No, non voglio parlare della trasmissione di Rete4 condotta da Alessandro Cecchi Paone. Altrimenti avrei usato la categoria TV e Cinema, non trovi? La macchina del tempo ce l’abbiamo in casa nostra, nascosta in un cassetto che viene aperto soltanto durante le pulizie di stagione. Così è capitato a me, mentre buttavo via della roba vecchia per liberare spazio in casa: da un cassetto è sbucato fuori un mio quadernetto delle scuole medie e superiori, ed un raccoglitore che addirittura risale alla scuola elementare. In diretta dal passato, anche una foto che mi ritrae in versione “occhialoni da topo di biblioteca”, con le facce dei miei compagni di classe che quasi non ricordavo più.
Tra i fogli rinvenuti durante questa spedizione archeologica, alcuni pezzi di miei diari cartacei, precursori di questo blog, in tempi in cui ancora se dicevi “internet” la gente non capiva di cosa stessi parlando. Ricordo ancora la prima volta che tornai al mio paesello per le vacanze natalizie, alla fine del primo quadrimestre universitario. Ero uno dei pochi fortunati ad avere accesso ai gruppi di discussione, alla posta elettronica, al gopher, antesignano del moderno web. Mentre ancora i modem andavano a 33 kilobit al secondo, e costavano un sacco di soldi. Come anche la connessione: Videonline (da cui poi nacque l’odierna Tiscali) permetteva di far materializzare sullo schermo del proprio computer pagine che si trovavano dall’altra parte del mondo. Bastava questo per far rimanere amici e parenti a bocca aperta.
Adesso la foto è tornata nel suo cassetto, pronta ad essere riscoperta fra qualche anno, insieme ai miei manoscritti che, chissà, un giorno potrei trasformare in versione digitale. Ma cosa penserebbe il “me stesso” dell’epoca, se sapesse come si sono evolute le cose nel frattempo?