due chiacchiere

Il forte più amato dai francesi

Allora, non so come, non so perché, ma l’altro giorno mentre tornavo a casa in autobus, m’è venuta in mente una trasmissione che ero solito guardare sul canale francese che “misteriosamente” ricevevo in Italia insieme alle televisioni del Belpaese. Io di francese non capisco molto, a squola ho imparato solo l’inglese (per fortuna, altrimenti col ciufolo che potevo venirmene in America). Però Fort Boyard riuscivo a seguirlo ugualmente, forse perché lo scopo del gioco è intuitivo, e non serve un genio a capire di che si tratta. Ora dal sito francese, mi pare di capire che lo facciano ancora, e mi piacerebbe tanto guardarlo ancora: è stata la trasmissione che ho più amato in generale (a parte il Pranzo è servito, ma quella è un’altra storia). Mi son sempre chiesto come mai non abbiano mai esportato il format né in Italia né in America. Sebbene anni fa esistevano, basati sulla stessa idea, i Giochi senza Frontiere. E qui negli USA ci siano tanti spettacoli in cui i concorrenti vengono messi alla prova in tutto, dalla cucina ai lavori domestici (il più vicino credo sia Fear Factor). Tu l’hai mai seguito?

Sarà che i miei gusti televisivi sono un po’ particolari, ma mi chiedo cosa ci trovi la gente di attraente nel Grande Fratello (ed infiniti cloni), quando esistono programmi come questo in grado di trasmettere valori più belli e positivi. Della serie, guardando Fort Boyard imparerai che nella vita avrai successo se combatti ed affronti le tue paure, ed alla fine puoi donare i tuoi premi per scopi di bene. Mentre dal Grande Fratello esce il modello “se la dai, sarai bella e famosa” 🙂 Capisco che la seconda strada sia più facile, ma pur ammettendo questo, cosa c’è di così divertente a “spiare” persone che litigano, fumano, e si confessano sulle cretinate più assurde?

In Fort Boyard un gruppo di persone (atleti, attori, cantanti ed altri personaggi famosi) devono superare le sfide del castello per guadagnare le chiavi che apriranno il forziere pieno di monete d’oro (non so se sia ancora impostato in questo modo). Un po’ come nei classici videogiochi d’avventura, i protagonisti dovranno lottare contro gallerie del vento, serpenti, scarafaggi, maghi e quant’altro. Risolvendo allo stesso tempo un intricato enigma posto da un vecchietto con una barba lunghissima (ecco, questa parte non l’ho mai potuta gustare ovviamente). Il tutto ambientato in castello vero posto in mezzo al mare, che i partecipanti raggiungono a bordo di un gommone.

Commenti

  1. max ha scritto:

    “a squola ho imparato solo l’inglese”

    magari se a SCUOLA imparavi anche l’italiano era meglio

  2. max ha scritto:

    …ops forse era una battuta? 😉

  3. camu ha scritto:

    @max: congratulazioni, hai vinto un mongolino d’oro 🙂

  4. Andrea Moro ha scritto:

    Ah qua ce l’abbiamo. Ogni tanto lo guardo e spero che quelle tigri facciano colazione ahahhahahaha

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