due chiacchiere

Trasformare l’umido in fertilizzante

Da un paio d’anni Sunshine ed io abbiamo cominciato a fare il compostaggio degli scarti di cucina, invece che buttarli nella spazzatura come facevamo prima. Vuoi perché il nostro comune non offre la raccolta differenziata per l’umido (solo carta, lattine, plastica e vetro), vuoi perché a volte certi avanzi nel bidone dei rifiuti attiravano animali selvaggi la notte, alla fine ci siamo decisi a provare questa tecnica. Dopo aver imparato online le basi del mestiere, abbiamo comprato una compostiera su Amazon e l’abbiamo sistemata in un angolino del prato dietro casa. I benefici si sono visti sin da subito, specialmente per noi che cuciniamo un sacco di verdure durante la settimana: meno spazzatura da mettere fuori, meno puzza in garage (dove teniamo il bidone d’estate, per evitare di attrarre gli animali selvatici), ed una montagna di fertilizzante che fa crescere i miei fiori più sani e robusti. Qui di seguito vorrei condividere con te quello che abbiamo imparato in questi due anni.

Grafico con le regole di cosa mettere nella compostiera

La cosa più importante è continuare a nutrire il compost con una dieta equilibrata di verde e marrone, ovvero scarti freschi che contengono un sacco di azoto e scarti secchi che invece contribuiscono buone quantità di carbonio. Dalla mia esperienza, consiglierei una proporzione di 1:2, ovvero per ogni chilo di verde è bene aggiungere un paio di chili di marrone. In questo modo si evitano processi anaerobici che finiscono per causare quei cattivi odori che tutti conosciamo. Ad esempio, l’erba appena falciata del prato inglese, che fa parte del verde e tende a fermentare subito, va mischiata con carta di giornale fatta a pezzettini con il trita carta. Oppure tutte le bucce della frutta dopo cena (verde), che vanno mescolate con un po’ di fieno o foglie secche. Insomma, immagino che tu abbia capito.

Il grafico qui sopra cita gli escrementi di animali tra i possibili secchi, ma suggerisce caldamente di evitare quelli di cani e soprattutto gatti, dato che potrebbero contenere il parassita della toxoplasmosi. La regola a casa camu è che in genere solo verdure vanno a finire nel cestino del compost: niente ossa, niente carne e pesce, e solo carta non plastificata. Bisogna dire che il prodotto finale noi non lo usiamo per concimare l’orto o piante che poi mangeremo, quindi siamo un po’ più rilassati sull’uso di giornali pieni d’inchiostro, ma se pensi di usare il compost per i tuoi pomodori, stai attento a questi dettagli. Infine, sappi che se non hai voglia di mescolare il compost con il forcone per arieggiarlo, puoi sempre comprare una di queste come ce l’abbiamo noi. E tu, c’hai mai provato? O magari il tuo comune lo fa per te?

 

 

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