Il mercoledì sera, si sa, è occasione per andare a vedere un film al cinema approfittando dello sconticino che viene fatto dalle sale per incentivare l’afflusso di spettatori. Ieri quindi siamo andati a vedere l’ultimo lavoro storico americano sulle vicende greche: 300. La trama, che puoi leggere sostanzialmente seguendo il collegamento che ti ho segnalato, racconta le vicende della battaglia delle Termopili, combattuta da greci e persiani per la difesa del suolo spartano. A quanto pare questi qui, che oggi lottano per il possesso di altri pezzetti di terra, già all’epoca non erano tanto simpatici gli uni agli altri.
Se ti piacciono i film epici, come Alexander oppure Troy, questo rientra sicuramente tra quelli interessanti. A dirla tutta, mi è sembrato un po’ troppo una pubblicità dell’AVIS, quella del sangue, non la compagnia che noleggia autovetture: nelle scene di combattimento gli spruzzi rossi erano addirittura messi in evidenza al rallentatore. L’azione non sembra comunque mai lenta o monòtona, anzi scorre tra una battaglia ed un momento di riposo, senza mai fermarsi. Avevo avuto l’impressione di una somiglianza con il film Sin City con il buon Bruce Willis, e dopo aver letto il motivo ho capito che non mi sbagliavo del tutto.
Sangue a parte, quello che si evidenzia in questa pellicola, sembra ancora una volta essere lo scontro di civiltà: attualizzato ai giorni nostri, potrebbe leggersi tra le righe l’eterno conflitto tra occidente portatore della logica e della filosofia, ed oriente portatore di mostri, corruzione e mancanza di ideali puri. Insomma, un baricentro un po’ troppo spostato a favore dei primi, che dipinge gli altri in maniera grottesca, perfida e sempre fuori dal rispetto di ogni regola. E gli spartani finiscono per essere più macchine di morte educate sin dall’infanzia, piuttosto che uomini pensanti con un cuore ed un pensiero logico.