due chiacchiere

La tradizione sarda in cucina

Lo ammetto, a me la cucina regionale mi ha sempre incuriosito, dalla polenta coi funghi alla salsiccia calabra piccante, dai ciccioli alle pappardelle al cinghiale. Ricordo quando con la moglie (eravamo ancora in Italia)  andammo ad una sagra di prodotti tipici locali. C’era il tartufo, c’erano le provole ragusane, c’erano i torroncini di Benevento. Ad un certo punto ho notato un dolce che aveva la stessa forma e ingredienti simili ad un dolce siciliano, le cassatine, di cui avevo scritto già la ricetta a suo tempo. Allora non posso che aggiungere la ricetta delle pardulas al mio blog.

Ingredienti

1 kg di ricotta di pecora, 100 gr di zucchero, 1 etto di farina doppio zero, due tuorli di uovo, la buccia di un’arancia grattugiata, un pizzico di zafferano, una bustina di lievito per dolci, 300 gr di farina di semola di grano duro, un cucchiaio di strutto, un pizzico di sale

Tempi e strumenti

Tieni conto di passare circa 45 minuti a preparare il ripieno, 20 minuti per la sfoglia, ed infine circa trenta di cottura. Dovrai avere a portata di mano due terrine, una forchetta, un mattarello, una teglia da forno grande, il forno

Sistema la ricotta in una terrina e lavorala a forchetta, incorporando pian piano lo zucchero, la farina doppio zero, i tuorli delle due uova, la buccia grattugiata, lo zafferano e il lievito. Amalgama il tutto fino ad ottenere un composto ben omogeneo. In alternativa alla ricotta puoi usare del formaggio fresco con due giorni di stagionatura, grattugiato nel composto. Se usi il formaggio i tempi di lavorazione si allungano di molto, ma il risultato finale sarà decisamente superiore. In ogni caso il ripieno lo devi lasciar riposare per almeno una buona mezz’ora.

Nel frattempo prepara la sfoglia con la farina di semola, lo strutto ed un pizzico di sale. In pratica si tratta di una delle tante varianti della pasta brisée, quindi puoi scegliere altre accoppiate, a seconda dei tuoi gusti (ad esempio olio o burro al posto dello strutto). Impasta bene il tutto lavorandolo a lungo, fino ad ottenere una palla di pasta compatta e non appiccicosa. Stendila in uno strato sottile a mattarello e tagliala in cerchi di circa 10 cm di diametro usando una formina (puoi usare i tappi della ricotta in vaschetta).

Sistema al centro dei dischi di pasta una pallina di ripieno grande quanto una noce e fai aderire al ripieno i bordi ripiegati della sfoglia pizzicandola ad intervalli regolari lungo tutta la circonferenza. In pratica devi ottenere una “scatolina” tonda senza il coperchio e colma sotto l’orlo. Finito tutto, metti le pardulas sulla teglia da forno ed inforna a 180 gradi per circa 30 minuti.

Per decorazione puoi usare granella di zucchero colorata (la trovi al supermercato), che farai attaccare sulla superficie cospargendo le formelle appena sfornate con una soluzione di acqua calda e miele in parti uguali. Da servire tiepide con un vino dolce, ad esempio la Malvasia di Cagliari o il Girò.

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