due chiacchiere

Pasquale Sciarappa, un pugliese in America

Dato che ieri ti ho parlato di un italiano che ha fatto successo nel Paese a stelle e strisce, oggi vorrei segnalarne un altro che seguo con piacere. Nell’era dell’effimera notorietà che i giovani inseguono sulle piattaforme social come TikTok, che dura giusto il tempo di un breve balletto sculettante, fa piacere vedere che qualcuno riesce ancora a ritagliarsi il suo angolino di popolarità per la genuinità dei contenuti, piuttosto che per le fattezze fisiche messe in bella mostra. È il caso del signor Pasquale Sciarappa, uno chef pugliese emigrato tanti anni fa in un paesino del New Jersey, che ha saputo preservare il legame con la sua terra natia nelle tradizioni che continua a portare avanti in famiglia. Un vero e proprio personaggio come oramai, sfortunatamente, non se ne vedono tanti in giro, con il suo forte accento italiano, i suoi modi di fare semplici ed a tratti rustici, ma sempre veraci e divertenti. Il suo canale YouTube è pieno di ricette, che lui stesso presenta passo passo, dopo aver salutato i suoi spettatori con il suo inconfondibile Hello everybody!

A me ricorda tanto un nostro amico di famiglia, Pasquale anche lui, però originario di San Bartolomeo in Galdo, in provincia di Benevento. Ne avevo brevemente accennato una decina d’anni fa, quando ancora trovavo il tempo e le forze per fare il vino casalingo con mio suocero. Ora con tutti gli acciacchi che mi ritrovo, il gastroenterologo mi ha categoricamente proibito l’uso di alcolici (eh, non ne parliamo che è meglio), quindi abbiamo smesso di farlo. E poi qualche anno fa ci siamo trasferiti ad un’oretta di distanza da dove abita, ed abbiamo un po’ perso i contatti.

Tornando al signor Sciarappa, mi ha fatto piacere vedere come, insieme ai suoi figli, si sia inventato un business online grazie alla sua italianità. Nei suoi video, non spiega soltanto ricette di cucina passo passo, ma si avventura anche in imprese come preparare la salsa di pomodoro per la stagione (ma in Italia, c’è qualcuno che ancora lo fa?), o potare il suo albero di fico, che qui è considerato uno stereotipo associato agli italiani “di vecchio stampo”, che sulle navi si portavano persino gli alberelli dal proprio paesino. Il fico, in particolare, rappresenta una sfida che solo gli impavidi possono affrontare, dato che nel New Jersey le temperature scendono sotto zero in inverno, e la pianta va tenuta o in garage, o sotterrata per farla svernare. Ma la soddisfazione di poter assaggiare questi frutti introvabili ogni estate, non ha prezzo.

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