Sono a letto da un paio di giorni con un brutto raffreddore, che mi fa sentire tutto indolenzito e debilitato. Per fortuna avevo fatto il vaccino antinfluenzale a Novembre (gentile omaggio del datore di lavoro a tutti i suoi dipendenti). Pare comunque che il ceppo che è venuto fuori a Gennaio sia solo parzialmente coperto dal rimedio intramuscolare (alcune fonti dicono addirittura solo il 33%). E così, mentre il mal di testa mi impedisce di svolgere le più normali attività, mi chiedo a che serva a questo punto iniettarsi qualche microgrammo di mercurio (anche noto come Thimerosal, al centro di tante contestazioni in giro per il mondo), che stando ad alcuni studi dell’Ente americano preposto, è pure lievemente tossico. Vabbé, per quest’anno è fatta, ma l’anno prossimo un bel gesto dell’ombrello al medico curante (che mi ha caldamente suggerito di vaccinarmi) non glielo toglie nessuno.
Commenti
Vaccino? Non sai che è anatema?
A che pro a quest’età? Il datore di lavoro lo offre perché calcola di guadagnarci in produttività (meno assenze), mica perché ti vuol bene. Rifiuta, rifiuta…
Ciao,
Emanuele
Risposte al commento di Emanuele
Si, quando ero in Italia il mio medico diceva la stessa cosa: sei giovane e forte, al diavolo i vaccini (uno di quei dottori toscanacci dalla battuta sempre pronta). Qui se lo fanno praticamente tutti, quindi si tratta anche di peer-pressure 🙂
Magari in futuro cambierò idea ma da quando ho smesso di vaccinarmi contro l’influenza la mia mia situazione è migliorata. Centomila altri malanni ma l’influenza no! 😉
Forse più che vaccini a gogò servirebbe seguire una vita sana ed accettare qualche eventuale giorno a letto.
Il vaccino anti-influenzale serve soprattutto a chi ha delle patologie croniche di base per cui un influenza aggraverebbe la condizione di partenza portando complicanze, infatti l’influenza di per se non sarebbe grave se non per le complicanze che può determinare. Inoltre se uno non ha problemi a perdere giornate di lavoro o altro e può stare a casa qualche giorno a riposo….Si dovrebbe vaccinare soprattutto il personale sanitario (ed è il primo a non farlo), non solo per non ammalarsi, ma per non trasmettere la malattia agli assistiti, poiché in quanto tali probabilmente hanno patologie croniche o acute per cui un influenza potrebbe portare a complicazioni. Sarebbe una vaccinazione etica. Diciamo che in generale le vaccinazioni, servono in sanità pubblica non solo per coprire l’individuo ma per non far circolare il virus/batterio in modo tale che chi è più debole e non è vaccinato per motivi di salute o per motivi socio-economici, può essere protetto. Per quanto riguarda il thimerosal se fai il vaccino, mangi una volta in meno il pesce e fai pari!
Risposte al commento di giglio
@giglio: grazie per il dettagliato commento, sono certo sarà utile ad altri che passano da queste parti per capire come comportarsi. Per quanto mi riguarda, non avendo patologie particolari, ne farò volentieri a meno quest’autunno.
Eppure io non ho mai fatto il vaccino e da un po’ non lo faccio neanche ai miei figli.
Non so se faccio una cosa giusta o sbagliata, ma confido molto negli anticorpi 😛
Risposte al commento di Simona
@Simona: ognuno si prende le proprie responsabilità, però devi essere consapevole che i tuoi figli se non si ammalano, sarà per le buoni condizioni fisiche e igieniche, quindi anche per la capacità di produrre anticorpi, ma sicuramente anche per gli anticorpi dei vaccinati che impediscono al virus/batterio di circolare: immunità di gregge.