due chiacchiere

I buoni propositi di fine anno

In questo periodo dell’anno è consuetudine, per molti, fare un (piccolo) elenco di cose che si vorrebbero fare nell’anno che verrà. Peccato che poi, in tanti casi, questo elenco vada perduto man mano che passano i mesi, e ci si dimentica di quello che “volli, sempre volli, fortissimamente volli”. E allora perché non usare proprio il blog per conservare questi desideri, sperando magari di depennarne qualcuno nei mesi che verranno?

Quando si pensa ai buoni propositi, a volte è difficile scegliere quelli giusti: da un lato possono sembrare troppo grandi da realizzare, o troppo materialisti, o troppo “buonisti”, dall’altro troppo stupidi per meritare di essere inseriti in una lista ufficiale dei desideri. Ma spesso basta guardarsi attorno, per rendersi conto che metà delle cose che vorresti le hai già, semplicemente non le vedi. Perché sei distratto da quel “rumore di fondo” che a volte diventa più loud del necessario.

Beh, nel mio caso, ecco cosa vorrei realizzare nel corso del prossimo anno, in ordine rigorosamente casuale:

  • riscoprire e imparare a guardare la mia ragazza come la prima volta che l’ho incontrata, con quello sguardo tra l’inebetito e il soddisfatto; ammetto che a volte anche il sentimento è sottoposto al “logorio della vita moderna”, ma non per questo bisogna accontentarsi del vino annacquato
  • riprendere a leggere di più i libri, cedendo meno alla tentazione degli aggeggi elettronici (il giochino sul cellulare, l’agenda appuntamenti elettronica, ecc)
  • chiudere le questioni personali in sospeso, e i malintesi familiari che al momento condizionano parte della mia vita quotidiana (e chi non ne ha?)
  • non perdere l’entusiasmo al lavoro, anche se a volte è difficile…
  • fare più sport, magari approfittando del bel tempo: corsetta, passeggiate, piscina; anche se la tentazione di starsene al computer è sempre forte

Altri potrei aggiungerli più avanti, magari ci penso meglio. Certo, nel balcone ho le piante un po’ trascurate in questo periodo, richiedono più cura. Un “mezzo proposito” di passare più tempo in giardino ce l’ho, ma sfortunatamente la giornata è fatta di soltanto 24 ore. Sette ore a dormire, otto ore al lavoro, un paio d’ore al computer, un’ora per mangiare… cosa rimane? Poco e nulla. Ma via, siamo ottimisti…

Commenti

  1. Trap
    ha scritto:

    aggiungi: Ripassare LPM 🙂

  2. camu
    ha scritto:

    Ho persino buttato i libri, quindi non saprei da dove cominciare. Per chi non avesse capito di cosa si tratta: LPM è un acronimo per “Linguaggi di Programmazione: Paradigmi e Macchine Astratte”, un esame del corso di laurea in Informatica, uno dei più terribili!

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