Se abiti dalle parti di Torino, hai già una laurea e vorresti approfondire i temi legati all’accessibilità del web, allora questa iniziativa fa proprio al caso tuo: l’Università di Torino, in collaborazione con il COREP, lancia il primo Master in progettazione di siti accessibili ed usabili per la pubblica amministrazione. Si tratta, effettivamente, di un “territorio inesplorato” all’interno del quale nei prossimi anni si giocheranno partite importanti. Anche se, e parlo per esperienza personale, spesso le amministrazioni dello Stato sono sorde a questo genere di esigenza, tant’è che ad oggi si sfiora la sufficienza, guardando la media italiana.
Cambiare mentalità è cosa ardua
Probabilmente molti siti sono conformi agli standard, e mi pare il minimo. Probabilmente molte amministrazioni si sono poste il problema di fornire contenuti più usabili, e questo è lodevole. Ma poche affrontano la situazione mettendosi nei panni del cittadino che devono servire: la classificazione delle informazioni è fatta spesso per uffici, non per esigenze o “eventi della vita”; il linguaggio è ancora quello delle carte bollate, semplicemente trasposto in forma elettronica, non rielaborato e modellato per adattarsi al nuovo mezzo di comunicazione. L’interazione, ad esempio, è un elemento ancora oggi molto raro da trovare: il sito è una vetrina, non un punto di ascolto e di raccolta.
Una speranza per gli allievi
Allora il mio augurio per docenti ed allievi è di sviscerare il problema non soltanto dal punto di visto tecnico e formale, ma di ricavarne metodi per un nuovo approccio, in grado di convincere dirigenti, responsabili e funzionari dell’importanza di queste tematiche. Non basta saper creare un’impaginazione conforme alle definizioni, serve poi un modello concreto per traghettare la situazione disastrosa attuale in una nuova più accettabile.