due chiacchiere

Mi piace la nuova cadenza di pubblicazione

Sono già passate alcune settimane da quando ho deciso di rallentare la cadenza di pubblicazione dei post. Un modo, anche questo, per predicare bene e razzolare bene, dato che ho spesso criticato la società moderna che ci inonda di fuffa digitale inutile, ovunque ci giriamo. Non che mi manchino cose da dire, anzi: dalle continue curiosità sull’America alle ricette, dagli ultimi ritrovati nel campo dello sviluppo web alle riflessioni socio-politiche, gli argomenti da trattare sono sempre presenti in maniera copiosa. Gli spunti, ultimamente, mi arrivano dalla mia nuova routine quotidiana da smart worker: dopo aver accompagnato le figlie a scuola, torno a casa a rassettare un po’ in giro (qui è peggio di un ospedale psichiatrico con gente che corre e strilla a destra e sinistra ogni mattina) e ne approfitto per ascoltare qualche podcast, da Uno, nessuno, 100Milan a Focus Economia, e quelli americani che trasmettono su NPR, l’equivalente a stelle e strisce di Radio Rai. A volte prendo nota di uno specifico argomento e vado persino a ritagliare il pezzetto audio da quei podcast per conservarlo su queste pagine. E con la nuova cadenza, ho la possibilità di curare meglio i post.

In questo spazietto sperduto nella rete continuo ad annotare pensieri e conservare ricordi. Di tanto in tanto mi metto a sfogliare poi le pagine per riscoprire sensazioni perdute, rileggere di aneddoti che erano quasi scomparsi dalla mia memoria, ed assaporare i commenti di chi continua a seguire quest’avventura da più di diciassette anni. Spesso, quando una persona cara viene a mancare, si dice che sono sempre i migliori ad andarsene: nel caso dei lettori di queste pagine, vale l’esatto contrario (dici che è una sviolinata?), perché sono i migliori ad aver tenuto duro ed essere rimasti, dopo sette anni di silenzio del sottoscritto. I migliori che continuano a sopportare queste farneticazioni con la pazienza del biblico Giacobbe. I migliori, che non voglio alienare con una valanga di parole che alla lunga diventa impossibile da gestire e da digerire. In fondo come si dice… meglio pochi (post) ma buoni! Continuerò quindi a seguire questa cadenza a giorni alterni, inserendo l’occasionale eccezione di tanto in tanto, quando ho proprio urgenza di dirti qualcosa (vedi il post sulla Neos Air di qualche giorno fa o quello su Cospito di ieri).

Commenti

  1. Luca ha scritto:

    Forza, forza, è sempre tempo ben speso.

    Ho sorriso all’ospedale psichiatrico 😉

    Risposte al commento di Luca

    1. camu ha scritto:

      Sono perfettamente d’accordo sull’essere tempo ben speso. Specialmente di questi tempi in cui un po’ di introspezione e di confronto pacato e genuino con gli altri è quello di cui tutti avremmo bisogno…

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