due chiacchiere

La piccola distribuzione

Ieri mi si è fulminata la lampadina del bagno. E fin qui direi che non c’è nulla di interessante per la collettività. Oggi pomeriggio, vinto dalla pigrizia, anziché andare al supermercato fuori città, ne ho comprata una nuova al negozietto sotto casa: che me l’ha fatta pagare 1,50 euro contro circa la metà che costava al supermercato. E poi mi dicono che la piccola distribuzione lamenta un calo della clientela a discapito delle grosse catene commerciali: capisco che i costi di un piccolo negozio sono mediamente superiori, ma perché l’uomo della strada deve pagare lo stesso oggetto il doppio del prezzo? Ok, la marca è diversa, ma in entrambi i casi non si tratta di un grande marchio noto.

Arrotondamento misterioso 

Io non ho nulla contro i commercianti, persino mia nonna aveva un negozio di generi alimentari in paese, prima che io nascessi. Ma già quando leggo che capita spesso uno strano fenomeno di arrotondamento per difetto dello scontrino, mi rendo conto di quanto sia questo il Belpaese dei soliti furbetti. Per lo meno la grande distribuzione le tasse le paga, non mi è mai capitato di vedermi applicare un prezzo a fronte di un importo diverso. Diranno i soliti controcorrente: è colpa dello Stato, che tartassa i poveri commercianti. E si finisce nel classico vortice senza fine: se la gente non evadesse le tasse, il Governo avrebbe maggiori liquidità, e abbasserebbe i tributi.

Commenti

  1. damned69 ha scritto:

    Pover’uomo.
    Ormai è difficilissimo combattere con la grande distribuzione e (paradossalmente) se non facesse così non camperebbe, anche se credo che non ne abbia molto davanti.

    il mercato funziona così.
    quell’uomo ha (ed aveva) un tozzo di clienti, e grazie a questi deve (doveva) portare la pagnotta a casa.

    ora è arrivata la mega distribuzione con i suoi costi bassissimi, fa parte dell’evoluzione, della globalizzazione di quello che vogliamo ma ora funziona così.
    Ed il povero negoziante soffre, ansima, boccheggia…
    Anzi… noi siamo ancora più soddisfatti vedendo che l’ultimo aggeggio l’abbiamo pagato molto meno che in quel negozietto.
    questi negozietti son messi male, molto male, spero solo che riescano ad arrivare alla pensione.

  2. agb ha scritto:

    Secondo me alcuni negozi non sono messi male e troppe persone non fanno lo scontrino. Qualche tempo fa (non ricordo dove purtroppo) ho letto quanto dichiarano mediamente certe categorie di commercianti ed erano cifre inverosimili, perché se fossero vere alcuni sarebbero già senza casa e molto magri. 😉
    Io ultimamente ho deciso di chiedere lo scontrino fiscale quando non me lo fanno spontaneamente, almeno nei casi in cui questo non comporta troppa fatica! 🙂

  3. camu ha scritto:

    Oggi al corso di economia che seguo, il professore ci ha parlato proprio dei meccanismi che consentono alla grande distribuzione di crescere bene: acquistano la merce dai fornitori con pagamento medio dopo 30 o 60 giorni, e la rivendono nel giro di una settimana con pagamento “a pronti” come si dice in gergo. In questo modo per più di un mese trattengono somme non proprie, che sfruttano opportunamente creando investimenti, senza dover ricorrere ai prestiti delle banche. Beh, se i piccoli negozi avessero più coraggio, potrebbero farlo anche loro, penso.

  4. Gianluca ha scritto:

    Possibile che nel 2007 ci siano ancora persone che non trovano meglio da fare che criminalizzare il piccolo lavoro autonomo?
    Certo che i lavaggi di cervello fatti dai vari politicanti funzionano
    Come si fa a paragonare il prezzo di una lampadina comprata nel negozio sotto casa, con quello della grande distribuzione.
    I piccoli commercianti comprano anche 1 – 5 – 10 pezzi, mentre la grande distribuzione ne compra stock da milioni di pezzi, che poi distribuisce in tutti i punti vendita, comprandole direttamente dalla Cina, inoltre vi costringe a comprarne almeno 2
    Il piccolo commerciante, che le compra in minime quantità, oltre a pagarle molto di più, te ne vende una, quella che ti serve, e poi ti spiega, te la cambia se hai sbagliato l’ acquisto ecc.
    Il piccolo commerciante è distriminato e TARTASSATO vedi http://www.maritv.net/Studi-di-settore.htm
    e se qualcuno si dimenticasse uno scontrino,( come avete evidenziato) paga ugualmente le stesse tasse,
    mentre la grande distribuzione non ha questi vincoli e per di più viene agevolata ( dopo che ha messo sul lastrico migliaia e migliaia di picccoli commercianti) addirittura con la trovata degli “scontrini non fiscali”
    Sappiamo bene tutti chi paga le tasse e chi no, i piccoli commercianti e artigiani strapagano, sono quindi offeso e amareggiato quando leggo queste notizie diffamatorie in giro per il web o sulla bocca dei politici di un certo colore

  5. camu ha scritto:

    Ciao Gianluca, sono solo parzialmente d’accordo con quello che dici. Che la piccola distribuzione abbia le sue colpe, lo dimostra un fornaio di Frosinone, facendo vedere che il pane può essere venduto ad un euro al chilo, senza troppi fronzoli. Capisco che la grande distribuzione abbia dei margini differenti, per le quantità che compra e per l’arma di “ricatto” che si trova a gestire nei confronti delle aziende produttrici. Ma ciò non giustifica rincari stratosferici nella piccola distribuzione: come mai in Spagna ad esempio un chilo di pane lo compro a quasi la metà che in Italia, al negozietto sotto casa? Vuol dire che qualcuno ci sta marciando sopra!

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