Molti studi hanno confermato che, di fatto, l’uomo utilizza solamente circa il 20% del proprio cervello. Cosa accadrebbe se qualcuno scoprisse la chiave per accedere al resto? A questa domanda cerca di rispondere Limitless, il film che abbiamo noleggiato qualche giorno fa. Prima di proseguire nella lettura, ti ricordo come sempre che svelerò dettagli sulla trama qui di seguito, quindi se non vuoi rovinarti la sorpresa, puoi anche fermarti qui. Eddie Morra, il protagonista, è uno sfigato wannabe scrittore, senza soldi e con una malsana passione per l’alcol. Il suo destino sembra ormai segnato, con la padrona di casa alle calcagna, l’editrice delusa e la fidanzata che decide di lasciarlo. Tornando a casa dopo l’ennesimo bicchierino, Eddie s’imbatte nel fratello di quella che era stata sua moglie per poche settimane, tanti anni fa. Uno spacciatore di droghe che, mosso a compassione dal suo stato, gli regala una pillola trasparente, l’NZT. Non la solita sostanza stupefacente, ma la chiave per sbloccare ed amplificare le potenzialità della propria mente.
I cinefili più incalliti potranno notare qualche somiglianza con The Matrix, il film cult che alla fine degli anni Novanta s’impose come pietra miliare del genere. Ed in effetti gli stessi autori di Limitless se ne sono accorti, tanto che il protagonista stesso, quando assume due guardie del corpo per proteggerlo, dice proprio “E non vestitevi uguali con gli occhiali neri, questo non è Matrix” 🙂 Ma l’NZT non è la solita pillola blu o rossa a cui eravamo abituati: il cervello diventa in grado di organizzare tutte le informazioni che già possiede, e quindi di metterle in connessione per trovare nuove risposte, dunque imparando molto più velocemente. Tutto diventa più chiaro, insomma.
L’idea che sta alla base affronta due tematiche molto interessanti ed attuali: la serie interminabile di dati da cui siamo sommersi 24 ore su 24, ed il potere che ne deriva dal poterli analizzare velocemente per vedere oltre. Oggi ci si riesce con i computer, specialmente nell’ambito finanziario, dove si cerca di fiutare la mossa degli avversari per anticiparle, acquistando l’azione giusta al momento giusto. Ma è anche il tema delle droghe e dei pericoli che ne derivano se usate in maniera inconsapevole.
Limitless, in conclusione, è un film che fa riflettere, ricco di energia, di movimento, con un umorismo sottile e visivamente attraente. Jo Willems, il direttore della fotografia, ha creato degli effetti visivi diversi per i due stati mentali di Eddie: quando Eddie è sotto l’effetto della droga l’effetto visivo è molto patinato, i colori sono quelli primari – il rosso e il giallo – e sono molto accesi. Quando Eddie è “normale” invece, i colori sono spenti e freddi e sono privilegiate le tonalità del grigio e del blu. La scelta degli attori è azzeccata: Bradly Cooper si dimostra più che bravo nell’impersonare i mille volti di Eddie, mostrando la sua ecletticità e tenendo testa al suo illustre nemico Robert De Niro, che interpreta il magnate della finanza Carl Van Loon (personaggio ampliato apposta per lui).
Commenti
L’altra sera mi sono visto District 9, te lo consiglio!
Risposte al commento di Trap
@Trap: la macchinetta del videonoleggio, per ovvie esigenze di spazio, non tiene film di due anni fa 🙁 Anche la moglie voleva vedere la seconda puntata di Twilight, ma ce l’hanno solo al videonoleggio in negozio…
Cercherò di ricordarmelo, quando arriva la FigliaPiccola, così, tra lei e il DiLeiAmatoBene, mi aiutano a capire anche le cose che a una vista profana come la mia non sono chiare! 🙂
Grazie dei consigli, sia a te che a Trap! 😉
Ciao, R
Limitless a me non era piaciuto -ma la fantasiensa al cinema è proprio maltrattata di questi tempi- inoltre mi ricordava tantissimo Understand di Ted Chiang: un raccontino piuttosto bello.