Ci sono molti fattori che bisogna tenere in considerazione nel condurre una progettazione “di qualità” di un sito web: sviluppo del codice, creatività, scrittura dei testi, bilanciamento dei colori ed organizzazione sono tutti contributi utili, ma un’attenta pianificazione è ciò che distingue un buon sito da un sito scadente. Il vecchio detto “prima o poi tutto si risolve” raramente funziona nella pratica. La mancanza di pianificazione generalmente si concretizza in una disposizione confusionaria del materiale ed una lunga serie di mal di testa lungo il percorso di costruzione del sito.
L’architettura delle informazioni è una tecnica di progettazione che si concentra sull’infrastruttura di un sito web, specificamente sulla navigazione. Il titolo di “architetto delle informazioni” è presto uscito dagli oscuri meandri in cui si celava per diventare indicativo di una figura necessaria nell’arte dello sviluppo web. Sebbene chiunque possa frequentare un corso per ottenere questo titolo, il lavoro che ne consegue può essere svolto ragionevolmente bene semplicemente seguendo un piccolo insieme di regole logiche.
I responsabili di progettazione beneficeranno di una buona architettura derivandone la facoltà di produrre preventivi accurati e prevenendo ritardi nella implementazione delle specifiche di progetto. Molti progettisti, in effetti, hanno la sensazione che i progetti da loro curati si protraggono per tempi ben maggiori di quelli preventivati. Questo è un incubo che il progettista oculato può facilmente evitare.
Ogni progetto dovrebbe per prima cosa essere descritto su un bel numero di fogli di carta, forse su un intero blocco notes, prima di digitare qualcosa sulla tastiera o cliccare qualche icona con il mouse. Maggiore è l’attenzione che si pone alla progettazione iniziale, maggiormente fluide saranno le fasi successive. Sia che si debba sviluppare un sito costoso, un portale aziendale caratterizzante dell’immagine societaria, un luogo di ritrovo e di diffusione delle informazioni su web o una semplice pagina personale nel tempo libero, non dovrebbero mai essere persi di vista alcuni semplici punti di riferimento da seguire passo passo lungo il cammino.
Ma prima di entrare più in dettaglio nell’argomento, è importante sottolineare che il cliente finale deve essere sempre coinvolto, in ogni fase del progetto. Se possibile, tutte le specifiche andrebbero approvate e firmate man mano che si procede. In questo modo si ottiene non solo la soddisfazione di avere “semaforo verde” per ogni azione da intraprendere, ma anche la certezza che il piano non venga cambiato o prolungato a spese del progettista.
Definire gli obiettivi
Ogni sito web ha uno scopo, un motivo, un fattore guida che ha fatto sorgere l’esigenza di metterlo in linea. Se l’architetto, ad ogni sfida (ogni nuovo sito da realizzare) fosse in grado di trovare subito la meta da raggiungere, avrebbe già combattuto metà della battaglia. Comprendere le finalità del progetto può fungere da catalizzatore per l’intero lavoro. Questi obiettivi dovrebbero essere tenuti in conto durante ogni fase decisionale che si incontra lungo il processo.
La prima cosa da fare è stilare una lista di ciò che si vorrebbe i visitatori portassero con loro dopo aver lasciato il sito. Se ad esempio si sta realizzando un sito di contenuti informativi, di sicuro si vorrà che i visitatori abbiano appreso l’informazione distribuita. Possibilmente introducendo un elemento di divertimento durante la permanenza. La sottoscrizione di una newsletter o la registrazione per diventare membro attivo del sito, sono ad esempio opzioni carine da considerare. Tutte queste nozioni rappresentano le mete da raggiungere. Raccoglierle in maniera appropriata e riflettere su di esse durante il resto del processo, vuol dire incrementare le speranze di successo dell’operazione.
Commenti
Ecco, ora tu prova a confrontare queste tue interessantissime riflessioni con un prodotto (sito web) che conosciamo entrambi… 😉
Che dire…
sob, hai perfettamente ragione e non immagini quanto questa cosa mi “deprima” quasi letteralmente… avere tante professionalità e potenzialità e non usarle è un tipico spreco degli ambienti “che conosciamo” 🙁 Ma oramai ho smesso di lottare contro i mulini a vento… e così preferisco scrivere la teoria (e metterla in pratica) qui, dove almeno a qualcuno può tornare comoda.
Uff! Non riesco ad inviare le e-mail 🙁 appena la situazione si normalizza ti rispondo… molto interessante questo tuo post ! Aspetto il seguito 🙂
l’articolo è frutto di una sintesi e rielaborazione di alcune interessanti pubblicazioni (in lingua inglese) che sono apparse sui siti che si occupano di queste problematiche 🙂 sto lavorando al seguito, spero di avere presto un qualcosa di pubblicabile… stay tuned, come direbbero gli inglesi