due chiacchiere

Questa l’ho già sentita

Qualche tempo fa si discuteva sul mio blog delle leggi sulla presunta “privatizzazione” dell’acqua. I miei lettori sono intervenuti in massa, per l’occasione, finendo col precisare che il problema non è nella legge, ma negli Italiani 🙂 Adesso, leggendo il blog di Silvana, ritrovo lo stesso ragionamento per il nucleare. Questo mi fa riflettere: ma quindi in Italia non si può proprio far nulla oramai? Il Belpaese è davvero nelle mani della gente che non vuole farlo progredire, della gente che “fa paura” perché non è in grado di gestire una cosa secondo i criteri più moderni? Mi pare un circolo vizioso dal quale non si uscirà mai, e che farà piombare l’Italia nell’inevitabile baratro dell’arretratezza. La politica del furbastro pronto a fregare il prossimo (sfortunatamente sostenuta ed osannata anche dal mezzo televisivo) sta creando più danni di quanto non c’immaginiamo. Davvero è questa l’eredità che vogliamo lasciare alle generazioni future? Più guardo all’Italia, e più mi immagino un avvenire stile Robocop, con città infestate da malviventi e gente trincerata in casa.

Ecco intanto un passaggio dell’intervento di Silvana che trovo particolarmente illuminante

Non è che io abbia paura pregiudizialmente del nucleare; mi fa proprio paura il nucleare in Italia. Ma, mi dicono, avevamo il Superphenix in Francia a due passi dalle Alpi! appunto ma è in Francia. Perché io immagino, realisticamente, a cosa sarebbe una centrale gestita in Italia; magari con amministratore delegato un Geronzi, un Montezemolo, un Tronchetti Provera o magari anche un Trota.

Ma quel che è ancora peggio immagino il secolare (che proprio secoli durano) problema delle scorie smaltite dalla camorra, dalla mafia, dalla ‘ndragheta, magari messe sotto appena un paio di metri di terra senza alcuna protezione, scorie che vanno ad inquinare le falde acquifere, i terreni su cui coltivano i pomodori ed il foraggio che mangeranno le bufale di cui mangeremo la mozzarella. Oppure peggio ancora, in un italico colpo di genio, stipate nel Vesuvio o nello Stromboli, che vuoi che si mettano ad eruttare proprio adesso, che sono anni ed anni che non si muovono?

Commenti

  1. Francesco
    ha scritto:

    Come non convenire con Silvana? Sino adesso non vedevo la necessità di sottrarre il nucleare alla gestione della cosa pubblica italiana, ma alla luce dei recenti sviluppi mi sembra l’idea più sensata.

    Assistiamo silenti a troppe assurdità, il problema è che è molto efficace il divide et impera, una vera protesta troppe opposizioni (spesso insensate) in seno alla popolazione stessa: chiunque voglia impedire inutili scempi rischia di trovarsi tacciato di arrestare il progresso e di voler proteggere interessi peronali.

    E allora l’uomo sta zitto.

    Complimenti

    Francesco

  2. Sgarro
    ha scritto:

    Non ho capito bene la tua posizione ma ti spiego per bene la mia 🙂
    Decisamente no.
    Devi capire che oltre i vari motivi strettamente politici (la mafia non chiede altro) e lavorativi (decisamente ho paura del nucleare in Italia guardando tutta la cronaca sulle morti bianche ecc.) io sono molto vicino alla questione, in quanto pugliese. Le ultime elezioni avrebbero praticamente segnato la costruzione o no del nucleare. A me non sembra giusto piazzarci la centrale tra capo e collo.
    A) non volevano il federalismo fiscale? Non ci dicono sempre che noi terroni non valiamo niente ecc.?
    B) la puglia è una grande fornitrice (se non la maggiore) di energia “pulita”. Noi siamo pieni di centrali eoliche e solari, perchè affidarci anche il problema del nucleare?
    Infine, scusa, ma tempo fa non ci fu un referendum in proposito? Quali furono i risultati?

  3. ha scritto:

    L’Italia non va da nessuna parte proprio perchè qua si applica il non fare, come se non facendo una cosa non si sbagli!

  4. camu
    ha scritto:

    @Francesco: verissimo, il divide et impera è la regola per eccellenza in Italia, ma la cosa più triste è che adesso è la popolazione stessa ad applicarla!
    @Sgarro: la mia posizione è che condivido quello che ha detto silvana, il nucleare non è male di per sé (come non lo era la legge sulla “privatizzazione” dell’acqua) ma è l’uso che se ne farebbe in Italia. E lo stesso concetto si applica a molte altre cose: ponte sullo stretto, esposizione universale di Milano 2015, olimpiadi e via dicendo. Riguardo al referendum, non puoi venirmi a dire “la decisione popolare non si tocca”. Anche le donne, cento anni fa, non potevano votare per decisione “popolare”, eppure i tempi sono cambiati e le idee pure. Il nucleare 20 anni fa non era sicuro come lo è oggi, la tecnologia è avanzata e le centrali in Europa sono spuntate come funghi. Per carità, non dico di essere a favore di questa tecnologia IN ITALIA, anzi! Però non venitemi neppure a citare il referendum, è una storia vecchia 🙂
    @Piero_TM_R: hai colto esattamente quello che volevo dire!

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