due chiacchiere

I buoni propositi per il 2024

Per qualche tempo, durante il periodo di massimo splendore della blogosfera, ho mantenuto la tradizione di usare il primo post dell’anno per compilare un elenco di buoni propositi, un rito propiziatorio che potesse portare un po’ di buona sorte durante i dodici mesi che mi si paravano davanti. A distanza di più di un decennio dall’ultima volta, rileggo con piacere le mie farneticazioni dell’epoca. Dalla gioia che esprimevo per l’acquisto della nostra prima casa nel 2009, che da allora abbiamo venduto per acquistarne una più grande ed adatta alla famiglia che è cresciuta, ai progetti per espandere il mio plugin per le statistiche, che all’inizio dell’anno scorso ha trovato una nuova casa e che adesso continua a crescere nelle sapienti mani della VeronaLabs. In fondo, come ricordavo anche nel mio recente audiopost (si dice così?), il bello di mantenere un blog è proprio questo: mettersi a sfogliare le pagine del passato, specialmente quello remoto, e vedersi scorrere davanti agli occhi la propria vita.

Da questo 2024 appena iniziato vorrei solo una cosa: un briciolo di serenità. Da anni oramai viviamo immersi in un perenne stato d’ansia, dalle guerre all’economia, dai cambiamenti climatici alla paura che basti un malore per sconvolgere gli equilibri di una famiglia. Specialmente in Paesi come l’America dove la sanità è tutt’altro che garantita (e poi mi vengono a rompere i cabbasisi sulla Cina, dove invece la sanità è pubblica e, stando a ricerche universitarie indipendenti, pure di buona qualità). Lo vedo negli sguardi delle persone che incontro al supermercato: siamo tutti sfiniti. L’istituto Gallup ci ricorda che soltanto il 18% degli americani si sente soddisfatto per come stanno andando le cose. E sono pronto a scommettere che quella percentuale include principalmente i facoltosi industriali che si stanno riempendo i portafogli grazie all’aumento dei prezzi su tutta la filiera. Quando siamo stati in Italia la scorsa estate, ho notato lo stesso livello di rassegnazione, ma almeno lì ci sono il mare ed il cibo buono, tra le altre cose, a rimettere un minimo di buonumore negli animi.

Una mano gira un dado alla fine di una sequenza per cambiare l'anno da 2023 a 2024

Scherzi a parte, penso di voler lavorare principalmente su quell’equilibrio interiore che sono faticosamente riuscito a trovare in questi anni. Come tutti, mi rendo conto di aver fatto errori nella mia vita, grandi e piccoli, ma non c’è motivo di piangere sul latte versato: oramai alla soglia dei 50 anni tondi tondi, quello che è fatto, è fatto. Ad esempio, come potevo immaginare che l’America si sarebbe sgretolata così in fretta sotto il peso della propria ignoranza e del capitalismo sfrenato che la governa? Volevo dare alle mie figlie una marcia in più, ma ora non sono più tanto convinto di aver fatto la scelta giusta. Non fraintendermi, non mi pento di essere venuto a vivere in America, è solo che sento come se mi fosse stato rubato un sogno che pensavo di avere a portata di mano.

E visto che la figlia grande quest’anno ha cominciato le superiori, e si avvicina pian piano il tempo dell’università, sto pensando che magari potrebbe andare a studiare in Europa ed acquistare quell’apertura mentale che qui la società del politicamente corretto estremo le ha negato. Uno dei buoni propositi sarebbe quello di cominciare a lavorare perché questo avvenga. Anche perché quest’anno qui si vota per il Presidente, e tra l’Addormentato e l’Arancione, non so quale sia peggio: quello che è certo è che ci aspettano altri quattro anni di sofferenza e di sgretolamento sociale, mentre altri Paesi nel mondo (BRICS, anyone?) continuano la loro marcia inesorabile per scalzare gli americani dal podio su cui sono stati seduti finora.

Per i buoni propositi più mondani, quest’anno ho ripreso a fare più attività fisica (almeno nei periodi in cui il clima è ragionevole), quindi vorrei continuare in quella direzione. Non arriverò certo ai livelli di Sunshine, che da più di un anno si fa i suoi 30 minuti di tapis roulant quasi ogni sera, più una mezz’oretta di esercizi per tenere i muscoli del corpo in forma, ma la mia passeggiata mattutina intorno all’isolato, per cominciare la giornata con una nota positiva, quella vorrei continuare a farla. Poi vorrei completare vari progetti in sospeso in giro per la casa, come tinteggiare le pareti, risistemare le camerette delle figlie con un nuovo armadio cabina, e cose di questo tipo. Fuori casa, rifare il prato inglese è un progetto che sto portando avanti da un paio d’anni, con la mia piccola motozappa elettrica, vediamo se riesco a concluderlo quest’anno. Sul fronte viaggi, vorrei girare un po’ per l’America, dopo esser tornati in Italia l’anno scorso, e visitare stati come l’Alaska (grande sogno della figlia piccola) ed il Texas. Si vedrà…

Insomma, come dicevo tredici anni fa, nulla di sconvolgente… solo i piccoli sogni di un uomo di mezz’età che abita nei sobborghi newyorkesi. Ed i tuoi propositi, li hai già “vergati” da qualche parte?

Commenti

  1. Trap
    ha scritto:

    Bellissimo post, a dir la verità non ho mai creduto ai propositi d’inizio anno, se si guardano non vengono quasi mai tutti rispettati.

    p.s. per la scelta dell’università, tieni in considerazione che dalla Brexit l’Erasmus non vale più per l’Inghilterra

    Risposte al commento di Trap

    1. ha scritto:

      Hai ragione sui buoni propositi 😜Riguardo all’Europa, le scelte sarebbero Francia, Danimarca o Italia, dove ho visto che varie università adesso offrono anche interi corsi di laurea in inglese, che è il prerequisito necessario. Si vedrà…

      Risposte al commento di camu

      1. Trap
        ha scritto:

        Non scartarei la Germania che investe molto in n questo campo. A Roma c’è l’università americana, Alla fine dipende moltissimo da cosa vogliono fare e soprattutto sbattersi…😀

        Risposte al commento di Trap
        1. ha scritto:

          Il problema della Germania e della Danimarca sarebbero le rispettive lingue per “vivere il quotidiano”. A scuola entrambe le ragazze stanno studiando francese, quindi in Francia se la potrebbero cavare. Ed in Danimarca le università hanno più corsi in Inglese che in Germania, almeno stando ad una veloce scorsa tra i forum in merito. Vedremo…

  2. ha scritto:

    Come dici, restare sereni in mezzo a questo marasma non è mica facile!
    Di fronte a tutte queste brutte notizie, i buoni propositi sembrano inutili… però sono tutto ciò che ci resta: e se tra un piccolo progetto e l’altro lasciamo un po’ di spazio pure per qualcosa un po’ più in grande stile, chissà che non ci arrivi qualche bella sorpresa.
    A un 2024 almeno vivibile!

    Risposte al commento di Mondo in Frantumi

    1. ha scritto:

      Hai perfettamente ragione. Ed in effetti ora che ci penso bene, uno dei miei buoni propositi è anche quello di cercare di essere più positivo, anche nelle piccole cose, sebbene il mondo intorno a noi non incoraggi ad avere un atteggiamento del genere.

  3. ha scritto:

    […] il bello di mantenere un blog è proprio questo: mettersi a sfogliare le pagine del passato, specialmente quello remoto, e vedersi scorrere davanti agli occhi la propria vita. […]

    Ammetto che questo è uno dei motivi che mi permette di continuare (dopo quasi 20 anni) a postare foto. Rileggere i miei commenti e ricordare cosa e come ho fotografato è qualcosa di meraviglioso. Inoltre ho sempre inserito i tag corretti e riuscire a trovare in modo semplice, fra quasi 2500 post, un servizio fotografico, un colore, un luogo è grande motivo di soddisfazione: specialmente quando sono con altre persone/fotografi. È un qualcosa che ho solo io.

    Risposte al commento di Samuele

    1. ha scritto:

      Sono perfettamente d’accordo. Nel tuo caso poi sei riuscito ad unire l’utile al dilettevole, ed il tuo lavoro certosino di catalogazione ora finalmente ti ripaga di tutta quella fatica. Sono soddisfazioni, hai ragione. Pensa inoltre che quell’archivio potrà essere fonte d’ispirazione per tua figlia un giorno, chissà…

  4. Aldo
    ha scritto:

    Uno dei miei buoni propositi era di vincere alla Lotteria, ma niente. Sarà per l’anno prossimo. ;D

    Per i viaggi, fai bene. Se ricordo, ora lavori più o meno da casa, giusto? Quindi, alterna questa comodità ai viaggi e al movimento se no è la fine. 😛

    Risposte al commento di Aldo

    1. ha scritto:

      Per la lotteria, almeno il biglietto l’hai comprato? Sennò finisce come quella barzelletta dell’uomo che pregava sempre il Signore di fargli vincere la lotteria, finché un giorno non gli si presenta Dio in persona e gli fa “Senti, io potrei anche aiutarti a vincere, ma se tu prima non compri il biglietto, la vedo un po’ dura” 😀

      Per i viaggi, si ora lavoro da casa, quindi ho una flessibilità maggiore. Quest’estate, ad esempio, quando siamo venuti in Italia, ho lavorato da lì un paio di giorni, non avendo abbastanza ferie per coprire l’intera vacanza. Era una figata, mettersi davanti al computer guardando il mare la sera.

  5. Aldo
    ha scritto:

    “Per la lotteria, almeno il biglietto l’hai comprato?”

    Ni. Diciamo che l’ho comprato ma non con soldi miei. XD

    Risposte al commento di Aldo

    1. ha scritto:

      Beh allora se vincevi ti toccava sparire in qualche isola remota…

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