Lo confesso, ascoltando di tanto in tanto il telegiornale italiano che trasmettono sulla Rai International, mi viene proprio da sorridere: ma ancora i ministri di questo Paese stanno a discutere quale sia la valenza dell’inno nazionale, se la schiavitù citata sia quella messa al bando dalle convenzioni internazionali o cos’altro. Se proprio volessi aggiungere un ennesimo motivo alla lunga lista che mi ha portato ad andarmene dall’Italia, questo è uno di quelli buoni: la scarsa passione per i simboli della patria. Se qui in America un ministro si permettesse di parlare male della bandiera o dell’inno, prima lo manderebbero via a calci nel sedere, e poi lo farebbero espatriare. Qui sono talmente attaccati a questo che non puoi fare un passo senza scorgere una bandiera americana da qualche parte.
Ed è giusto così: l’unità nazionale, non il “nazionalismo estremista” di cui tutti hanno paura, è il miglior collante sociale. Che rende la convivenza più piacevole, e toglie di mezzo quest’acredine che sembra depositarsi nello spirito di ogni italiano. Non è solo una questione astratta di “attacco” alla storia della Nazione, è proprio una questione concreta di non demolire la coscienza di popolo. Che già è abbastanza ai minimi storici, per quanto riguarda l’Italia: che si sente Nazione solo davanti al megaschermo che trasmette la partita di pallone.
Commenti
” se la schiavitù citata sia quella messa al bando dalle convenzioni internazionali o cos’altro”
Bisogna sempre ricordare poi l’ignoranza dei politici.
“Schiava di Roma” dell’inno di mameli non è riferito all’ITALIA, ma è riferita alla vittoria.
Nell’intento dell’inno la Dea Vittoria deve deporre la chioma (tagliare i capelli era segno di schiavitù) ed essere “schiava di Roma” (Roma creata da Iddio).
Quindi l’intento è che la vittoria deve essere schiava di Roma e non l’Italia.
Questo piccolo particolare per far vedere la preparazione sull’Inno … 😀 dei politicanti ..
Non mi preoccuperei più di tanto, la questione dei simboli nazionali è l’ennesima distrazione per riempire i telegiornali di regime. Bolle di sapone…
E’ inutile continuare a pensare che l’Italia e gli italiani abbiano il concetto di “unità nazionale”, di “patria”.
Quando mai l’hanno avuto?
Nemmeno nei momenti peggiori, durante le guerre, è mai esistito.
Partigiani, la Repubblica di Salò, i separatisti siciliani sono solo alcuni esempi di come l’Italia sia sempre stato solo un contenitore fisico.
Se invece di stupircene, ne prendessimo atto e su quello iniziassimo a costruire uno stato nuovo, che riconosca le diversità, le esalti e ne sfrutti i lati positivi, cercando di minimizzarne i problemi, allora forse potremmo uscire da questa situazione ridicola.
Gli Italiani hanno sempre avuto il loro “nazionalismo”.
Di solito coincide con gli eventi calcistici …