Ogni anno, con l’inizio della bella stagione, tiro fuori la mia pentola a “cottura lenta” (non so se in italiano esista un nome più appropriato) per preparare lo yogurt, di cui vado particolarmente ghiotto. D’inverno ho provato più volte, ma non importa quanto tenga al calduccio il prezioso contenuto, non sono riuscito ad ottenere risultati soddisfacenti dai miei amici batteri. Quest’anno, comunque, per non farmi cogliere impreparato a quest’appuntamento, mi sono anche munito di termometro per i cibi. Che mi consente di monitorare la temperatura del latte prima di aggiungervi lo yogurt madre. Stando ai siti del settore, infatti, la temperatura del latte deve salire lentamente da circa zero gradi (frigo) a 58 gradi centigradi, al di sotto del punto di ebollizione. Poi altrettanto lentamente (almeno 2 ore) la si fa scendere fino a 40 gradi, ideale per i batteri che avranno almeno 8 ore per fare il loro lavoro. Un processo che richiede un’intera giornata, ma i cui risultati anche per quest’anno non mi hanno deluso per nulla finora.
Commenti
Caigo ha scritto:
Con i problemi elettrici che hai avuto nei giorni scorsi (leggi: frigorifero>latte>black out…)fare lo yogurt rischiava di diventare un’impresa titanica 🙂
E adesso? Lo consumi al naturale o ti sbizzarrisci nell’aromatizzarlo ?
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camu ha scritto:
Già, la mancanza di elettricità certo non aiutava 🙂 Riguardo agli aromi, in genere lo consumo sulla frutta fresca dopo cena o con un cucchiaio di miele.
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Caigo ha scritto:
@camu: Slurp! 😀
gilda ha scritto:
Fine buongustaio,ciao Gilda
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camu ha scritto:
@gilda: benvenuta 🙂