggi cremosi ne esistono almeno una decina, spesso per via dell’accoppiamento con spezie o altri latticini. Il cream cheese, come si chiama qui, è il compagno ideale delle ciambelle di pane bagel, da acquistare negli appositi panifici (bagel store). Altri formaggi freschi molto diffusi sono: mozzarella, ricotta, feta, paneer, burro (con e senza sale), quark, chevre, queso bianco, cottage cheese, gouda, brie e camembert.

Passando ai derivati liquidi del latte, la panna ad esempio è declinata in base al contenuto di grasso. Un po’ come in Italia trovi il latte scremato, insieme a quello parzialmente scremato ed a quello intero, qui lo stesso concetto è applicato alla panna, che quindi sarà heavy cream (intera), half and half (metà latte, metà panna), ed infine light. Poi, aggiungendo un goccio di batteri da yogurt, si ottiene una panna cremosa chiamata buttermilk, che nonostante il nome, non contiene burro liquido tra gli ingredienti. Per il latte invece esistono un’infinità di sapori, da quello al cioccolato (quanti barattoli di Nesquik ho consumato da piccolo!) a quello alla fragola, per far contenti grandi e piccini. Senza contare quelli di origine vegetale, dal latte di soia al latte d’avena e di mandorle, che però non ha nulla a che fare con il latte di mandorle siciliano, s’intende.

La lista potrebbe continuare ancora per un bel po’, ma spero di averti dato un’infarinatura, così che tu possa giungere preparato alla sfida supermercato, una volta atterrato in America 🙂

Intanto, Buona Pasqua a tutti!

Commenti

  1. ha scritto:

    Io non so dove tu sia stato in Italia, ma nella mia zona si trovano una quantità di formaggi abnorne, di qualsiasi tipo. Ci sono decine di formaggi freschi (tutti quelli che citi tu, a parte un paio, più altri tipo il primosale). Anche di latte ormai si trovano tutti i tipi: di mandorla (non quello siciliano dolce), di soia, do avena, di riso, caprino, ovino, fresco, pastorizzato, intero, scremato, parzialmente scremato, alla fragola, al cioccolato… La prossima volta fai un giro più ampio… 🙂

    Risposte al commento di Samuele

    1. ha scritto:

      Si, immagino che ora l’offerta si sia ampliata. Io son cresciuto in Sicilia e poi mi sono trasferito in Toscana per l’università. Certo i formaggi locali non mancavano, dal caciocavallo ragusano al pecorino di Pienza, dal sapore più unico che raro, ma all’epoca non ricordo una gran quantità di altri latticini. Hai ragione, la prossima volta devo fare un giro più largo 😀

  2. ha scritto:

    Da che catena ti servi? Noi andiamo spesso da Smart & Final e li l’offerta è limitata in termini di formaggi freschi e quelli confezionati sono una pallida imitazione di quelli europei …
    Purtroppo sto avendo un’esperienza molto diversa dalla tua, almeno di andare da eatay e spendere un capitale.

    Risposte al commento di Andrea

    1. ha scritto:

      Stato che vai, catena che trovi 🙂 Lo ShopRite qui nel New Jersey è molto popolare, e visto che il Garden State è pieno di italiani, la scelta di formaggi è molto ampia. Forse la presenza asiatica in California, con la loro predisposizione a non tollerare i latticini, influisce sull’offerta nei supermercati? A volte andiamo da Whole Foods, ma in famiglia abbiamo dei gusti ben precisi, e raramente ci avventuriamo verso sapori diversi.

      Risposte al commento di camu

      1. ha scritto:

        Vero, può essere non ci avevo pensato.
        Devo ancora andare da Whole Foods e Walgreens. Vediamo se troverò qualcosa di decente 🙂

        Risposte al commento di Andrea
        1. ha scritto:

          Preparati a firmare un mutuo appena entri da Whole Foods 🙂 Però se hai Amazon Prime, ti fanno il 5% di sconto.

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