due chiacchiere

Lo strano caso del Dottor Jekyll

I romanzi in cui si parla di una doppia personalità mi hanno sempre affascinato: nell’eterna lotta tra il bene ed il male, mi piace vedere come va a finire tutte le volte. Ricordo sempre uno dei miei cartoni animati preferiti, He man l’uomo più forte dell’universo, io facevo il tifo per Skeletor, che poverino non ne azzeccava mai una. Ora ho quasi finito di leggere Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hide, ed anche se già sapevo come andava a finire, per tutto il tempo non ho potuto che tifare per il Signor Nascondi. Non che io sia una persona cattiva, ma spesso la volontà di far vincere i buoni a tutti i costi, nasconde soltanto il sadico desiderio di cacciar via il lato oscuro della nostra personalità.

Henry Jekyll è uno scienziato che durante i suoi studi sulla psiche umana riesce, miscelando particolari ingredienti chimici, a mettere a punto una pozione che può separare le due nature dell’animo umano, quella buona e quella malvagia. La sua personalità diventa così scissa in due metà speculari che, alternativamente, bevendo la pozione o l’antidoto, prendono possesso del suo corpo, trasfigurandone anche l’aspetto.

Il libro è scritto nel periodo in cui Sigmund Freud inizia i suoi studi sulla psicanalisi, e scopre l’esistenza di qualcosa di più complesso del lato “conscio” di ogni persona. Scavando sotto la superficie, affiora un’altra personalità che generalmente rimane nascosta, ingabbiata dalle convenzioni sociali e dalla necessità di raggiungere i propri obiettivi nella vita. Il desiderio di Jekyll, invece, è proprio quello di dare libero sfogo a questa seconda persona che vive dentro di lui (e dentro ognuno di noi), facendogli vivere un’esistenza indipendente e slegata da quella del “gemello buono” in cui alloggia. Ma una persona che fa ancora paura. Dice infatti:

Dio mi perdoni ma non mi sembra nemmeno un essere umano. Dà l’idea, come dire, di un essere primordiale! […] O si tratta dell’influsso di un’anima immonda che si manifesta al di fuori, trasfigurando il bozzolo che la contiene? Forse proprio di questo si tratta, dal momento che, mio povero vecchio Henry Jekyll, se mai mi fu dato di scorgere l’impronta di Satana su di un volto, l’ho vista su quella del tuo nuovo amico!

Commenti

  1. Artemisia
    ha scritto:

    Ciao come stai?? Ehm, forse ti dovrei chiedere “ti ricordi di me”?

    Leggo che che hai rivoluzionato la tua vita, ti sei sposato e trasferito negli USA, augurissimi allora per tutto! Io sono stata lontana dal web per molti mesi, ma ora pian piano sto ricominciando. Un saluto con bacio fraterno annesso 🙂

  2. camu
    ha scritto:

    Artemisia, certo che mi ricordo… anzi ti dirò di più. L’altro giorno stavo facendo le pulizie di primavera nella mia casella di posta, ed ho ritrovato i tuoi messaggi tanto che sono andato a curiosare su Rapsodia Colors, ma ho visto che non era aggiornato più da mesi 🙂 Sono contento che sia tornata sugli schermi virtuali!

  3. Artemisia
    ha scritto:

    Grazie Camu! E grazie per essere passato da “casa mia”.
    Beh si, avevo lasciato tutto, per poco, davvero, non ho cancellato i blog. Ora per fortuna sto meglio, mi sto riaprendo ad entrambi i mondi, quello reale e quello visrtuale e da lunedi ricomincerò anche a creare template. Artemisia “è nata” con loro dopotutto 😉
    E tu sentiti libero di domandare ciò che vuoi, nei limiti delle mie possibilità ti aiuterò con piacere 🙂

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