due chiacchiere

Archivio del mese di gennaio 2012

Hallaca, un piatto di natale venezuelano

Un ramo della famiglia della moglie ha radici venezuelane. Così quando ci hanno invitato a casa loro per la vigilia di capodanno, abbiamo avuto modo di assaggiare alcune specialità tipiche del luogo: la arepa, la hallaca e le immancabili empanadas, di cui ti avevo parlato non molto tempo fa. La arepa è il pane venezuelano, fatto con una massa di farina di mais. Una specie di focaccia toscana alla cecina (ma con il granturco al posto dei ceci), che può essere cotta al forno, alla griglia o fritta. La hallaca (pronunciato aiacca) è il piatto tradizionale del Natale, quello che da noi sarebbe il cotechino. La particolarità è nella preparazione: il cibo viene infatti avvolto in una foglia di banano, legata con uno spago e cotta per più di un’ora in acqua non salata.

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Fra qualche ora si torna alle origini

Sembra ieri che abbiamo aperto le bottiglie di spumante per brindare al nuovo anno, e già ci siamo liquidati il mese di Gennaio. Di questo passo l’estate arriverà prima che ce ne rendiamo conto. Vabbè, per consolarti ti ricordo che da domani andranno “in onda” i colori del mese di Febbraio. Se sei nuovo da queste parti, devi sapere che il mio sito cambia colore con il passare del tempo. Per il mese in arrivo, qualche anno fa, alcuni lettori di vecchia data dissero di avere nostalgia dei colori originali, quelli con cui questo spazio è nato più di sei anni fa. Decisi così di esaudire la loro richiesta: un modo per ricordarmi da dove sono venuto 🙂 Vediamo che effetto fanno sul nuovo template.

Viva l’Europa che si sente unita

Quanti anni sono che l’Europa tenta di riunire sotto la stessa bandiera le tante diverse culture che la compongono? Tanti, forse troppi. Il sogno di diventare come l’America o l’India, comunque, mi sembra più che altro un’utopia, se ancora nel 2012 si leggono cose come questa. Se poi aggiungiamo la gente le piccole frange di estremisti che bruciano le bandiere italiane in Sicilia, ed i leghisti che si fanno il parlamento del nord, la frittata è fatta.

La doccia italiana in America

La mia ricetta delle tartine alla nutella ha involontariamente alimentato un acceso dibattito sulla percezione degli italiani all’estero (mai sentito parlare di Jersey Shore?) e di certi stereotipi. Così mi è venuto in mente un modo di dire che imparai appena arrivato sul suolo americano. Se ti capitasse un giorno di fare un salto oltreoceano, e sei un maschietto, attenzione quando conoscerai una ragazza: se ti dice che ti sei fatto un puertorican/italian shower, non è un buon segno. Potrebbe sembrare un insulto razzista, ma è semplicemente un modo di dire: la doccia italiana consiste, di fatto, nel non farsi la doccia dopo una giornata di sudore e fatica, ma spruzzarsi giusto un po’ di profumo per coprire gli odori del proprio corpo. Non è dato sapere se i portoricani lo facciano veramente, certo conosco alcuni italiani che applicano questo metodo.

Tartine alla nutella con banane

Come ho già fatto in passato, l’intervento di oggi è un cross-over tra due stanze del mio blog: l’angolo del corso d’inglese e la cucina. Ti propongo una ricetta che ho visto l’altro giorno in tv, su uno di quei canali pubblici dove cuochi italiani insegnano agli indigeni l’arte del saper cucinare. Un dolce sicuramente non leggerissimo, ma che diventa una vera bomba di gusto da far esplodere nella propria bocca ed in quella dei propri amici, durante una serata in compagnia passata giocando a carte o guardando una partita in televisione. Ed il corso d’inglese che c’entra, diranno i miei piccoli lettori. Il mistero è presto svelato: oltre alla preparazione scritta, ti propongo il video originale della trasmissione a cura di Mary Ann Esposìto. Leggi il resto di Tartine alla nutella con banane

Piano, che soffro di vertigini

Sono rimasto davvero colpito dal positivo riscontro che sta avendo il mio plugin per le statistiche, WP SlimStat. Ho rilasciato da poco la versione 2.6, che introduce varie novità e corregge alcuni problemi: in un solo fine settimana è stata scaricata più di 4000 volte, più di 2000 nelle 24 ore iniziali, 130.000 da quando è presente sul repository di WordPress. Numeri alti a cui non ero abituato, e che sono per me la vera ricompensa per i quasi due anni investiti nel perfezionare, migliorare ed ottimizzare questo plugin. Il merito è ovviamente della comunità che in tutto questo tempo mi ha dato un sacco d’idee e suggerimenti su funzionalità da aggiungere. Tra tutti, Davide ha avuto la pazienza di seguirmi mentre implementavo le sue idee, di testare e far crescere WP SlimStat fino ai livelli dei più blasonati Statpress o Wassup. Ma anche i ragazzi di WordPress Italia, che l’hanno incluso nella loro distribuzione extralarge. E poi che questo plugin sia il migliore, non sono soltanto io a dirlo 🙂

Open sans, il font più pulito che ci sia

Il mio spirito creativo sempre pronto a sperimentare non trova mai riposo, questo s’era già capito da un pezzo. E così, prendendo spunto da una chiacchierata con il mio amico Trap, ho introdotto un nuovo font per il testo degli articoli. Sfogliando la libreria messa a disposizione da Google Web Fonts, ho fatto diversi esperimenti prima di decidere quale carattere si sposasse meglio con il resto del tema. Da anni il buon vecchio Trebuchet MS aveva svolto egregiamente il suo compito, e mandarlo in pensione non è stato facile. Cercavo un font senza grazie (o sans serif, come dicono quelli che hanno studiato), dato che molti studi associano a questa categoria una leggibilità maggiore, quando si tratta di pubblicazioni per il web. La pulizia anche sui dispositivi mobili era un’altra caratteristica, e la crenatura (o comunque il suo equivalente digitale) che non volevo troppo compatta. Alla fine ho scelto Open Sans, che mi sembra dare una sensazione di respiro profondo, di ariosità e freschezza, senza ammassare caratteri insieme come in altri casi. Che ne pensi? Leggi il resto di Open sans, il font più pulito che ci sia

Tagliamo le tasse ai ricchi, non ai poveri

In questi giorni, con l’avvio delle primarie nei vari Stati dell’Unione, si riscalda la campagna elettorale per le presidenziali americane del prossimo Novembre. Tra i grandi favoriti del momento c’è Mitt Romney, colui che perse la sfida interna al partito con McCain quattro anni fa. L’altro giorno ascoltavo uno dei tanti dibattiti tra i vari candidati (quello che in Italia cercarono di emulare tristemente ai tempi di Prodi contro Berlusconi al cospetto di Vespa), in cui la parola magica per tutti era il “taglio delle tasse” per le imprese. Romney ha raccontato una bella storiella, che quasi quasi ha convinto anche me 🙂 Leggi il resto di Tagliamo le tasse ai ricchi, non ai poveri

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