due chiacchiere

Archivio del mese di giugno 2010

Pasta alle seppioline

Mare, estate, sole  ed ombrelloni. Mi pare di essere in una canzone di Simone Cristicchi, che tra l’altro suggeriva un uso non proprio ortodosso dell’ombrellone, tra le sue rime. Eppure, note musicali a parte, l’estate è arrivata sul serio: le scuole sono chiuse (tranne per i poveri maturandi disperati), le località balneari s’iniziano a riempire, e la gente non vede l’ora di rosolarsi un po’ al sole sulle spiagge del Belpaese. Anche in cucina, avvengono delle piccole rivoluzioni: le zuppe calde lasciano il posto alle insalate di riso, le pietanze pesanti cedono il passo a cibi più leggeri, ma non per questo meno saporiti. Ed eccoti dunque la ricetta di oggi: pasta alle seppioline di mare. Leggi il resto di Pasta alle seppioline

Grazie… ottomila!

Eh già, ieri è stata varcata la soglia degli ottomila commenti sul blog. Ottomila manifestazioni d’interesse per quello che scrivo, ottomila occasioni per alimentare una discussione che, su queste pagine, va avanti da quattro anni e mezzo. Grazie!

Una schermata dal pannello di controllo di WordPress che certifica il raggiungimento del traguardo

L’ipertesto ci rende stupidi

Abbiamo iniziato a vedere, la volta scorsa, come i processi mentali chiamati in causa durante la navigazione in rete, stiano di fatto contribuendo a riconfigurare il modo in cui il nostro cervello lavora. Applicazioni come Facebook o Twitter, che estremizzano il concetto di ipertesto, non fanno che accentuare il problema. Perché ogni frase contiene commenti, che a loro volta sono collegati ai rispettivi autori, o rimandano a considerazioni di terzi. Sbriciolando i concetti in tanti piccoli frammenti che il nostro cervello fa sempre più fatica a ricostruire. E non si tratta di semplici osservazioni empiriche: la ricerca continua a dimostrare che le persone che leggono un testo lineare (un libro ma anche un articolo su un blog) comprendono di più, ricordano di più, e imparano di più di quelli che hanno letto un analogo testo costellato di link. Leggi il resto di L’ipertesto ci rende stupidi

La barzelletta zozza del sabato

Oggi la mia incursione nella lingua inglese prende una piega un po’ osé: è una barzelletta (che lascerò rigorosamente nella sua versione originale) tratta da Maxim di qualche mese fa. A parte il contenuto, vorrei mettere in evidenza alcune particolarità grammaticali: in inglese la H non è “muta” come in italiano, ma si pronuncia espirando la vocale che segue. Inoltre viene quasi sempre trattata come una consonante, quindi l’articolo indeterminativo che precede è a, non an: a husband, a house, a hospital. Altra cosa: TV è un’abbreviazione per television, e quindi va scritto con entrambe le lettere in maiuscolo. Già, gli americani adorano le lettere maiuscole: lo si vede spesso nei titoli dei giornali, dove la prima lettera di ogni parola è rigorosamente in maiuscolo. Infine un cenno per la parola bunch: letteralmente significa mazzetto (a bunch of parsley, a bunch of roses), ma è spesso usata in senso figurato, per intendere una manciata, un mucchio. A bunch of crap dunque non è altro che un mucchio di fesserie. Leggi il resto di La barzelletta zozza del sabato

Tintarella di luna

Ma pensa, domani pur essendo Sabato mi toccherà svegliarmi come tutti gli altri santi giorni della settimana, alle 6 del mattino. O meglio non è che me lo impone qualcuno, ma non voglio perdermi questa “quasi” totale eclissi di luna che capiterà intorno alle 6 del mattino da queste parti. Dovrò provare ad arrampicarmi sul tetto di casa mia, per avere la visuale non coperta dalla vegetazione del circondario, dato che la luna si troverà abbastanza bassa all’orizzonte, a quell’ora, stando ai siti che di queste cose se ne intendono 🙂 I più fortunati, in quest’occasione, sembrano essere gli abitanti delle Hawaii, che vedranno l’eclissi totale e possibilmente ad orari più ragionevoli. Beh, io intanto preparo popcorn e binocolo, come facevo ai vecchi tempi, da bambino, quando mi sdraiavo di notte sulle panchine in campagna ad osservare la meraviglia della volta celeste.

Con Meryl Streep, è tutto complicato

Qualche sera fa, la moglie ed io abbiamo noleggiato l’ultimo lavoro di Meryl Streep, Alec Baldwin e Steve Martin, questi ultimi due visti recentemente alla conduzione degli Oscar americani. Nel seguito parlerò della trama, quindi ti avverto sin da subito che se non vuoi sapere come “va a finire”, è meglio che tu smetta di leggere quest’articolo e passi al prossimo nel tuo lettore RSS. Cinefilo avvisato, mezzo salvato. La pellicola narra le vicende di Jane che, dopo dieci anni di divorzio, sente l’esigenza di trovarsi un partner con cui condividere le proprie giornate. La trasferta a New York per la laurea di uno dei loro figli, riunisce Jane e l’ex marito Jake sotto le lenzuola e dà inizio ad una complicata relazione “extraconiugale” tra i due. Già, perché Jake nel frattempo si è rispostato, con una ragazza di 25 anni più giovane di lui. Leggi il resto di Con Meryl Streep, è tutto complicato

Nuove tipologie di articoli

Come avevo promesso qualche settimana fa, vediamo oggi in dettaglio una delle novità a mio parere più importanti di WordPress 3.0. Un cambiamento che segna un ennesimo passo importante nella trasformazione di questo prodotto da semplice gestore di blog a vero e proprio sistema professionale per la manipolazione di contenuti. E “finalmente” quando dico contenuti, non intendo soltanto articoli e pagine: si potrà andare dai prodotti venduti in un negozio online ai videoblog. Finora era necessario usare una manciata di plugin (a volte abbandonati dagli stessi autori) per aggirare l’ostacolo. Ora non più: il sistema prevede questa funzionalità già di default. Un punto in meno nella lista delle cose che mancano a WordPress e che Drupal possiede 😉 Leggi il resto di Nuove tipologie di articoli

Standing forward of the white line

La giornata lavorativa di Enrico volò in un baleno. Grazie anche al bel clima che da tempo s’era instaurato in ufficio, con i colleghi. C’era ad esempio Alessandro, un ragazzone dalla pelle olivastra, seguace della religione degli abbronzati, che approfittava di ogni occasione per potersi crogiolare un po’ al sole. Forse proprio l’esposizione prolungata gli donava, è proprio il caso di dirlo, un carattere solare, positivo, sempre pronto ad inventarne una nuova. Era con lui che Enrico condivideva l’ufficio, ed era grazie a lui che s’era potuto ambientare in quel contesto lavorativo. C’era poi Lionello, a due passi dalla pensione, che con Alessandro condivideva la passione per il calcio, e con il quale si lanciava in lunghe ed accese discussioni su questo o quel giocatore. Enrico, che per questo sport (e non solo) era stato sempre negato, li ascoltava con ammirazione, ed avrebbe dato chissà cosa per essere, almeno un po’, ben informato come loro. C’erano infine Marco e Dalila, marito e moglie nello stesso ufficio, per la serie ci si vede 24 ore su 24. Leggi il resto di Standing forward of the white line

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