No, se ti stai chiedendo il motivo di questo silenzio prolungato, posso rassicurarti dicendo che non sono stato io a vincere i 630 milioni di dollari la scorsa settimana (pur avendo giocato, s’intende). Come già in passato, sto spendendo buona parte del mio tempo libero sulla prossima versione del mio plugin per le statistiche, incorporando gli interessanti spunti di riflessione che m’arrivano dalla comunità che vi ruota intorno. Ora che il motore è abbastanza stabile e robusto, ho finalmente iniziato a migliorare l’usabilità dell’interfaccia. La mole di informazioni raccolte dal sistema, infatti, è stata finora estrapolata in maniera comprensibile per lo più agli addetti ai lavori. Ma il povero utente medio che vuole solo sapere se il suo blog è visitato o meno, si perde già dai primi click tra oscuri termini e schermate progettate dal punto di vista del programmatore, non dell’utente. Ecco dunque che, armato di tastiera e Codex (la bibbia di WordPress), ho intrapreso l’ardua missione di rendere WP SlimStat più user-friendly.
Sto affrontando il problema seguendo tre linee guida principali: descrivere funzioni e filtri, dare un senso ai numeri, riorganizzare l’aspetto grafico. Sfruttando l’aiuto contestuale di WordPress, disponibile nella versione 3.3 con un nuovo insieme di funzioni, sto aggiungendo un bel po’ di “chiacchiere”, per dare anche a chi è completamente a digiuno di terminologia di statistiche web, un punto di riferimento su come leggere numeri e liste. L’uso di icone dai colori tenui contribuisce poi ad evitare il panico: la linea rosso vivo nel grafico degli accessi potrebbe essere interpretata, mi hanno fatto notare, come un segnale negativo, che fa rizzare i capelli al povero average Joe. Un verde più rassicurante consentirà di evitare attacchi di cuore e visite al pronto soccorso.
Il motore di tracciamento, dal canto suo, si arricchisce della possibilità di tracciare la tipologia di contenuto (pagine, post, categorie, tassonomie, e via dicendo), consentendo di usare il filtro corrispondente per sapere, ad esempio, quali sono le tassonomie più visitate dagli americani, e diavolerie del genere 😉 A breve ingloberò anche il plugin che attiva i cosiddetti shortcode, una specie di “fermaposto” da usare all’interno dei propri articoli o nei widget per mostrare le statistiche ai propri visitatori. Io stesso potrei decidere di farne uso, creando una pagina che elenca gli articoli più popolari, o le parole chiave più recenti.
La tabella di marcia prevede poi:
- l’attivazione di una modalità “solo Javascript”, come dicevo già in altra sede, per aggirare i problemi di compatibilità con i plugin di caching
- una nuova scheda con statistiche interne (cose tipo commenti per post, post più commentato, medie varie)
- invio di rapporti giornalieri o settimanali via email
- espressioni regolari per i filtri
- modalità “avanzata”, che consente di inserire una query SQL direttamente nei filtri, per color che non si accontentano della struttura esistente
- sistema anti-inondazione, che invia un’email (ed esegue un ‘gancio’ di WordPress) se un dato indirizzo IP fa più di tot accessi in 60 minuti (meno non si può, perché così funziona il sistema)
Insomma, di carne da cuocere ce n’è ancora parecchia. Ma se hai altri suggerimenti, non esitare a farti avanti, sono sempre disponibile ad aggiungere nuove richiesta alla mia lista delle cose da fare.