due chiacchiere

Archivio del mese di febbraio 2010

Disintossicarsi da Facebook

Qualche settimana fa mi ha contattato privatamente uno dei lettori di questo blog, anzi per l’esattezza una lettrice, per condividere il suo senso di frustrazione nell’essere stata disabilitata da Facebook perché non usava il suo “vero” nome e cognome ma uno pseudonimo che l’ha sempre contraddistinta. Questa, in effetti, è una cosa che io non ho mai capito di quella rete sociale dove la gente costruisce fattorie: che differenza fa, dal loro punto di vista, se creo un account sotto il mio vero nome o come Mario Rossi. Voglio dire, come fanno a controllare che le credenziali che io sto usando corrispondono al vero? Fintanto che non uso la piattaforma per cose illegali, il nome non è che una delle tante etichette che ci portiamo addosso, che sia reale o inventato. La lettera di FB, così si firma la lettrice, mi porta poi a riflettere sull’ampio discorso della “disintossicazione”, roba per la quale in Cina ci sono dei veri e propri centri di recupero! Leggi il resto di Disintossicarsi da Facebook

La neve dei sobborghi

Un paio di settimane fa qui ha nevicato come forse capita una volta ogni due o tre anni: 30 centimetri di neve compatta accumulati nel giro di una notte. Della serie, la sera prima siamo andati a letto che tutto era scuro, e la mattina dopo era tutto bianco. Tanto che quasi tutti i luoghi di lavoro hanno concesso una “vacanza fuori programma” con una chiusura straordinaria degli uffici. Per me è stata una giornata di riposo, ma anche di spalare neve sul vialetto del garage di casa. Avevo fatto un video con la mia telecamerina portatile, il giorno dopo, ma non avevo ancora trovato il tempo di pubblicarlo. Eccotelo qui: una nuova puntata della serie “a spasso per i sobborghi del New Jersey” 🙂 Leggi il resto di La neve dei sobborghi

Una placida signora dai colti sbagli

Devo confessarlo, vado corteggiando i due blogger di oggi, per avere una loro intervista doppia, da lungo tempo. Ma la vita di uno scrittore di diari, è risaputo, è sempre piena d’impegni. E quindi non ero ancora riuscito a convincere questi due preziosi ospiti a venirmi a trovare nel mio salotto virtuale. Poi si deve essere verificato un qualche allineamento di corpi celesti, che ha propiziato le loro risposte, e così eccoci qui. Ultimamente tutti gli invitati stanno un po’ latitando troppo, quindi temo di non riuscire a garantire il regolare appuntamento settimanale. Ma dopo aver messo a segno l’intervista doppia di oggi, credo di potermi ritenere “sazio” per un po’… Ok, dopo tutta questa suspense, non mi resta che dare un caloroso benvenuto a Placida Signora e Colti Sbagli. Leggi il resto di Una placida signora dai colti sbagli

Una nuova mappa autoreferenziale

Da un po’ non si vedeva spuntare in rete una di quelle mappe piene di linee e pallini che rappresentano la “topografia” della blogosfera italiana. L’aveva fatto qualche anno fa Nova24 (pare che l’immagine non sia più disponibile, ma io da qualche parte ho sempre il poster a tutta pagina che uscì nell’edizione cartacea), e ci riprova oggi Vincos, usando i dati di Blogbabel e Vox Populi, che rimangono (critiche e vendite su eBay a parte) i punti di riferimento per monitorare il chiacchiericcio nella rete italica. Sinceramente non mi è chiara l’utilità di questi studi, se non per ragioni demografiche e vagamente sociologiche, ma è sempre divertente vedere se il proprio blog c’è. Io devo aver perso almeno due decimi di vista (e dire che già me ne manca parecchia), ma alla fine sono riuscito nell’impresa di trovarmi. Sono in buona compagnia, accanto a Robin Good, Pandemia, Tagliablog, ed altri. Leggi il resto di Una nuova mappa autoreferenziale

Marcare correttamente i contenuti

Sin da quando questo blog è nato, sono sempre stato “fissato” con la corretta marcatura semantica dei contenuti. Per carità, nulla di particolarmente complesso: mi piace semplicemente marcare gli acronimi come tali (dandone, quando possibile, la dicitura estesa), le parole in lingua straniera (anche se ho rinunciato oramai a marcare web, link e blog, ad esempio), le abbreviazioni ed avvisare il lettore che una pagina a cui faccio riferimento è in una lingua straniera (con l’attributo HREFLANG). Oltre ovviamente a fornire una descrizione di senso compiuto per ogni articolo ed una manciata di parole chiave, non particolarmente ottimizzate per la SERP (lo ammetto quello non è stato mai il mio mestiere). Sono tutti piccoli accorgimenti che colgono i famosi due piccioni con una fava: rendere le pagine più accessibili, e far contento Google. Già, perché una cosa di cui sarò sempre convinto è che maggiore accessibilità implica miglior search engine optimization, sempre. E chi dice che investire in accessibilità è solo tempo e soldi buttati, si sbaglia di grosso. Leggi il resto di Marcare correttamente i contenuti

Un plugin davvero efficace

Da Settembre 2009 ad oggi, il mio piccolo aiutante di Akismet, un plugin che ho pubblicato in collaborazione con BigThink.it qualche mese fa, ha ridotto del 90% i commenti di spam che infestano questo blog 🙂 Non male per un accrocchio di una manciata di righe di codice. Si è trattato di un esperimento condotto con metodi spartani (il plugin non dispone di un pannello di configurazione “carino”, ahimè) ma che sembra aver dato i suoi buoni frutti. Analizzando il grafico di Akismet, ho notato che è molto efficace contro gli attacchi in un breve lasso di tempo, che poi sono le classiche “ondate” di spam a cui assistiamo di tanto in tanto.

Una tabella che riassume alcune delle statistiche raccolte dal plugin

Parla con la mia mano

Solo chi ha superato la soglia degli ‘enta, mi rendo conto, ha potuto apprezzare all’epoca direttamente sullo schermo di un cinema, uno dei capolavori americani della fantascienza: Terminator. In cui il mitico governatore della California, all’epoca tutto muscoli e mascella, in  una scena diceva al nemico di turno talk to the hand.  Un modo di dire che non s’usa più, ma che all’epoca voleva intendere qualcosa tipo “non ho voglia di starti a sentire in questo momento, quindi se proprio vuoi continuare a parlare, dialoga con la mia mano” 🙂 Ed oggi proprio dei modi di dire (sayings, appunto) voglio parlare nel mio appuntamento periodico con l’inglese. Rimanendo in tema di chiacchiere, se vuoi lasciar intendere al tuo interlocutore di togliersi dalle scatole, dopo avergli gentilmente detto di interloquire con la tua mano, gli dirai get lost, o se proprio l’irritazione ha raggiunto il limite, go to hell. L’inferno, specificatamente, è un intercalare rafforzativo che troviamo in altre espressioni: shut the hell up, what the hell are you doing (o la versione politically correct, what the heck are you doing). Leggi il resto di Parla con la mia mano

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