Venerdì scorso, per San Valentino, non me la sono sentita di scrivere un post, per ovvie ragioni. Sono periodi un po’ concitati, in cui ho bisogno di ritrovare un po’ di serenità ed equilibrio interiore. Il blog mi aiuta a distrarmi, ma ho sempre la sensazione di non avere mai abbastanza tempo, o che il tempo scorra più velocemente del solito (siamo al 17 febbraio e mi pare fosse ieri che guardavamo questo 2025 cominciare a mezzanotte). Poi ci si mette anche il meteo, che puntualmente ogni fine settimana ci ha riservato maltempo, sotto forma di nevicate, temperature ben al di sotto dello zero, e via dicendo, a mettermi i bastoni fra le ruote quando vorrei avere un momento di relax e fare, che so, una passeggiata da qualche parte. Qualche settimana fa, comunque, non mi sono lasciato intimidire dalle temperature gelide, e sono andato a visitare un tempio hindu che hanno aperto da poco ad un’oretta di strada da casa mia: Swaminarayan Akshardham.
Il tempio Swaminarayan Akshardham di Robbinsville, nel New Jersey, è un magnifico centro spirituale e culturale costruito dalla BAPS (Bochasanwasi Akshar Purushottam Swaminarayan Sanstha), un’organizzazione religiosa e socio-spirituale appartenente alla tradizione Swaminarayan dell’induismo. Un po’ come per i cristiani esistono varie denominazioni (cattolici, protestanti, evangelici, ecc), più o meno lo stesso capita all’interno dell’induismo. Fondata nel 1907 da Shastriji Maharaj, la BAPS segue gli insegnamenti di Bhagwan Swaminarayan, un riformatore spirituale vissuto tra il XVIII e XIX secolo in India. L’organizzazione è dedicata alla spiritualità, al servizio sociale, alla cultura e all’educazione, con una forte enfasi sulla disciplina personale, la devozione e il servizio alla comunità.

Inaugurato ufficialmente nel 2023, quello che hanno costruito in New Jersey è il più grande tempio indù fuori dall’India ed è noto per la sua splendida architettura in marmo scolpito a mano, oltre che per la sua atmosfera di pace e spiritualità. La particolarità, come mi spiegava uno dei simpaticissimi custodi con cui mi sono messo a chiacchierare, è che i marmi provengono da varie nazioni: Italia, Grecia, Turchia, Cina e Bulgaria. I blocchi sono stati spediti in India per essere scolpiti, e poi spediti qui nel New Jersey per essere installati all’interno del tempio. Le parole non possono neppure lontanamente fare giustizia allo splendore che ti troverai di fronte, alla delicatezza di ogni colonna scolpita nei dettagli più piccoli (fino al contorno delle unghie dei piedi delle statuine intarsiate).
Io sono letteralmente rimasto a bocca aperta ad ogni passo all’interno del tempio (l’esterno non l’ho visitato perché faceva troppo freddo), e penso che ci ritornerò volentieri. L’ingresso è gratuito, su prenotazione. Bisogna togliersi le scarpe all’ingresso (da mettere in appositi armadietti) e non è possibile scattare fotografie (questa qui sopra l’ho presa dal loro sito). Una mostra interattiva in una grande sala, spiega ai visitatori le basi della religione, i principi salienti, ed il significato di alcune delle intarsiature che si possono ammirare in giro per il tempio. Insomma, se stai pensando di fare un viaggio a New York, non sottovalutare l’idea di visitare questo luogo incantato, dato che si trova a solo circa un’ora di macchina dalla città.
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