Dall’ormai lontanissimo 1969, quando l’umanità riuscì a mettere piede sulla Luna (checché ne dicano i complottisti), siamo arrivati in un’epoca dove lo spazio ha perso quel fascino e quella patina di mistero che fu l’ispirazione di tanti film e serie televisive dell’epoca. Specialmente per gli Stati Uniti, che prima si sono dovuti affidare ai sovietici e poi hanno dato in mano ai privati il controllo dei vettori per portare in orbita i loro strumenti, dopo aver tirato la spina sul programma Shuttle che tanto ci ha fatto sognare da bambini. L’ultima notizia in questa direzione è di qualche mese fa, ed annuncia il definitivo smantellamento della stazione spaziale internazionale. D’altro canto, impegnati come siamo a combatterci gli uni con gli altri sulla Terra, nessuno dei Paesi occidentali sembra più prestare attenzione all’esplorazione del cosmo in maniera seria ed organizzata.
Nel frattempo la Cina, con buona pace dei media mainstream che al massimo ne hanno scritto un trafiletto, non solo è riuscita ad atterrare sul lato nascosto della Luna, ma ha anche riportato a casa qualche roccia. I più distratti penseranno “e che sarà mai, una roccia in più, una roccia in meno”. La verità è che il programma messo in piedi dai cinesi è parte di un piano molto più articolato, che mira ad espandere la disponibilità di risorse per la creazione di energia pulita. In pochi sanno infatti che la missione precedente, Chang’e 5, ha portato alla luce un nuovo minerale sulla superficie lunare, l’elio-3, un isotopo che potrebbe diventare il combustibile per futuri reattori a fusione nucleare, e non solo.
Già si parla delle missioni numero 7, 8 e 9, grazie alle quali la Cina potrebbe persino portare esseri umani sul nostro satellite naturale, in anticipo sull’equivalente missione Artemis americana, martoriata da ritardi e problemi di gestione dei fondi. E non dimentichiamo che dopo essere stata esclusa dall’uso della stazione spaziale internazionale nel 2011 (ma allora più che internazionale, si dovrebbe chiamare occidentale, ma tant’è), la Cina ne ha costruita una per conto proprio. L’Italia voleva parteciparvi già nel 2018, ma gli americani hanno agitato il ditino facendo segno che no, una cosa del genere non sarebbe stata tollerata. Per la serie, noi accettiamo supinamente quello che ci comandano d’oltre oceano. Qualcuno potrebbe ricordare che la ISS sarà sostituita, tra gli altri, dal progetto Starlab. Un progetto che comunque è in buona parte in mano ai privati: chi ci assicura che queste aziende non daranno priorità ai profitti piuttosto che alla ricerca? Basta guardare a quello che succede con le case farmaceutiche, specialmente qui in America.
Tutto questo mi fa pensare ad una favoletta di Esopo che mi raccontavano sempre da piccolo, quella delle formiche e della cicala. Mentre i piccoli insetti operosi erano indaffarati per accumulare le scorte per l’inverno durante la calda estate, la cicala se ne stava comodamente seduta sull’albero a strimpellare qualche nota con la sua chitarra, incurante di quello che sarebbe accaduto quando il freddo ed il gelo avrebbero fatto la loro comparsa. E quando l’inverno arrivò e la cicala andò a bussare alla porta delle formichine, queste le risposero “Beh, se nel tempo estivo cantavi, d’inverno balla”. Una situazione analoga è quella che sta accadendo tra occidente ed oriente: questi ultimi investono in Africa, arrivano sulla Luna, costruiscono un modello sociale che sembra funzionare per il miliardo e passa di persone che vivono in quelle zone. Nel frattempo l’occidente è distratto dalle guerre, dall’incompetenza della politica e dal capitalismo democratico che pensa solo a spremere quanti più soldi possibile dai nostri portafogli. Ma cosa succederà quando arriverà l’inverno?
Commenti
Ah, gli anni tra il 1950 e il 1970 erano il momento di massimo splendore per la corsa allo spazio. La guerra fredda spingeva ad investire miliardi e miliardi in tecnologia spaziale, ma quando la Russia cominciò a non riuscire più ad avanzare con la tecnologia spaziale (non è mai riuscita ad inviare uomini sulla Luna), ecco che il governo USA iniziò a ridurre al lumicino i fondi per la NASA e questo periodo d’oro terminò.
P.s. non c’è solo la Cina, ma anche l’India promette di non essere da meno:
Risposte al commento di Trap
Assolutamente vero. L’India è stata alla ribalta della cronaca l’anno scorso per essere arrivata sulla Luna. Posso solo immaginare l’orgoglio di un’intera nazione nel raggiungere un obiettivo così importante, con le proprie forze. Gli americani, ancora una volta, hanno dimostrato di essere come i bimbetti di 5 anni: gelosi quando il loro compagnetto ha un giocattolo che vogliono, ma completamente disinteressati quando poi l’amichetto il giocattolo non ce l’ha più.
Se lo si guarda solo dal lato economico-politico (ed è ovviamente estremamente riduttivo) il programma ISS è nato per dare allo shuttle un posto dove andare dato che gli americani non lo avevano e il programma spaziale russo era al collasso (insieme alla Mir). Gli americani non volevano che i bravi scienziati e ingegneri russi finissero per lavorare in settori più “rischiosi” per loro.
Tanto per fare un esempio, il primo modulo della stazione spaziale è russo, ma l’hanno pagato gli americani. Quando lo Shuttle è stato ritirato e l’unico modo per andare su erano le Sojuz, NASA non era tanto infelice di sovrapagare il servizio anche per tenere in piedi la baracca.
Il piano per il deorbitamento della ISS è stato fatto, anche perché si pianifica sempre tutto in questo settore e bisogna fare i conti con i tempi e i ritardi, ma personalmente credo che sarà facilmente rimandato di qualche anno. Le stazioni private non sono ancora pronte e non lo saranno a breve, l’unica che ha qualche possibilità concreta e Axiom.
Risposte al commento di Paolo
Infatti è quello che vorrei vedere di più: quella collaborazione internazionale per ottenere uno scopo comune. Invece i campanilismi ed il protezionismo la fanno da padrone. Sono d’accordo che la ISS prima o poi doveva andare in pensione, non c’è dubbio. Ma trasferire questo business in mano ai privati è secondo me un grande errore che pagheremo nel lungo termine. Cina ed India continuano a tenere ben saldi in mani prevalentemente pubbliche questi settori, e sono convinto che sarà la carta vincente che consentirà loro il sorpasso definitivo.
La Cina si sta dando un gran da fare anche nello spazio, si.
Io non mi informo costantemente su questa cosa nello specifico per cui ti ringrazio per avermi dato qualche info che non avevo. Buona giornata.
Risposte al commento di Katrina Uragano
A volte il problema è che le fonti di informazione cosiddette autorevoli, non dicono tutto. E’ un mio vecchio cavallo di battaglia, la teoria dell’agenda setting. Quindi nel mio insignificante angolino sperduto nella rete, cerco di dare un piccolo contributo per controbilanciare la cosa. Certo, si tratta di una goccia d’acqua nel deserto, ma come dicono alcuni, a volte un battito d’ali di una farfalla può essere capace di provocare un… uragano. Mi chiedo se il tuo nick sia proprio ispirato a quel modo di dire 😉