due chiacchiere

I can still feel it inside me

[NdA: per i più distratti, dare una lettura veloce all’episodio 10]. Enrico arrivò in ufficio più presto del solito quel giorno. Le temperature miti della primavera l’avevano messo di buonumore, anche perché si prospettava una giornata tranquilla, senza grosse novità all’orizzonte. Poco prima dell’ora di pranzo, Papucci entrò in stanza ed annunciò, con il suo modo di fare pomposo ma mai arrogante, che finalmente gli avevano approvato la richiesta di avere una stagista che li aiutasse a sbrigare le questioni amministrative di cui finora s’erano occupati lui ed Alessandro. “Mi raccomando, Miriam è qui per imparare qualcosa da voi due, vedete di non deludermi”. Perché quel nome suonava fuori posto ad Enrico? Questa giornata era proprio strana: prima il dejà-vu appena svegliato, poi le chiavi magicamente apparse sul tavolo della cucina, ora questo nome a cui però non riusciva a collegare alcun volto. Appena Papucci andò via, iniziarono a dibattere sulle ipotetiche sembianze fisiche di Miriam, e vista la storia recente delle altre stagiste arrivate in azienda, non c’era da sperare poi tanto.

Laura oggi aveva il turno fino a mezzanotte in ospedale, e così Enrico aveva mandato un messaggio a Giacomo per farsi una partita a bowling con la Wii. Gliel’avevano regalata gli amici per il suo compleanno, per farlo tacere dopo che li aveva tartassati per mesi elogiando tutti i pregi di questo gioiello della tecnologia. A poco a poco aveva aggiunto i vari accessori, dal WIi-Fit al fucile, dal volante ai nunchucks, e s’era fatto una decente collezione di giochi che lo tenevano spesso occupato nei pomeriggi liberi, quando usciva presto dall’ufficio. Quella di giocare con Giacomo e chiacchierare del più e del meno stava diventando una piacevole consuetudine, un modo per riscoprire un’amicizia che il tempo e la routine quotidiana avevano parzialmente allentato. Molti s’erano allontanati da Giacomo quando era s’era venuto a sapere in giro che fosse gay. Al contrario, Enrico era stato quello che proprio in quel periodo gli era stato più vicino. Non era certo stato un bello spettacolo vedere l’ex compagno di Giacomo andare in giro a sputtanarlo a destra e sinistra. Tutto perché Giacomo aveva semplicemente chiesto una pausa di riflessione. Pian piano la Wii era diventato il loro oblio, il modo per disconnettersi dalla realtà e non pensare, per qualche ora, ai problemi della vita.

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